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L'Uisp impegnata nel futuro della mobilità di Trieste

Uisp e altre associazioni hanno proposto un Piano per la mobilità post-covid per Trieste per fronteggiare l’offerta di mobilità sulle auto

 

Nella fase 2 l’allentamento delle restrizioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 ha portato alle riaperture progressive delle attività produttive e commerciali, rispettando ovviamente il distanziamento interpersononale. In questa situazione, con l’uso del trasporto pubblico fortemente ridotto, è stato pronosticato un utilizzo maggiore dell’automobile per spostarsi in città. Questo comporterebbe quindi un aumento rilevante del traffico, con danni per la sicurezza, la salute e l’ambiente.

Anche a Trieste si è posto quindi il problema di garantire forme di mobilità alternative all’auto. L'Uisp, insieme alle associazioni cittadine Tryeste, FIAB, Legambiente, Fridays for Future Trieste, Bora.La, Zeno, Link Trieste e SPIZ, hanno lanciato un percorso partecipato per la costruzione condivisa di un Piano per la mobilità post-covid, che preveda una serie di contromisure per mitigare gli effetti dello sbilanciamento dell’offerta di mobilità sulle auto, intervenendo in modo rapido, economico ed emergenziale sulla forma dello spazio pubblico per garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità e all’efficienza.

La fase partecipativa del Piano per la mobilità post-covid è durata dal 2 al 12 maggio. È stata predisposta una pagina web (che ha registrato 4.000 accessi) chiedendo a tutte e tutti un contributo di idee per delineare azioni che possano promuovere la mobilità a piedi, in bici e con il trasporto pubblico. Alla fine della raccolta dati, un comitato tecnico composto da alcuni membri delle associazioni proponenti ha analizzato le quasi 700 risposte al questionario e i più di 300 contributi pervenuti. È stato poi predisposto un documento di sintesi con le proposte di veloce attuazione per un Piano per la mobilità urbana Post-Covid che è stato spedito al sindaco Roberto Dipiazza, al presidente del Consiglio comunale Francesco Di Paola Panteca, all’assessore alla Mobilità Luisa Polli e a tutti i consiglieri comunali.

Tra le possibili azioni di questo piano emergenziale, c’è un ampliamento degli spazi pedonali per dirottare su questa forma di mobilità gli spostamenti urbani inferiori a 3 chilometri. Per gli spostamenti, invece, dai 3 ai 10 chilometri la realizzazione di una rete ciclabile di emergenza (RME) con corsie dedicate alle bici realizzate con semplice segnaletica orizzontale lungo le principali strade di scorrimento di Trieste e il potenziamento del servizio di bikesharing. Si sta sviluppando anche un piano per promuovere gli spostamenti casa-scuola in autonomia a piedi in vista della riapertura delle scuole prevista per settembre. Attraverso azioni di riqualificazione sperimentale e temporanea dello spazio pubblico, potrebbero essere effettuati interventi di moderazione della velocità per garantire maggiore sicurezza agli utenti deboli. Come ultimo punto, c’è quello di incentivare fortemente il trasporto pubblico locale, garantendo le necessarie misure di sicurezza e sanificazione e andando progressivamente verso la gratuità del servizio, partendo quantomeno dal rimborso dei mesi non usufruiti, o prolungamento della validità, per i cittadini che hanno acquistato l’abbonamento prima dello scoppio della pandemia.

Diversi esempi di altre città italiane ed europee dimostrano come sia possibile favorire la mobilità pedonale e ciclabile e l’uso in sicurezza del trasporto pubblico con interventi semplici, economici e veloci. Nei giorni scorsi, a partire dall’esperienza di Milano, le associazioni proponenti hanno elaborato le stime di costi per la realizzazione di bike lane su alcune arterie stradali di Trieste: per un intervento del genere lungo Corso Italia e Corso Saba basterebbero tra segnaletica orizzontale e cartelli 3.500 €. I costi per realizzare 2 bike lane monodirezionali su via Battisti e viale D’Annunzio sarebbero rispettivamente di 5.700 e di 5.900 €. Per un percorso di quasi 5 km da piazza Foraggi fino al confine con il Comune di Muggia lungo via Flavia il costo preventivato è di 19.800 €.

Si è svolta pochi giorni fa a tal proposito, la riunione della VI Commissione Consiliare dedicata alla presentazione delle proposte per un Piano per la mobilità post-covid. I rappresentati delle associazioni proponenti, tra cui è presente anche l’Uisp, sono stati ascoltati dai consiglieri e dall’assessora all’Urbanistica Polli. Nel corso della seduta si è riscontrato un apprezzamento trasversale per il contributo che le associazioni e la cittadinanza hanno prodotto in questi mesi. Le associazioni si auspicano che queste proposte portino alla messa in atto di azioni concrete da parte dell’amministrazione Comunale e proprio per questo l’assessora Polli ha proposto la convocazione di un tavolo tecnico dedicato all’individuazione dei provvedimenti urgenti da implementare, con la partecipazione delle associazioni e degli Uffici preposti.

Le associazioni auspicano dunque che, in coerenza con l’apprezzamento espresso dall’amministrazione per finalità e proposte presentate nel corso della Commissione, vengano ora individuati in forma collaborativa gli strumenti tecnici ed economici necessari per passare dalle parole ai fatti. (di Sergio Pannocchia)