Sei anni di guerra civile in Siria. 5 milioni di rifugiati costretti ad abbandonare la normalita’ delle loro vite cercando rifugio nei Paesi confinanti. Il Libano, in questi anni, ha continuato ad accogliere migliaia di famiglie siriane che scappavano dalla guerra. La regione della Bekaa in particolare accoglie il più alto numero di rifugiati siriani, circa 357,303 secondo gli ultimi dati forniti dall’UNHCR.
A pochi chilometri dal confine siriano, sorge Arsal che ospita all’incirca 60,000 rifugiati siriani. L’estate scorsa, questa cittadina e’ stata tristemente teatro di numerosi scontri tra le forze libanesi e i miliziani del fronte di Al Nusra e Daesh. La tregua raggiunta a settembre ha permesso alle organizzazioni umanitarie di riprendere le attivita’ in sostegno della popolazione.
Nonostante ciò, attualmente la situazione ad Arsal risulta essere critica. Nei campi informali, costituiti da tende e strutture improvvisate, i rifugiati siriani vivono in condizioni precarie dovute alla mancanza di vestiti, medicinali, acqua potabile. L’aumentata militarizzazione e le misure di sicurezza imposte dalle autorita’ libanesi non solo hanno limitato la liberta’ di movimento dei rifugiati, spesso non in possesso di documenti legali, impendendo loro di avere un lavoro; ma ha anche esposto i rifugiati a continui controlli, raid militari e arresti arbitrari. Tali condizioni hanno spesso esacerbato il senso di isolamento provato dai rifugiati.
In questo senso, la presenza continua di Terre des Hommes Italia ad Arsal fin dal 2013, nel fornire supporto psicosociale ai bambini e bambine piu’ vulnerabili sopravvisuti a violenza, sfruttamento e abuso, e’ stata fondamentale. Dopo l’intervento del 2017 a Macharia al Qaa che ha permesso l’acquisto di un primo Ludobus attualmente operativo con operatori da noi formati, Giocagin 2018 continuerà, con la sua consueta generosità, a contribuire alla risposta umanitaria attraverso l’acquisto di un nuovo Ludobus che permetterà a Terre des Hommes, all’interno degli interventi di supporto psicosociale, di raggiungere anche i bambini delle aree piu’ remote garantendo loro il diritto al gioco e all’infanzia. L’Uisp inoltre continuerà a seguire e formare gli operatori locali permettendo loro di acquisire gli strumenti necessari per svolgere attivita’ ludiche indirizzate ai bambini.