Nazionale

A Reggio Emilia la festa per i 40 anni di Let’s Dance

Sabato 4 marzo inaugurazione della mostra fotografica e la presentazione del libro, con dedica al 75° Uisp. Parla Roberto Meglioli

 

Una cifra importante, che merita di essere festeggiata degnamente, per questo il centro permanente danza Let’s Dance di Reggio Emilia, affiliato all’Uisp, si prepara a quindici giorni di celebrazioni che prenderanno il via sabato 4 marzo. Alle 17.30 verrà inaugurata, presso lo Spazio Gerra in piazza XXV aprile, una mostra fotografica che ripercorre quarant’anni di attività, e verrà presentato il libro realizzato per questa occasione che unisce ben 166 foto storiche a un testo che illustra l’identità e la progettualità del Let’s dance. All’inaugurazione, in cui sarà inserita una dedica speciale al 75 anniversario della nascita dell’Uisp, parteciperanno anche il presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce, il presidente regionale, Enrico Balestra, il presidente del Comitato di Reggio Emilia, Azio Minardi, il presidente Let's Dance, Claudio Lotti, e la vicepresidente Lia Gallinari. Saranno presenti anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale. 

Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha contribuito alla realizzazione del libro con una breve dedica iniziale: “È con immenso piacere che saluto il Let’s Dance, i suoi fondatori, gli istruttori, gli artisti, gli allievi e tutti coloro i quali lo hanno fatto vivere e crescere, per questo prestigioso traguardo: 40 anni di storia. Non sono molte le realtà associative che raggiungono risultati simili: il Let’s Dance in questi decenni è entrato a far parte della vicenda collettiva di Reggio Emilia; ha incontrato, allenato, si è sviluppato assieme a decine di migliaia di reggiani, giovanissimi, giovani, ma anche adulti. E’ una parte importante della cultura locale, un soggetto straordinariamente vitale che si è affacciato su palcoscenici nazionali e ha partecipato alla vita della città e l’ha arricchita, corrisposto”.

Oltre a tutto questo sul sito del centro Let’s dance è disponibile anche un podcast in cui si racconta la storia del centro attraverso le voci delle persone che l’hanno vissuta: ballerine, insegnanti, coreografi, per illustrare al meglio il legame profondo tra la passione per la danza, la città e i protagonisti di questa lunga avventura, sportiva e sociale. 

“Reggio Emilia è una città in cui la danza è importante a livello sociale - racconta Roberto Meglioli, dirigente Let's dance e consigliere nazionale Uisp - e il legame solidale con la comunità è una caratteristica della nostra associazione. Fin dalle origini Let’s dance ha sempre lavorato in questo modo, rispettando i valori della coesione sociale e l’obiettivo di restituire alla città contenuti di solidarietà e inclusione. Per festeggiare il 40° compleanno abbiamo voluto valorizzare alcune foto emozionanti, che rappresentano l’attività, coniugando alcuni brevi testi che ricostruiscono un lungo percorso e fanno emergere l’importanza dell’aggregato sportivo e sociale, oltre le singole persone, che ha lavorato in questi anni insieme per il benessere individuale e collettivo. Abbiamo incrociato anche molti personaggi importanti della danza, ma i riflettori di questi lavori sono tutti sul gruppo”.

Sul sito internet della società è possibile consultare la Carta dei valori, nata dopo 20 anni di attività, nel 2003, che evidenzia i principi che sono alla base dell’associazione: “A questo nuovo importante anniversario ci siamo chiesti se negli anni successivi fossero stati rispettati -  prosegue Meglioli - e abbiamo potuto dare una risposta affermativa: l’impegno per un’attività sportiva mirata al benessere e alla crescita delle persone non è mai venuto meno, in particolare nei confronti dei minorenni per la loro crescita sana e rispettosa ma anche verso tecnici e insegnanti passati per la scuola. Questo impegno è riconosciuto anche dal successo numerico: negli anni circa 30.000 persone hanno partecipato ai nostri corsi, diffondendo una reputazione elevatissima che si basa proprio sulla scelta dei valori e il loro rispetto. Una reputazione confermata anche dalle amministrazioni locali e dalle istituzioni che ci hanno conosciuto”. (Elena Fiorani)