La costa ragusana, insieme ad una storica società affiliata Uisp dal 1996, sono stati tra i protagonisti della puntata di LineaBlu di sabato 3 settembre. Infatti, ad agosto il Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving di Ragusa è stato contattato dalla redazione della trasmissione di RaiUno per una collaborazione legata alla puntata dedicata al litorale ragusano.
Il Circolo, infatti, opera da anni nel settore dell’archeologia subacquea collaborando con gli Enti preposti e dimostrando che si può andare sott’acqua non solo per svago o divertimento ma anche per ritrovare parte della nostra storia. Così il Centro subacqueo si impegna nella ricerca e nella formazione di subacquei che, oltre ai bei fondali, cerchino anche ciò che la storia, a volte in modo tragico, ha lasciato nel blu del nostro mare.
“E’ un importante riconoscimento alla professionalità ed alle competenze del Centro Subacqueo Ibleo – commenta Leonardo Palli, responsabile Subacquea Uisp - il presidente ed i soci hanno collaborato con la troupe della Rai per le riprese subacquee del programma televisivo Linea Blu. La parte subacquea di cui i nostri associati sono stati protagonisti, con le immagini ed un’intervista al presidente Maurizio Buggea, riguarda l'affondamento di una nave merci, il Chios Reefer, affondata nel 1983 e che da allora giace ad una profondità che varia dai 15 ai 30 metri”.
Buggea, tra i testimoni oculari del naufragio, ha raccontato alle telecamere Rai i momenti del dramma: "Ricordo che la nave bruciò per tre giorni e poi affondò il 4 agosto. I primi interventi di soccorso li fecero i pescatori di Scoglitti, per salvare le persone a bordo. Dopo qualche mese e la bonifica del relitto, abbiamo potuto fare immersioni sui resti della nave, che era spezzata in tre parti. Sappiamo ancora poco del cargo, non si sa cosa trasportasse e non si hanno altre informazioni e documentazioni giornalistiche dell'evento. In particolare le cause dell'incendio e dell'affondamento sono ancora sconosciute".
In questi 39 anni alla nave sono successe tante cose, il relitto è stato abitato e modifcicato dal mare e dalle sue forme di vita, gli effetti di questa lunga immersione sono stati documentati dalle telecamere subacquee, con riprese realizzate anche grazie alla collaborazione del Centro Subacqueo Ibleo.