140 milioni di donne vittime di abusi e violenze, di stupri domestici e stupri di guerra, donne oggetto dei più efferati crimini. Dati inquietanti e statistiche agghiaccianti snocciolate nel corso della conferenza internazionale come un rosario. “Donne picchiate, violentate, umiliate per lo più entro le mura domestiche – sembra scoprirlo solo in questi giorni la Ministra Mara Carfagna – afferma, dura, Tatiana Olivieri del coordinamento donne Uisp e della direzione Uisp nazionale”. Un dato di fatto presentato come un fulmine a ciel sereno. “Né convince la ricetta da lei proposta per ‘salvare le donne’: riportarle all'ovile attraverso un’opera di conciliazione del lavoro di cura e delle professioni esterne. La soluzione – prosegue la dirigente - che a onor del vero trova concorde anche la sinistra, sembra quella di un ritorno ad una cultura patriarcale che renda ancor più brevi e flessibili i tempi di lavoro esterno per ‘consentire’ alle donne un ritorno al lavoro in casa. Il tutto funzionale a piani economici che, in tempi di crisi, vogliono le donne fuori dal mercato del lavoro e quindi sempre più dipendenti dagli uomini".
Riprendendo lo slogan dell’onda rossa 'La crisi non la pagheremo noi', Tatiana Olivieri ribadisce critica come non sia possibile prospettare dall’alto e come rimedio anti-crisi più che contro le violenze, un ritorno al passato a donne ormai indipendenti e abituate a lavorare. “Per noi dell’Uisp il rimedio per contrastare la violenza sulle donne deve proseguire sul solco tracciato dall’iniziativa “Accendiamo la notte” la corsa notturna svoltasi a Roma il 13 giugno. Sicurezza non vuol dire chiudersi in casa, ma abitare gli spazi urbani, animare le città, renderle vive, intessendo relazioni con l’altro, il diverso da sé. E’ necessario trasformare l’Italia in un paese multietnico, aperto all’incontro e al dialogo con le comunità straniere, il tutto attraverso un ridimensionamento dello strumento delle ronde e contrastando una comunicazione che sempre più spesso punta il dito sugli immigrati etichettati come la principale causa di violenze, brutalità e crimini di ogni genere”.
“Non è un caso se la Ministra, nell’introdurre la conferenza, abbia rilasciato un'intervista nella quale ha riconosciuto il machismo in Italia, per poi bypassare il problema ponendo attenzione al caso di Hina, sgozzata dal padre perché si rifiutava di portare il velo. Troppo spesso nella comunicazione mainstream, le donne diventano strumenti per dimostrare che gli stranieri sono sempre e comunque portatori di violenza, culturale, pubblica e privata. Un modo per legittimare politiche razziste, e strumenti come le ronde – ci dice la dirigente Uisp”.
Parole particolarmente significative quelle pronunciate invece dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della Conferenza. Il capo dello Stato ha sottolineato come si viva "nell'età dei diritti, intendendo la complessità di questa espressione: diritti proclamati, diritti affermati o in via di affermazione, diritti da conquistare, diritti da rendere universali”. Secondo Napolitano omofobia, xenofobia e violenza sulle donne nascono "dall'ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dei principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica”. “E in questo momento storico – conclude la Olivieri - segnato da una forte recrudescenza di atti di violenza nei confronti del mondo omosessuale, bisogna battersi, come sostiene il Presidente, per i diritti di tutti. Come coordinamento donne Uisp il nostro impegno è continuare sulla strada intrapresa: superare i vecchi cliché e le distinzioni di genere proprie del femminismo e portare avanti la battaglia per i diritti delle donne, congiuntamente a quella per i diritti di gay, lesbiche, trans e transgender. Come Uisp dobbiamo lavorare non solo sulla violenza di genere, ma anche di orientamento e identità sessuale”.
(S.S.A.)