Nazionale

Costruire una nuova gerarchia dei valori per una società più giusta

In apertura del XIX Congresso nazionale Uisp, Vincenzo Manco, presidente uscente, ha evidenziato il ruolo dello sport sociale nella società del futuro

 

Il ricordo dei dirigenti Uisp che ci hanno lasciato in questo anno di pandemia e la speranza per un futuro di piena affermazione dello sport sociale nelle politiche pubbliche del nostro Paese: questi i momenti cruciali della relazione di apertura di Vincenzo Manco al Congresso nazionale Uisp, che ha preso il via nel pomeriggio di venerdì 12 marzo, in modalità videoconferenza. Vincenzo Manco, presidente uscente dell’associazione, ha aperto l’evento ricordando il difficile anno vissuto dal Paese: “Il ciclone coronavirus ha scosso il mondo e reso più fragile la nostra società, ci siamo trovati a subire le conseguenze delle politiche pubbliche degli ultimi anni, che hanno provocato la devastazione del sistema sanitario e sociale. A questa drammatica situazione si è aggiunta la crisi della politica, che ha dimostrato scarsa attenzione alla costruzione di comunità coese e attente al nostro destino comune. Abbiamo assistito ad una autoreferenzialità che ha consolidato la disaffezione strutturale dei cittadini nei confronti della politica, la stessa che ha prodotto il sovranismo come risposta alla crisi di questi anni. Per uscire da questa emergenza è necessario realizzare un cambiamento strutturale, una nuova gerarchia dei valori, con al centro la persona, la tutela dei beni comuni e l’ambiente. L’obiettivo deve essere considerare la pratica sportiva e motoria nel processo di costruzione di una futura società inclusiva e solidale, resiliente e sostenibile, soprattutto nei processi di ripresa economica e sociale”.

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Manco ha poi ripercorso la storia dei suoi due mandati, dall’elezione del 2013, in una fase in cui cominciavano a manifestarsi importanti trasformazioni politiche e sociali: “Abbiamo scelto di non aspettare inermi, accettando la sfida del cambiamento e valorizzando l’etica dell’esempio: per essere credibili abbiamo iniziato dal nostro interno, con una autoriforma del nostro sistema organizzativo, tesa ad abbattere rendite di posizione e oligarchie, per liberare energie positive che ci facessero sentire tutti parte integrante di un corpo unico. Attraverso un lungo percorso di democrazia partecipata, di cui sono stati protagonisti tutti i livelli dell’associazione, abbiamo rinnovato lo statuto e semplificato il sistema di governo. Aver fatto crescere la coesione associativa e rinnovato le modalità di confronto, affermando la centralità del senso politico delle nostre scelte, è per me motivo di orgoglio”.

Anche la memoria storica dell’Uisp, le sue radici antifasciste e antirazziste, sono state al centro dell’intervento di Vincenzo Manco, perché rappresentano il punto di partenza da cui alzare lo sguardo, allontanando il rischio di autoreferenzialità e valorizzando l’importanza dell’innovazione. “Il nostro spirito di appartenenza è caratterizzato da una virtuosa e generativa cooperazione. Siamo consapevoli che le sfide si giocano sul territorio e che il livello nazionale deve essere al servizio dello sviluppo dei Comitati territoriali e delle loro comunità di riferimento. Con coerenza abbiamo scelto di portare questa innovazione anche all’esterno: nel Coni, denunciando le logiche consociative che si avvertivano tra gli Enti di promozione sportiva, la poca trasparenza, le regole non rispettate, il mercato delle tessere, gli insopportabili brevettifici. Ma anche contro privilegi e arroganza, contro un’insostenibile disparità di risorse in rapporto alla reale consistenza, tra Federazioni e Eps. Abbiamo investito su tutto questo consolidando partnership, come quella con il Forum del terzo settore e il Forum Disuguaglianze Diversità, con organizzazioni del mondo della cooperazione, il mondo accademico: alleanze che ci hanno permesso di affrontare al meglio le riforme del terzo settore e del sistema sportivo, cui abbiamo guardato con favore, riconoscendo Sport e Salute come una significativa opportunità per affermare lo sport di promozione sociale. Non ci siamo arresi alla mancanza della riforma della governance del sistema sportivo, rivendichiamo la nostra dignità e il riconoscimento della promozione sportiva direttamente da parte dello Stato”.

Non poteva mancare un riferimento alle conseguenze, anche economiche, della pandemia, che ha messo in crisi il mondo dello sport di base, più di altri settori: in questo anno l’Uisp è stata vicina alle associazioni e società sportive affiliate, facendosi carico delle richieste, denunciando, rispettando le norme ma anche criticandole. Fino ad arrivare alle recenti lettere indirizzate dal presidente uscente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Se i lavoratori dello sport sono usciti dall’invisibilità è grazie ad un nostro mirato emendamento, che ha permesso il riconoscimento dell’indennità prevista nei diversi decreti ristori: una battaglia sociale sacrosanta che non è finita, e per cui continueremo a chiedere attenzione e impegno dello Stato a farsi carico dei maggiori costi per le relative tutele”.

Manco ha anche evidenziato in particolare l’enorme ritardo culturale del nostro Paese nei confronti dello sport, spesso accompagnato da una retorica ormai obsoleta. “Sono stati anni non facili, che ci hanno visto lavorare alacremente sul fronte interno su formazione, comunicazione, innovazione tecnologica, le diverse politiche associative, sostenibilità delle risorse: abbiamo combattuto le rendite di posizione e gli opportunismi, ricercando la bella Uisp che troviamo nei territori, andando avanti con coerenza. Per il futuro facciamoci portatori di lealtà, onestà e gentilezza, correttezza, fiducia e speranza, auspicando che si arrivi ad un sistema che punti alla valorizzazione dello sport sociale, quale percorso emancipativo di intere classi sociali”.

La chiusura della relazione di Manco è stata dedicata alla prospettiva futura, con la speranza di uscire presto dall’emergenza e di affermare un nuovo ruolo della promozione sportiva: “Ringraziando tutti coloro che mi hanno sostenuto e hanno condiviso questa bellissima esperienza, esprimo soddisfazione per il fatto che Tiziano Pesce abbia dato disponibilità per questo incarico, raccogliendo sostanzialmente unanime sostegno: Tiziano ha capacità politica ed esperienza che ne fanno un dirigente solido, perfetto per guidare la Uisp fuori dall’emergenza e per affermare l’associazione nel ruolo che le spetta, quale corpo sociale che è parte della storia repubblicana, che promuove pratica motoria inclusiva per tutte e tutti, e che soprattutto deve entrare a pieno titolo nelle politiche pubbliche che permetteranno la ripresa”. (di Elena Fiorani, hanno collaborato Ivano Maiorella, Sergio Pannocchia, Roberto Rodio, Silvia Saccomanno, Framcesca Spanò)

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