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Emergenza Coronavirus in Europa: qual è la situazione negli altri paesi

Iniziamo una serie di approfondimenti sulle condizioni di vita in alcuni paesi europei in cui hanno sede associazioni di sportpertutti partner dell'Uisp

 

Come stanno vivendo l'emergenza Coronavirus le associazioni partner dell'Uisp nei progetti europei? Che cosa sta succedendo nei loro contesti sociali e come l'associazionismo sportivo di base riesce a rendersi utile? Partiamo dalla Romania e cerchiamo di scoprire il ruolo delle associazioni che sono partner dell'Uisp in alcuni progetti europei e nelle relazioni internazionali.

L'Asociatia Judeteana Sportul pentru Toti Suceava (Associazione di Suceava Sport Per Tutti), si occupa di sviluppare strategie per garantire la libera partecipazione di tutti, senza discriminazioni, alle attività sportive per la salute, l'istruzione e la ricreazione. Nata nel 2012, fa parte dell’ISCA e con l’Uisp ha collaborato come partner del progetto Dopout e attualmente del progetto Next. 

Abbiamo chiesto al presidente Mihai Androhovici come è la situazione in Romania e cosa sta facendo l'associazione per stare vicino ai propri soci
“Nell'ambito delle norme vigenti in questo periodo, è consentito lasciare le case per andare al lavoro, fare shopping, passeggiare con animali domestici o fare esercizi fisici all'esterno, ma in un gruppo non più grande di tre persone. Purtroppo i parchi sono stati chiusi dai comuni e la polizia pattuglia i marciapiedi della città. Quindi viviamo una situazione di paradosso e alla fine anche da noi nessuno esce per correre.mLa nostra organizzazione, attraverso le proprie società sportive, è riuscita a risolvere la necessità di movimento promuovendo vari programmi online. Abbiamo formulato delle raccomandazioni sia per i nostri soci, che per coloro con cui abbiamo contatti: ad esempio, preferire le scale quando andiamo a lavorare o fare shopping, invece dell'ascensore. Un'altra sfida in questi giorni è arrivata dal sistema educativo di cui siamo partner. La maggior parte dei nostri soci sono insegnanti di educazione fisica. I dirigenti scolastici hanno chiesto di creare programmi online per i loro studenti, a seconda della loro età o del numero di lezioni previste dalle singole scuole. I tutorial sono pubblicati sulle pagine Facebook delle scuole o vengono creati i gruppi di lavoro su varie piattaforme. Una grande sfida è per chi abita nelle zone rurali. Non tutti i bambini hanno accesso a Internet da casa a causa delle condizioni sociali, la cosa positiva è che però in queste zone possono stare all’aria aperta e curare gli animali insieme ai propri genitori e quindi fare attività fisica all’aria aperta”.

 Che ruolo potrà giocare la vostra associazione alla fine dell'emergenza, in termini di idee, proposte?
“Penso che sarà soprattutto quello di sensibilizzare su diversi argomenti: il bisogno di socializzazione e vicinanza fisica è importante per l’essere umano. Seppure in questo momento storico siamo in grado di comunicare rapidamente a un livello ultraveloce, manca la relazione fisica. Le attività fisiche daranno alle persone la possibilità per riscoprire se stessi nella relazione umana; il ritorno alla natura per alcuni e  la sua scoperta per altri. Vedo in questi giorni molte iniziative che promuovono la visita virtuale di alcuni musei o di varie aree naturali in Romania o nel mondo. Leggendo i post di alcuni, mi sono reso conto che sono sorpresi di quanto sia bella la Romania e quanto sia ricca di paesaggi naturali e quali cose meravigliose possano esistere nella natura di questo paese. La nostra organizzazione lo sta promuovendo da anni; fare azione di lobby accanto alle comunità locali per creare spazi aperti in cui possano svolgere attività fisiche individualmente. Con il tempo prevediamo che tutte le restrizioni verranno gradualmente eliminati, ciò significa che il numero di persone che saranno in grado di riunirsi aumenterà fino a poter organizzare nuovamente eventi sportivi. Credo che le organizzazioni sportive svolgeranno un ruolo importante, perché saranno quelle che faranno pressione sulle autorità locali affinché si riaprano centri fitness, parchi e spazi pubblici, non appena le autorità mediche affermeranno che non c’è più pericolo. Sappiamo che potrebbe esserci inerzia e lo sport rischia di essere l’ultimo luogo a riaprire".

Secondo te cosa imparerà il mondo dello sport al termine di questa emergenza? Lo sport dovrà cambiare approccio o cambiare le nostre proposte sportive?
“Questa pandemia è una grande esperienza per tutto il mondo, specialmente per lo sport. Il mondo dello sport penso che debba tornare alla semplicità. Questi tempi hanno dimostrato molto bene in pratica ciò che noi come organizzazioni di Sport Per Tutti promuoviamo da anni. Sfortunatamente, per alcuni di noi, questa nostra battaglia non sempre è stata presa seriamente da chi ci governa. Pertanto, più che mai dobbiamo intensificare le nostre attività e promuovere l'attività fisica individuale e collettiva a beneficio dell’essere umano. Sappiamo che il sistema dello sport professionistico dopo lo stop troverà il modo di rialzarsi, ma la domanda è: cosa facciamo con l'ampia base di persone? Non possono essere lasciati andare e ora devono essere resi più consapevoli che mai". (Daniela Conti)

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