Settembre è il mese per mettere in ordine la scatola dei ricordi estivi. luglio e agosto sono stati contraddistinti dai Giochi di Parigi 2024 (ancora in corso con le Paralimpiadi). Al di là delle passerelle e degli sponsor, dei diktat del Cio, dei divieti, dei record e delle medaglie (complimenti alle atlete e agli atleti azzurri!). Al di là degli eccessi e tutto il resto, queste sono state Olimpiadi in tempo di guerra.
Il fronte è caldo in Ucraina e Palestina, ma non solo, Amnesty International ci ricorda che sono in corso altri 60 conflitti in tutto il mondo. Non ci si può girare dall’altra parte, lo sport è un grande fenomeno sociale, i Giochi ne sono la massima espressione e gli atleti e le atlete, i veri protagonisti, lo sanno. Stanno alle regole di un organismo, il Cio, che li protegge e al tempo stesso li espone a mille responsabilità, silenzi e critiche. Questi Giochi possono essere un'occasione di apertura e democratizzazione del Cio, come ha auspicato lo storico francesce Patrick Clastress in un'intervista che gli abbiamo fatto alla vigilia.
Il racconto sportivo sta diventando sempre più ricco perché diventa racconto sociale. I fatti lo stanno dimostrando e sembra che gli organizzatori di Parigi 2024 abbiano puntato proprio su questo: fare dello sport un evento globale, da comunicare in tutte le forme possibili. E i francesi, con la loro ossessione dell'Esposizione Universale, hanno fatto il resto. De Coubertin, la Torre Eiffel, il lusso e lo sberleffo, più burlesque e meno sepolcri imbiancati: e se fosse questo il nuovo spettacolo sportivo? Lo sport è tante cose in una, tanti significati e tanti fenomeni per indicare tendenze, mode, costumi, consumi. E quindi: nuove regole, auspicabilmente più agganciare alla realtà, dove i campioni sono gente comune che vuole esprimere la propria identità e la propria storia, il proprio impegno e i propri valori, sportivi tra gli sportivi, senza steccati nè muri. Hanno un'occasione e la sfruttano.
E da questo punto di vista anche la comunicazione attraverso lo sport sociale e per tutti forse qualche merito nel corso di questi vent’anni l’ha accumulato, anche in termini di linguaggio, di allargamento della prospettiva, di rispetto per tutte le persone, quelle in pista ma anche quelle che leggono o sono davanti ad uno schermo. Per una nuova narrazione dello sport, più libera e aperta, più ricca di sfaccettature.
Allo stesso tempo è impossibile silenziare i fatti e gli episodi, i commenti e le opinioni. Ecco se pensiamo a questi Giochi un mese dopo la grandeur inaugurale e la sfilata sulla Senna, era il 26 luglio 2024, ne emerge un affresco che è “politico” per definizione perché si è mostrato e si è imposto all’attenzione di un miliardo e mezzo di persone. Con qualche trovata furba, spettacolare, di dubbio gusto secondo alcuni, con qualche cauta provocazione secondo altri.
Quell'inaugurazione monstre ha segnato uno spartiacque, indietro è difficile tornare, l’identità dei prossimi Giochi si ridefinirà da lì, a cominciare da Milano-Cortina 2026 e Los Angeles 2028. Non solo lo spettacolo di apertura ma anche le location delle gare, le trovate sceniche per presentare gli atleti, le interviste in mondovisione, lo scintillìo delle luci. I campi di gara sembravano studi televisivi. E la diplomazia internazionale che si regola di conseguenza.
Ma soprattutto la forza delle storie degli atleti-finalmente-persone, la potenza del loro vissuto, dentro e fuori dal campo di gara. Ce le porteremo dietro, più dei record e delle medaglie. Molti di loro il podio neppure se lo sognavano eppure hanno deciso di esserci con la propria identità.Quelle storie parlano da sole ed è impossibile mettere loro la sordina, soprattutto in epoca di social dove neppure le Intelligenze Artificiali di tutto il mondo riescono a sigillare ogni cosa con la pellicola del conformismo. Anche a Parigi, con il pretesto della sicurezza, ci hanno provato ma non ci sono riusciti.
Storie dei protagonisti ed episodi che ci hanno emozionato: abbiamo riempito questa scatola di ricordi con alcune istantanee che hanno segnato Parigi 2024 e che abbiamo raccolto dalla rete. Ve le presentiamo in ordine sparso, convinti che si tratta di una selezione parziale e incompleta e ce ne scusiamo. Anzi: a cominciare da questo articolo, segnalateci quelle che hanno colpito di più voi, le pubblicheremo.
Pubblichiamo soltanto i titoli e gli articoli di riferimento, quelli che abbiamo ritenuto più significativi, originali o che ci hanno incuriosito. Apriamo questa carrelata veloce con le storie di alcuni atleti, a cominciare dal Team olimpico dei rifugiati con 36 atleti e la ciclista Masomah Ali Zada, 28 anni, fuggita dall’Afghanistan. La squadra palestinese, con la nuotatrice e portabandiera Valerie Tarazi, appartenente ad una delle famiglie più antiche di Gaza e Wasim Abusal e la sua camicia con le bombe.
Il Sud Sudan, tra i paesi più poveri e martoriati del mondo, con Bol Bol, che gioca negli Orlando Magic, ed è il figlio di Manute Bol, alto 2 metri e 31 cm, che giocò nella Nba negli anni ’90 dopo essere partito come pastore di pecore da un villaggio di Turalei. Una partecipazione contro pregiudizi e ageismo quella di Zhiying Zeng “Tania”, come viene chiamata in Cile, il Paese che rappresenta nonostante la sua origine cinese: qualificata nel tennis tavolo all’età di 58 anni. Friba Rezayee, la prima atleta dell’Afghanistan nella storia delle Olimpiadi, torna ai Giochi a vent’anni di distanza da Atene 2004 portando avanti la battaglia per i diritti umani. La rappresentativa algerina che durante la sfilata ha gettato rose nella Senna commemorare il massacro dei connazionali avvenuto a Parigi il 17 ottobre 1961. Sono stati circa duecento gli atleti dichiaratamente Lgbtq+ che hanno partecipato ai Giochi (e sono 41 nelle Paralimpiadi, tra cui Valentina Petrillo che l’Uisp ha sostenuto sin dall’inizio anche grazie al sostegno della realizzazione del film “5 Nanomoli”) ognuno con il proprio percorso da raccontare e il proprio impegno per diritti, come scrive Outsports, piattaforma che monitora la diversity nel mondo dello sport. Con un'attenzione particolare a Imame Khelif, al linciaggio al quale è stata sottoposta da alcuni e al suo incontro con la pugile italiana Carini.
https://www.open.online/2024/07/27/olimpiadi-2024-parigi-palestina-pugile-gaza-camicia/
https://www.lifegate.it/la-voce-e-la-rabbia-degli-atleti-palestinesi-alle-olimpiadi-di-parigi
https://left.it/2024/08/05/le-parole-di-kimia-yousofi-sono-per-noi/
https://www.outsports.com/2024/7/17/24097560/celebrating-out-lgbtq-athletes-2024-paris-olympics/
Kelhif-Carini: diritti, rispetto, politica. Sullo sfondo il braccio di ferro tra Cio e Federazione pugilistica internazionale:
https://www.facebook.com/share/p/RvLxiZSZ9dA6RcAi/
https://www.valigiablu.it/imane-khelif-olimpiadi-parigi-carini-vantaggio/
https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFIh5pBD
Staneva-Ting come Carini-Khelif: ko contro iperandrogina e gesto della "X"
La cerimonia di apertura ha scatenato diverse reazioni, qualcosa di mai visto”. Critiche per la rivisitazione dell'Ultima Cena (ma non era….)
https://www.wired.it/article/olimpiadi-parigi-2024-cerimonia-apertura/
Ma non era la prima volta, ecco le precedenti reinterpretazioni del’ultima cena di Leonardo. Scandali da Bunuel a Warhol
https://www.adlmag.it/2024/07/30/cosa-non-abbiamo-capito-dellultima-cena-delle-olimpiadi/
Chiusura delle Olimpiadi a Parigi: la cerimonia “riparatoria” con al centro gli atleti e lo sciovinismo francese:
Le reazioni della stampa internazionale: per lo più si evidenzia il ritorno allo spettacolo e alla voglia di stare insieme, dopo l’edizione di Tokyo segnata dal Covid
https://aussiedlerbote.de/it/relazioni-stampa-internazionali-sulla-fine-delle-olimpiadi-di-parigi/
La comunicazione sociale propone una lettura critica del fenomeno olimpiadi, da piu angolature: aspetti sociali, parità di genere, diritti lgbti+, ambiente, trasparenza, necessità di democratizzare il Cio
https://valori.it/cerimonia-olimpiadi-parigi-2024-divide-degni-indegni/
https://www.liberainformazione.org/2024/07/12/diritti-umani-sport/
I commenti sessisti su Sara Errani e quelli “sessualizzanti” su Luigi Ceccon. Un commento giudicato sessista sulle nuotatrici australiane, costa il posto ad un telecronista di Eurosport
https://tg24.sky.it/mondo/2024/07/29/olimpiadi-telecronista-licenziato-sessismo/amp
La "tregua olimpica" tradita: non c’e pace nel mondo
Il "lato oscuro" dei Giochi: Parigi, le provocazioni, il lusso, le occasioni mancate, la pulizia sociale, i tentativi di sostenibilità
https://it.euronews.com/2024/07/26/il-lato-oscuro-delle-olimpiadi-di-parigi-2024
https://youtu.be/FbRxuKkl_08?si=I3CMfqy4CQ9FkZsg
L’Intelligenza Artificiale esordisce ai Giochi, nell’organizzazione e nel racconto
Atleti muti e senza opinioni, please. Il Cio cambia regole, anzi no
Ambiente: Olimpiadi sostenibili o no?
Il "saccheggio" olimpico
https://altreconomia.it/parigi-2024-il-racconto-di-un-insostenibile-saccheggio-olimpico/
Cauti passi in avanti per la parità di genere. E il “diritto di perdere” (caso Pilato)
Dopo Parigi tocca a noi: i Giochi invernali 2026 Milano-Cortina si avvicinano
https://www.ilgiorno.it/editoriale/olimpiadi-dopo-parigi-tocca-a-noi-fwehjcgn
Telecronista polacco rimosso da emittente tv: paragona Imagine di John Lennon a inno comunista e anticristiano
Senna: problema dell’inquinamento delle acque dove si sono svolte le prove di triathlon e nuoto in acque libere
Olimpiadi e Pil: quanto sono costati i Giochi di Parigi? Costi diretti e indiretti fuori scala
Riflettori sulle proteste degli atleti per il cibo, per gli alloggi e contro le decisioni arbitrali. Sordina sulle proteste sociali e per i diritti umani
La denuncia di Amnesty International: le atlete con l’hijab non potranno partecipare
Problema della sicurezza ha fatto sorvolare aspetti legati alla privacy, alla libertà di movimento, all’uitilizzo dell’IA
https://www.wired.it/article/sorveglianza-olimpiadi-parigi-2024/
Scatto storico e miracoli del ping pong: gli atleti della Corea del Nord scattano un selfie con colleghi del Sud
(a cura di Ivano Maiorella)