Nazionale

Insieme per la Costituzione: anche l'Uisp alla manifestazione di Roma

Sabato 24 giugno manifestazione nazionale, con 70 associazioni insieme alla Cgil. L'impegno Uisp per lo sport in Costituzione. Parla Tiziano Pesce

 

Due manifestazioni nazionali: il 24 giugno a Roma (ritrovo ore 9 in piazza della Repubblica) in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale; il 30 settembre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.

È quanto il percorso concordato dall’Assemblea ‘Insieme  per la Costituzione’, che ha visto riunirsi nei mesi scorsi un’ampia rete di associazioni insieme alla Cgil.  “I diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione  tornino ad essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili ad ogni latitudine  del Paese” si legge nell’appello sottoscritto da 70 associazioni, tra le quali Uisp, Acli, Arci, Legambiente, Auser, Greenpeace, Cittadinanzattiva, Gruppo Abele  e molte altre. Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto all’istruzione, ad un ambiente sano e sicuro, contrasto alla povertà, una politica di pace: sono questi i cardini del modello sociale e di sviluppo che per le associazioni deve essere promosso. 


“L’Uisp è una delle oltre 70 associazioni di cittadinanza attiva che, riunite insieme alla Cgil nell’assemblea ‘Insieme per la Costituzione’, hanno deciso di mobilitarsi appunto per difendere la Carta costituzionale, e, ancor più, direi, per la sua attuazione – dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp -  un percorso per cui chiediamo la massima attenzione e condivisione. Sabato 24 giugno a Roma ci sarà la prima tappa, con la manifestazione nazionale in difesa del diritto alla salute e del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale. La prossima è prevista il 30 settembre sul diritto al lavoro. È davvero inconcepibile solo il pensare che nel nostro Paese le persone che rinunciano a prestazioni sanitarie necessarie perché troppo costose o per attese troppo lunghe sono ormai oltre 4 milioni, così come, in anni di continuo definanziamento della sanità pubblica e di privatizzazione, i cittadini siano arrivati a spendere oltre 40 miliardi di euro l’anno per curarsi, andando ad erodere stipendi, pensioni e, laddove presenti, risparmi di una vita”.

“Arriviamo a questi appuntamenti avendo in questi ultimi mesi  rafforzato l’impegno in rete con tante altre organizzazioni di terzo settore, attraverso tante iniziative comuni su temi sociali, economici, ambientali, della pace, dell’istruzione, dei diritti. Ambiti su cui la Costituzione è messa a dura prova e su cui abbiamo condiviso il bisogno, ciascuno nella propria soggettività, di dare vita a momenti collettivi di confronto e approfondimento per un nuovo modello di sviluppo e società”.


“Ed è proprio sull’asse dei diritti, delle persone al centro, che si declina il percorso associativo dell’Uisp, da 75 anni, sempre al fianco dei valori della Costituzione, attraverso la promozione sportiva e sociale, lo strumento dello sport di base e per tutti, l’attività fisica, fattori importantissimi di educazione, di prevenzione primaria e promozione della salute. Fattori di welfare comunitario, con il loro portato di valori di civiltà: accoglienza, integrazione, valorizzazione delle diversità, contrasto all'esclusione e all'emarginazione”.


“Insomma, sport come diritto universale di cittadinanza, sempre più di matrice europea, presidio di democrazia e bisognoso delle giuste tutele pubbliche, a partire da un vero e concreto riconoscimento del suo valore sociale che, ormai possiamo affermarlo, arriverà nelle prossime settimane all’art. 33 della Costituzione, con l’inserimento del comma ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme'. A questo riconoscimento occorrerà dare gambe solide e prevederne gli idonei sostegni al pari delle altre politiche pubbliche per cui scendiamo in piazza”.


“Le attività sportive siano davvero riconosciute come attività di interesse generale fondamentali per il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, progetto di vita di milioni di cittadini - conclude Tiziano Pesce - E allora non possiamo non pensare ad un altro ambito di importante attualità, proprio tra salute e lavoro, ossia alla imminente entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo, il prossimo 1 luglio. Lo abbiamo detto in tutte le sedi e in ogni occasione, si riconoscano le giuste tutele alle centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici e i giusti sostegni ad un tessuto associativo, quello sportivo, che ancora i recenti dati Istat, fotografano come ben un terzo del non profit italiano. Questi sono per noi punti fondamentali su cui declinare il nostro specifico sostegno alla mobilitazione per difendere la Costituzione, per difendere i cardini del nostro vivere civile, da Sord a Sud del nostro Paese”

Materiale grafico della manifestazione Insieme per la Costituzione (Roma, 24 giusgno)

 

Associazioni aderenti alla manifestazione

 
Appello, Insieme per la Costituzione Ambiente Diritti Lavoro Salute Pace.

Difendiamo la Costituzione che va attuata e non stravolta.La Costituzione italiana – nata dalla Resistenza – delinea un modello di democrazia e di società che pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali che lo Stato, nella sua articolazione istituzionale unitaria, ha il dovere primario di promuovere attivamente rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Per questo rivendichiamo che i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione tornino ad essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili ad ogni latitudine del Paese (da nord a sud, dalle grandi città alle periferie, dai centri urbani alle aree interne), a partire da:• il diritto al lavoro stabile, libero, di qualità – fulcro di un modello di sviluppo sostenibile – superando la precarietà dilagante, contrastando il lavoro povero e sfruttato, aumentando i salari e le pensioni.• il diritto alla salute e un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario – pubblico, solidale e universale – a cui garantire le necessarie risorse economiche, umane e organizzative, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale, e valorizzare il lavoro di cura; investimento sul personale con un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà e valorizzi le professionalità; sostegno alle persone non autosufficienti; tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo della prevenzione.• il diritto all’istruzione, dall’infanzia ai più alti gradi, e alla formazione permanente e continua, perché il diritto all’apprendimento sia garantito a tutti e tutte e per tutto l’arco della vita.• il contrasto a povertà e diseguaglianze e la promozione della giustizia sociale, garantendo il diritto all’abitare e un reddito per una vita dignitosa.• il diritto a un ambiente sano e sicuro in cui vengono tutelati acqua, suolo, biodiversità ed ecosistemi.• una politica di pace intesa come ripudio della guerra e con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.

Questi diritti possono essere riaffermati e rafforzati solo attraverso una redistribuzione delle risorse e della ricchezza che chieda di più a chi ha di più per garantire a tutti e a tutte un sistema di welfare pubblico e universalistico che protegga e liberi dai bisogni, a cominciare da una riforma fiscale basata sui principi di equità, generalità e progressività che sono oggi negati tanto da interventi regressivi – come, ad esempio, la flat tax – quanto da una evasione fiscale sempre più insostenibile. Inoltre, giustizia sociale e giustizia ambientale e climatica devono andare di pari passo nella costruzione di un modello sociale che sia “nell’interesse delle future generazioni”, come recita l’art. 9 della nostra Costituzione.

Questo modello sociale – fondato su uguaglianza, solidarietà e partecipazione – costituisce l’antitesi del modello che vuole realizzare l’attuale maggioranza di Governo con le prime scelte che ha già compiuto e, soprattutto, con le misure che si appresta a varare, a partire da quelle che – se non fermate – sono destinate a scardinare le fondamenta stesse dell’impianto della Repubblica, come:• l’autonomia differenziata, rilanciata con il DDL Calderoli, che porterà alla definitiva disarticolazione di un sistema unitario di diritti e di politiche pubbliche volte a promuovere lo sviluppo di tutti i territori;• il superamento del modello di Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (presidenzialismo, semi-presidenzialismo o premierato che sia) che ridurrà ulteriormente gli spazi di democrazia, partecipazione e mediazione istituzionale, politica e sociale, rompendo irrimediabilmente l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

La Costituzione antifascista nata dalla Resistenza – nel riconoscere il lavoro come elemento fondativo, la sovranità del popolo, la responsabilità delle istituzioni pubbliche di garantire l’uguaglianza sostanziale delle persone, i diritti delle donne, il dovere della solidarietà, la centralità della tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – ha delineato un assetto istituzionale che, attraverso la centralità del Parlamento, fosse il più idoneo ad assicurare questi principi costitutivi e a realizzare un rapporto tra cittadini/e e istituzioni che non si esaurisce nel solo esercizio periodico del voto ma si sviluppa quotidianamente nella dialettica democratica e nella costante partecipazione collettiva della rappresentanza in tutte le sue declinazioni politiche, sociali e civili.

Per contrastare la deriva in corso e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall’attuazione della Costituzione, non dal suo stravolgimento, ci impegniamo in un percorso di confronto, iniziativa e mobilitazione comune che – a partire dai territori e nel pieno rispetto delle prerogative di ciascuno – rimetta al centro la necessità di garantire a tutte le persone e in tutto il Paese i diritti fondamentali e di salvaguardare la centralità del Parlamento contro ogni deriva di natura plebiscitaria fondata sull’uomo o sulla donna soli al comando.

Per queste ragioni, ci impegniamo a realizzare:• il 24 giugno una grande manifestazione nazionale a Roma in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.• Il 30 settembre una grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.