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"La bellezza necessaria": una luce si accende su Caivano

Il progetto ha ridato vita al degradato Parco Verde grazie allo sport sociale. Parla A. Marciano, Uisp Campania
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Il Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, è una realtà difficile da vivere ancor di più dopo gli sgomberi di Scampia che hanno reso il parco la più grande piazza di spaccio d’Europa. Un ghetto nato sulle ceneri delle speculazioni edilizie e diventato nel tempo un luogo di criminalità. Ma una luce nel buio si è accesa con il progetto “La bellezza necessaria”, con cui l’Uisp Campania – che ne è promotrice – ha partecipato al bando aperto da Fondazione con il Sud. Il progetto, che si rivolge a 160 persone coinvolte nelle attività, ha permesso di rigenerare uno spazio in condizione di degrado e di attivare processi di partecipazione comunitaria tramite lo sport sociale. Con "La bellezza necessaria" si intende la forza che si genera quando lo sport diventa sociale ed incontra la cittadinanza: un’unione resa possibile proprio Parco verde di Caivano, trasformato grazie all’azione attrattiva e democratica dello sport sociale in un punto di incontro tra sport tradizionali e quelli innovativi.  

Tra gli obiettivi del progetto c'è veicolare uno sport sociale e non competitivo, introdurre pratiche sportive innovative, quali il plogging, che prevede la raccolta dei rifiuti mentre si corre, e un laboratorio ambientale interattivo in cui potrà essere praticata l’arrampicata sugli alberi. Spazio anche ad attività sportive non tradizionali, quali cricket e badminton; eventi pubblici di sensibilizzazione sul tema dell’inclusione sociale (reading letterari, performance, concerti); corsi per il rafforzamento delle competenze di docenti e operatori del privato sociale. Così, Parco Verde ha ripreso vita ed è stato trasformato in un moderno campo polivalente, nelle palestre dell’istituto scolastico del quartiere e nei cortili dei condomini. Oltre ad Uisp Campania, soggetto responsabile del progetto, tra i partner figurano le Asd Phoenix Caivano, Pallacanestro Jirafa Caivano, Patatrac, Un’Infanzia da vivere; il Comune di Caivano; I.C.3 Parco Verde; Intra Cooperativa sociale Onlus; Uisp Zona Flegrea; Uisp Napoli; Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. "Scopo del progetto è costruire qualcosa di bello a Caivano. Siamo del parere che attraverso lo sport si possa riqualificare quella zona e si possano creare i presupposti per un rilancio e una valorizzazione. Parco Verde è la principale piazza di spaccio della Campania, ma vogliamo che sia anche altro. Cerchiamo di dare un’alternativa ai ragazzi, di far vedere loro cosa c’è oltre le realtà più tristi che aprono alla criminalità. Lo sport ha una forza trasversale", dice Antonio Marciano, presidente Uisp Campania. Perché "bellezza necessaria?! "Prorio perché la bellezza è necessaria per riqualificare, serve uno strumento valido per risanare. L'Uisp Campania può essere una porta di ingresso verso un altro modo di intendere la vita. Attraverso questo progetto cerchiamo di offrire alternative e possibilità. Oltre ai ragazzi, vogliamo avvicinare i genitori. Lo sport può essere una porta", prosegue.

Un obiettivo da raggiungere con la forza delle associazioni, come ha raccontato questa settimana Corriere - Buone notizie in un articolo. Arriva da “Un’infanzia da vivere”, che lotta e si impegna attivamente per offrire un’alternativa alla criminalità ai ragazzi, la proposta di un crowfunding per acquistare due pulmini destinati al trasporto dei giovani sportivi nei tornei e per accompagnarli a svolgere attività ricreative fuori dal Parco. Infatti, i due mezzi di trasporto che l’associazione aveva in dotazione, sono sati incendiati. Fiamme dolose, volutamente accese da chi ha voluto mandare un chiaro segnale di minaccia per rispondere alla solidarietà. La campagna di crowfunding è sostenuta da Fondazione Con il Sud.

Parco Verde oggi è un luogo sicuro, che cerca di rispondere alle minacce. “Succederà che una apparente sconfitta diventerà una leva per il rilancio”, dice il presidente di Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo. “L’associazione non si lascia intimidire. Ricompreremo i pulmini e continueremo ad agire per dare speranza e un futuro migliore a questi ragazzi”, è il commento invece d Bruno Mazza, 40 anni, con un passato da ex detenuto e nella criminalità. In carcere, una nuova consapevolezza e due diplomi, uno da geometra e uno da alberghiero. “Ho deciso che farò di tutto per evitare che i piccoli finiscano su quella strada”, racconta a Il Corriere. Il Parco è un luogo di unione dove i più piccoli giocano a calcio. “Tra i nostri progetti quello di portare qui i bambini di Posillippo, Ponticelli, Vomero per far vedere loro la bellezza che sta nascendo”, prosegue Mazza.

A testimoniare il grande valore del parco, un finanziamento straordinario di 100 mila euro da parte della giunta regionale per la realizzazione dell'intervento finalizzato alla ristrutturazione di due campetti da calcio ubicati all'interno del Parco Verde. L'attuazione dell'intervento è demandata all'Agenzia Regionale per le Universiadi e lo Sport (ARUS).