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“L'Italia sono anch'io” chiede modifiche al ddl cittadinanza

Lo hanno chiesto nella conferenza stampa svoltasi questa mattina a Montecitorio i promotori della campagna, tra cui l'Uisp

Introdurre modifiche migliorative al testo del ddl che riforma la legge sulla cittadinanza attualmente in discussione. Lo chiedono i promotori della campagna "L'Italia sono anch'io", a cui aderiscono le principali organizzazioni nazionali, tra le quali l'Uisp, impegnate nella battaglia per i diritti dei migranti, che nel 2012 depositarono alla Camera oltre 200mila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare sulla cittadinanza.
Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, ha partecipato alla conferenza stampa convocata martedì 29 settembre a Montecitorio de “L'Italia sono anch'io”, dopo aver fatto parte del picchetto d'onore intorno al feretro di Pietro Ingrao, insieme a Manuela Claysset, presidente del Consiglio nazionale Uisp e al parlamentare Filippo Fossati.
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Filippo Miraglia (Arci), Isaac Tesfaye (Rete G2), Giulia Perin (Asgi) Kurosh Danesh (Cgil) e Grazia Naletto (Lunaria) hanno illustrato le loro proposte di modifica al testo, tra cui l'eliminazione del requisito del possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo da parte di almeno un genitore, per sostituirlo con il requisito del soggiorno legale; l'attribuzione del potere di effettuare la dichiarazione di volontà di acquisto della cittadinanza a "chi esercita la potestà genitoriale"; e il riconoscimento della cittadinanza anche per le persone con disabilità psichica.

Sono intervenuti nel corso della conferenza anche la deputata di Ap Dorina Bianchi, Celeste Costantino di Sel, Mario Marazziti di Centro Democratico e Marilena Fabbri del Pd. "Siamo tutti d'accordo sulla retroattività delle norme per i minori e anche per chi ha tra 18 e 20 anni e ha maturato in passato i requisiti, lo inseriremo - ha detto la relatrice, Marilena Fabbri (Pd), a proposito del ddl che sta per andare in Aula alla Camera. Sarà fatta anche una "correzione tecnica" perchè ci si è accorti che lo ius soli nel testo viene applicato solo ai figli di extracomunitari in possesso di soggiorno lungo e non di genitori comunitari. La legge sicuramente non si applica solo ai minori che abbiano maturato il diritto da oggi in poi ma a tutti quelli presenti in Italia che alla nascita avevano i requisiti o che hanno nel frattempo frequentato un ciclo scolastico con profitto. Questo è stato dato per scontato da tutti, così come è stato condiviso da tutti che la legge si applica anche a chi ha un'età fra 18 e 20 anni e ha maturato i requisiti prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. Il tema aperto è se applicarlo anche a chi ha più di 20 anni".


"Su 5 milioni di stranieri - ha ricordato Fabbri - la metà proviene da un Paese europeo e la metà di questi dall'Ue. Su circa 2,4 milioni di cittadini stranieri extracomunitari i lungo soggiornanti oggi sono oltre 1,6 milioni. Quindi la legge si applicherà a una vasta platea, gli esclusi saranno pochi". Anche perchè, se mancherà il requisito del soggiorno lungo, varrà quello della frequentazione di un ciclo scolastico purchè almeno uno dei genitori abbia la residenza legale. Certo, ha aggiunto, "va risolto il problema della discrezionalità delle Questure nella concessione dei permessi di soggiorno lunghi, i criteri devono essere omogenei su tutto il territorio nazionale". Il ddl sulla cittadinanza "è una legge particolarmente innovativa, perchè introduce il principio del diritto alla cittadinanza. Fino ad oggi era, ed è, una concessione altamente discrezionale da parte dello Stato – ha proseguito la relatrice - E' un cambio epocale che dice che chi nasce in Italia o vi arriva e presenta determinati requisiti potrà rivendicare un diritto. E' di portata storica. Poi è vero che è un compromesso, sia rispetto a chi avrebbe voluto una posizione più avanzata sia rispetto a chi queste norme non le voleva e invece oggi le accoglie e le approva insieme a noi. Tutti abbiamo fatto due passi indietro rispetto alla nostra visione di Paese per farne un insieme. Io stessa ho rinunciato a fare emendamenti per mettere insieme le diverse posizioni. Se approvata così com'è - ha sottolineato - la legge sarà all'avanguardia nell'Ue, dove non esiste nè lo ius soli 'puro' nè quello 'temperato' previsto dal testo in discussione". (Fonti Ansa e Adn Kronos)