Nazionale

L'Uisp esplora il mondo femminile nell’elemento acqua

Donna, acqua e subacquea: il 29 e 30 aprile si è tenuto il convegno organizzato dalla Subacquea Uisp nell'ambito del progetto "Un mare di donne"

 

Il 29 e 30 aprile, a Montignoso (Massa), si è tenuto il convegno "Un mare di donne" organizzato da Uisp Subacquea, con il patrocinio del Comune. Durante il convegno, sono stati presentati i risultati dell'analisi di un questionario compilato da 491 donne di diverse età e provenienti da tutta Italia, con un obiettivo duplice: da un lato, comprendere se la scarsa partecipazione femminile alle attività subacquee o il loro abbandono fossero riconducibili a una differenza di genere; dall’altro identificare eventuali "buone pratiche" per favorire e sostenere la partecipazione delle donne nell'ambito subacqueo.

All'evento hanno preso parte le autorità di Montignoso, i dirigenti nazionali di Uisp Subacquea e numerosi rappresentanti del settore, tra cui Giorgia Podestà, assessora per le Pari Opportunità del Comune di Montignoso, Eleonora Petracci, presidente della Commissione Pari Opportunità, Stefano del Giudice, delegato allo sport, Leonardo Palli, responsabile nazionale Uisp Subacquea, Cristina Boniatti, responsabile del progetto, e altri.

Durante il convegno, è stata presentata un'interessante esposizione del responsabile nazionale Uisp Subacquea, seguita dalla presentazione dei risultati dell'analisi sul questionario a cura del Gruppo tecnico scientifico del progetto, guidato da Cristina Boniatti. È emerso che del 53% delle donne intervistate che conosce il mondo Uisp, il 31% è tesserato, il 33% conosce il settore Uisp Subacquea e il 35% dichiara di praticare apnea e/o subacquea, in prevalenza al mare e assieme ad amici e parenti. Per quanto riguarda la distribuzione geografica della partecipazione alle attività della subacquea, al Nord prevalgono le donne oltre i 40 anni, mentre al Centro risulta distribuita in modo più equo anche tra le fasce giovanili. Queste ultime, invece, prevalgono fra le praticanti al Sud. Inoltre, il 45% delle donne ha dichiarato di aver effettuato immersioni, mentre il 23% ha dichiarato di averne fatte più di 50. Generalmente, questo sport è stato praticato da 1 a 5 anni dal 40% delle intervistate, che nel 68% dei casi hanno abbandonato, principalmente per mancanza d'interesse o di tempo. Ciononostante, il 93% delle partecipanti ha dichiarato di avere consapevolezza dei cambiamenti che il corpo subisce nell'elemento acqua su diversi fronti, come pressione, battito cardiaco, respirazione e secrezioni ormonali.

Approfondendo i dati, la dottoressa Olimpia De Vita, responsabile del gruppo tecnico scientifico, ha evidenziato l'alta percentuale (90%) di donne intervistate che sanno nuotare, in particolare nelle fasce d'età più giovani, mentre del restante 10% di persone che non sanno nuotare, alcune non sono capaci per lontananza dal mare o per mancanza di strutture (piscine) raggiungibili, altre hanno dichiarato di aver provato e poi rinunciato. Dal punto di vista della consapevolezza: il 43% delle donne ha espresso attrazione per l'immersione, mentre il 33% è interessata ma anche intimorita e solo il 6% ha dichiarato paura o repulsione. E’ interessante come l'86% delle partecipanti desideri entrare in mare senza paura e godere dell'esperienza, soprattutto se si considera che il rapporto con l’acqua richiama il periodo dell’infanzia e quello prenatale: il 71% delle donne ha dichiarato di aver avuto un’esperienza positiva con l’acqua da bambina e in effetti l’82% ha dichiarato di voler ripetere l’esperienza di leggerezza e benessere dello stato fetale, un dato analizzato dalla pscicoterapeuta ad indirizzo psicocorporeo con formazione in arteterapia Teresa Daniela Anzelini durante il convegno. 

Durante la seconda giornata del convegno, la spiaggia di Cinquale "Montignoso: Green Beach", ha accolto diversi laboratori proposti dall'Uisp in collaborazione con altre organizzazioni della subacquea. Molto apprezzata in particolare l’esperienza di bioenergetica e consapevolezza psicocorporea proposta da Martina Cinicola e Laura Pastelli Lamena con la partecipazione vocale della soprano Irene Bottura denominata "Fluire nel mare del nostro sentire".

L’idea di questo progetto risale al 2013, quando un gruppo di donne trentine, dopo alcuni giorni trascorsi a stretto contatto con il mare, si resero conto di aver vissuto esperienze ed emozioni completamente diverse. Questa varietà di prospettive alimentò il desiderio di stare insieme e confrontarsi, da cui il nome "Un mare di donne", che rappresentava la molteplicità di vedute racchiuse in quel gruppo.