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L'Uisp a "Fuori Orario" su Rai Tre con "Visioni di gioco"

Si tratta del documentario di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga realizzato nel 1995. Intervista a Paolo Luciani, regista e curatore di Fuori Orario

 

Lo sport sociale Uisp approda a "Fuori Orario", programma cult di Rai Tre ideato da Enrico Ghezzi, grazie ad una puntata curata da Paolo Luciani in onda sabato 31 maggio dal titolo "La tribù del calcio".  All'interno di una selezione di video dedicati al calcio e allo sport, è stato inserito anche "Visioni di gioco", documentario di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga. Il lavoro faceva parte della trasmissione tv "Storie vere" curata da Anna Amendola, andata in onda circa trent'anni fa sulla Rai.

Era il 1995 e viene raccontata l'esperienza pilota di un torneo di calcetto organizzato dall'Uisp su campi in erba, con squadre di persone cieche, dove le uniche persone vedenti in campo sono arbitro e portieri e il pallone veniva sonorizzato. Il documentario testimonia l'attenzione storica dell'Uisp all'inclusione e alle attività sportive con persone con disabilità.

Abbiamo intervistato Paolo Luciani che ci ha parlato della scelta di Fuori Orario di dedicare quattro puntate al calcio: "Ho recuperato alcuni documentari e film dell'archivio Rai, unendoli a materiali delle Teche Rai e della sede Rai del Friuli Venezia Giulia. Ho sempre considerato Visioni di gioco un documento straordinario - risponde il regista - Non era usuale mostrare immagini di quel tipo. Vengono intervistati gli atleti non vedenti, i familiari e gli organizzatori". Lo sport sociale ha delle chance dal punto di vista narrativo? "Dovrebbe essere una delle linee guida del servizio pubblico".

La prima puntata è già andata in onda il 25 maggio ed era incentrata sulla tragedia dello stadio Heysel a Brexelles, esattamente trent'anni fa. La seconda andrà in onda il 31 maggio e le altre due il 1 e 8 giugno.

Nella puntata di sabato 31 maggio, oltre al documentario "Visioni di gioco" dedicato all'iniziativa organizzata dall'Uisp, verranno programmati "Vendrame l'illusione del gol", con l'intervista realizzata da Giancarlo Dotto al un campione dimenticato del nostro calcio e "Zemanlandia" del regista Giuseppe Sansonna, autore di alcuni lavori con l'Uisp nel 2008 e 2009, come gli spot delle edizioni di Vivicittà

A proposito di Zemanlandia, Giuseppe Sansonna scrive sulla sua pagina Facebook: "Il Boemo è puro cinema, prestato al calcio: un Clint Eastwood precipitato in un film di Kaurismaki. Per lui nutro una riconoscenza infinita, per aver consacrato documentarista un trentenne smanioso di esprimersi. A volte, nell’entropia dell’esistenza, i cerchi sembrano trovare una quadratura". 

La Tribù del calcio è il titolo di queste notti di Fuori Orario, preso in prestito "dal fondamentale lavoro di Desmond Morris, che inizio’ a trattare il calcio con lo strumento della sociologia, dell’etologia e dell’antropologia - scrive la redazione di Fuori Orario - la tribù e non le tribu’, come chiamo’ il suo studio, perché, dal fenomeno che prese in esame delle tifoserie come microcosmo dell’aggressività, comunque sempre identificata anche precisi spazi territoriali, siamo passati ad una tribu’ planetaria, figlia della interconnessione satellitare e dello streaming e quindi ad una aggressività di tipo consequenziale. Certo, una data spartiacque per il calcio giocato, come per quello narrato in tv, è quella del 29 maggio 1985, giorno della finale di Coppa dei Campioni giocata allo stadio Heysel di Bruxelles tra la Juventus ed il Liverpool; ricordiamo questa giornata nella nostra prime notte, in collaborazione con la trasmissione Blob" (a cura di Ivano Maiorella, riprese e montaggio video intervista a Luciani di Francesca Spanò)