Parte la mobilitazione contro il turismo sessuale in Brasile
A tre mesi dal fischio d'inizio dell'evento sportivo le reti sociali lanciano un appello contro le pubblicità. Parla R. Chiodo
Associazioni di donne e reti sociali sono in allerta e operano il monitoraggio su ciò che accade intorno ai grandi eventi sportivi che si svolgono in diverse parti del mondo. Una prova emblematica è la notizia che circola in Brasile riguardo alla scelta quantomeno discutibile della Adidas (sponsor ufficiale dei Mondiali di calcio) di produrre e mettere in vendita alcune magliette (vedi immagine) "ammiccanti" e più che allusive: una con lo slogan "Io amo il Brasile", dove il cuore è in realtà a forma di fondoschiena con tanto di tanga e l'altra, con una bella ragazza in bikini, dice "Looking to score Brasile" che in italiano suona più o meno "Cercando di segnare in Brasile", doppio senso evidente soprattutto in inglese.
Le magliette sono già in vendita negli Stati Uniti e il governo brasiliano, attraverso Flavio Dino Presidente di Embratur (Instituto Brasileiro de Turismo - organo speciale del ministero del Turismo per la politica nazionale del turismo su promozione, marketing e commercializzazione di servizi e prodotti turistici) fa sapere che le magliette in questione non rappresentano la realtà del paese e che i messaggi proposti ignorano e non rispettano la linea di comunicazione che il governo ha adottato per la promozione del turismo del Brasile all'estero. In sostanza Flavio Dino ha fatto capire che quei messaggi disturbano l'organizzazione dei Mondiali offrendo un'idea del Brasile che il Governo invece vuole combattere e chiede che la società produttrice le ritiri dal mercato poichè mettono in relazione il paese con propaganda sessuale.
Sembra che il Governo sia preoccupato per il cosiddetto turismo sessuale durante i Mondiali di quest'anno, un evento che si prevede porterà nel paese fino a 600.000 stranieri durante i mesi di giugno e luglio. Anche la presidente Dilma Rousseff è intervenuta sull'argomento inviando un messaggio Twitter per ribadire che il governo aumenterà gli sforzi nella prevenzione dello sfruttamento sessuale in occasione dei Mondiali. Per il momento non sono state registrate reazioni da parte della Adidas. Speriamo che colga l'occasione per invertire il senso dei suoi messaggi e anzi avvii un impegno a favore delle donne e dei minori che subiscono lo sfruttamento nella tratta e nella prostituzione forzata”. (di Raffaella Chiodo Karpinsky, settore internazionale Uisp)