Nazionale

Partecipazione dei cittadini stranieri: cosa può fare lo sport?

Daniela Conti, responsabile Interculturalità e Cooperazione Uisp, all'incontro internazionale sugli strumenti per favorire l'integrazione

 

Martedì 23 maggio si è svolto a Roma, presso la sede del parlamento europeo in Italia, un interessante incontro dal titolo “Pratiche di integrazione e partecipazione dei cittadini stranieri. Il ruolo e l’azione degli enti locali: priorità, sfide e opportunità”. L’evento è parte integrante di un progetto più ampio che mira al “Rafforzamento del coordinamento delle politiche multilivello per l'integrazione in Italia”, cofinanziato dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa, implementato dal Consiglio d’Europa in coordinamento con la Commissione Europea e il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il contributo della ong ICEI - Istituto Cooperazione Economica Internazionale.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti del ministero e delle istituzioni europee, di diversi comuni italiani che lavorano in maniera attiva nel campo dell’inclusione di persone straniere, dell’Unar, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e diverse associazioni che operano nel campo della lotta al razzismo e la discriminazione. A rappresentare il mondo dello sport era presente Daniela Conti, responsabile Politiche per l’Interculturalità e la Cooperazione Uisp.

La giornata di lavori è stata una ottima possibilità di incontro e confronto fra gli attori locali e nazionali ed esponenti del terzo settore sulle modalità di integrazione per favorire la partecipazione attiva di persone straniere, cercando di discutere e analizzare una serie di buone pratiche europee, proposte dal lavoro di ricerca realizzato all’interno del progetto.

Il lavoro di confronti per gruppi è stato diretto da ICEI e Scuola Superiore di Sant’Anna e ha preso spunto da una prima bozza di Policy su: “Pratiche di integrazione e partecipazione delle persone con background migratorio. Il ruolo e l’azione degli enti locali: priorità, sfide e opportunità”. Questo documento una volta completato avrà lo scopo di promuovere azioni positive nei comuni in Italia per aumentare e rendere visibile la partecipazione dei migranti alla vita sociale e culturale.

“Fa particolarmente piacere - dichiara Daniela Conti - che nel documento di Policy molte buone pratiche citate vengano dal mondo dello sport e siano promosse da Regioni o Comuni italiani ed europei e che venga messo l’accento sul ruolo importante che lo sport può svolgere in questo ambito. Ci auguriamo che nella bozza definitiva venga messo in luce ancora di più il ruolo che lo sport per tutti può svolgere in collaborazione con gli enti locali, come consulente esperto e come uno degli attori nodali per la realizzazione degli interventi pubblici”.

Sia durante i lavori di gruppo che durante le sessioni plenarie, Conti ha messo in evidenza il grande ruolo che potrebbe svolgere l'Uisp nell’ambito della coprogettazione con gli enti locali di attività, non solo volte al singolo evento sportivo (come tornei antirazzisti o inserimento di stranieri/rifugiati nelle società sportive), ma anche come interlocutore per la realizzazione di progetti complessi. Infatti, spesso le organizzazioni sportive, ed altre associazioni del terzo settore che operano nel settore della cultura, vengono viste come mere erogatrici di servizi.

Tra le proposte più efficaci che l'Uisp può portare avanti c'è la partecipazione alla formazione del personale degli enti locali e nazionali, portando la propria esperienza e capacità di lavorare in modalità non formale, con una formazione basata sul corpo e il movimento. La mediazione culturale e dei conflitti attraverso lo sport, infatti, contribuisce a creare persone più consapevoli sul tema dell’inclusione degli stranieri e sulle proprie paure e stereotipi.

Altra possibilità offerta dall'Uisp e daie propri Comitati sparsi sul territorio è quella di diventare dei nodi sociali a servizio della propria comunità grazie alle proprie sedi e società sportive distribuite capillarmente: luoghi reali e virtuali dove offrire informazioni, raccogliere necessità dei cittadini stranieri, promuovere azioni di sensibilizzazione e mediazione ove si dovessero osservare forme di razzismo. Essere dunque uno strumento attivo di una rete formata di diversi stakeholders e coordinati dal proprio Comune.

Infine, l'Uisp ha puntato l’accento sulla necessità di continuare un lavoro di monitoraggio di episodi di discriminazione nella nostra società per comprenderne l’ampiezza, il tipo e il target vittima di tali episodi per poi promuovere azioni di educazione, sensibilizzazione e mediazione con cui promuovere una sana partecipazione dei cittadini con background culturali diversi. Ovviamente, per l'associazione dello sportpertutti fondamentale è mantenere attivo l’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport-Mauro Valeri, promosso in collaborazione con Unar e Lunaria e dare impulso ai progetti europei Sentry Sport e Monitora proprio su queste tematiche.

“Alla fine dell’incontro c’è stata anche la possibilità di mettere l’accento sulle discriminazioni istituzionali - ha sottolineato Conti - Ancora oggi esistono barriere poste dal mondo dello sport federale, per le difficoltà di tesseramento di atleti/e di origine straniera, giovani nati in Italia ma non in possesso della cittadinanza, richiedenti asilo/rifugiati nei campionati amatoriali. L'Uisp da sempre si batte per inserire in tutti gli statuti e regolamenti del mondo sportivo, a tutti i livelli, il diritto al movimento per tutti e tutte, e per noi movimento è sia quello sportivo e ludico, ma anche quello delle migrazioni”.

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