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Sport nelle carceri, da Lodi a Messina: inclusione sociale con l’Uisp

Il 24 giugno appuntamento in Lombardia con “Giochi senza frontiere nè barriere” e a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) con Vivicittà

 

L’Uisp propone da decenni l’attività motoria e sportiva in carcere come strumento di inclusione sociale e di avvicinamento alla cittadinanza, perchè le persone detenute non siano una comunità separata ma inizino fin dalla reclusione il loro percorso di riavvicinamento alla società. Sono tante le proposte, i progetti e le iniziative che ogni anno su tutto il territorio si sviluppano, con continuità e grande impegno, affinchè si realizzi concretamente il fine rieducativo della reclusione.

Sabato 24 giugno si svolgeranno, ai due estremi dello stivale, due eventi che fanno entrambi parte di percorsi importanti in cui l’Uisp è in prima fila per il resinserimento dei detenuti. A Lodi durante la mattinata si terrà “Giochi senza frontiere nè barriere”, 11^ edizione di una manifestazione che torna dopo 3 anni di fermo causati dalla pandemia. “Il nome ricorda il vecchio programma televisivo - spiega Antonio Marchetti, consigliere Uisp Lodi - per la tipologia di giochi e attività che proporremo a detenuti e cittadini che, insieme a noi, entreranno nella casa circondariale, in rappresentanza di quattro quartieri di Lodi. Si tratta di circa quaranta persone che non conoscono la realtà del carcere e che noi ogni anno coinvolgiamo grazie alla collaborazione dell’amministrazione e di altre realtà presenti in cittadine”.

La manifestazione, che si terrà dalle 9 alle 12, proporrà attività ludiche adatte a tutti, dal tiro alla fune a giochi da fare in squadra, una decina di prove da cui uscirà fuori una classifica delle squadre partecipanti, ma tutti verranno premiati con abbigliamento o attrezzi sportivi. “Questo appuntamento si inserisce nel progetto carcere del nostro Comitato che portiamo avanti da oltre vent’anni - aggiunge Marchetti - gli eventi più importanti sono “Sport tra 4 mura”, che coinvolge gli studenti degli istituti superiori in tornei di pallavolo calcio, scacchi, ping pong. Quest’anno tra ottobre e novembre hanno partecipato otto scuole. Recentemente abbiamo ottenuto il permesso di far accedere all’interno della casa circondariale anche studentesse e minorenni, per dare vita ad un percorso di legalità nelle scuole che coinvolga almeno gli ultimi due anni delle scuole superiori. Poi, durante il periodo delle feste natalizie, organizziamo gare di scacchi, biliardino, ping pong ed altre attività che si possono svolgere al chiuso, perchè gli spazi a disposizione sono piccoli e non ci sono spazi esterni oltre al cortile”. 

Il cortile dove sabato 17 giugno si è giocata la partita di calcio tra detenuti e consiglieri comunali: porte disegnate sul muro e tanta voglia di condividere un’esperienza sportiva e sociale. La casa circondariale di Lodi ospita in media circa 80 detenuti, che partecipano attivamente e in gran numero alle iniziative Uisp, grazie ad un buon rapporto di collaborazione costruito anche con gli agenti di polizia penitenziaria e gli educatori. “Adesso la stagione volge al termine, con la pausa estiva - conclude Marchetti - proseguiremo a luglio con qualche partita di pallavolo e calcetto, poi riprenderemo a settembre”. 

Sabato 24 giugno prosegue anche la lunga stagione di Vivicittà-Porte Aperte, che dopo le tappe primaverili in varie località d’Italia arriva alla Casa circondariale “Vittorio Madia” di Barcellona Pozzo di Gotto (Me). La corsa dei diritti Uisp partirà alle 9 e sarà legata al progetto dell’Uisp Sicilia, finanziato da Conibambini, “Giocare per diritto”. Saranno coinvolti i detenuti insieme ai loro figli e le loro mogli, per una corsa che rappresenterà un momento di libertà e un modo per consentire alle famiglie di riunirsi sotto il segno dello “sport per tutti” e del diritto al gioco e alla genitorialità che deve essere garantito anche nei luoghi di privazione della libertà. “Il nostro Vivicittà sarà una festa sportiva - dice Santino Cannavò, presidente Uisp Messina - un’esperienza da condividere come famiglia, con mogli e figli dei detenuti che partiranno tutti insieme per la corsa: un circuito di 300 metri da fare tre volte, che per la maggior parte si svolge dentro un agrumeto. I partecipanti saranno circa 75, con bambini dai 5 anni agli adolescenti. Promuovere e garantire i legami familiari delle persone detenute è un’indicazione precisa dell’amministrazione penitenziaria europea, non è una cosa facile ma con una serie di accorgimenti e corrette pratiche disciplinari si può fare. Il clima che si crea durante i nostri sabati all’interno del carcere è lo stesso di una normale attività all’esterno, i papà sono felicissimi dell’opportunità di trascorrere del tempo con i propri figli, in una dimensione di totale attenzione. Anche le mogli partecipano con entusiasmo, perchè è l’occasione per stare insieme e tornare a condividere un’esperienza familiare. L’Uisp ha tra i suoi obiettivi la tutela dei rapporti personali tramite lo sport, in questa occasione lo mettiamo realmente in pratica”. 

Nella casa circondariale “Vittorio Madia” il Comitato Uisp Messina ha avviato da mesi un protocollo d’intesa per promuovere l’azione “Ora Gioco”, che propone attività sportive, ludiche e motorie, tutti i sabati, per i detenuti e le loro famiglie.  GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA (A cura di Elena Fiorani)

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