Nazionale

Uisp Emilia Romagna: "Il Diavolo Rosso", tra pugni e ricordi

Sull'ultimo numero di FuoriArea.net i ricordi di Dante Longarini, primo campione di pugilato ai Nazionali Uisp del 1948. Guarda il video



La storia del Paese e dello sport: la guerra, la Resistenza e la boxe a far da sfondo. FuoriArea.net, la rivista digitale della Uisp Emilia Romagna, pubblica un video documentario realizzato nell'ambito dei festeggiamenti per il 70° dell'Uisp. "Mi chiamavano Il Diavolo Rosso" racconta la storia di Dante Longarini, primo campione di pugilato ai Campionati nazionali di Bologna del 1948
 
"France', è arrivata una lettera. Vedi un po’ di che si tratta". Sulla scrivania della redazione c’è una busta: una grafia anziana invoglia a scoprire il contenuto. Il mittente è Dante Longarini, primo campione italiano Uisp di pugilato nel 1948. Sono passati settant’anni ma Longarini non si è dimenticato. E per l’anniversario dell’associazione dello sportpertutti dedica un pensiero "a tutti gli sportivi Uisp", allegando agli auguri la fotocopia dell’articolo di giornale che descrive la sua vittoria ai primi campionati nazionali di Bologna e Imola. Decidiamo quindi di conoscerlo e l’incontro avviene nel suo appartamento alla Bolognina: pochi minuti e iniziamo ad ascoltare ricordi densi di sport, di lavoro e di affetti. Un secolo intero si snocciola sotto i nostri occhi. 

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Non ci vuole molto per farsi conquistare dalla simpatia di Longarini. Parlare della Uisp significa rievocare momenti felici, quando il fisico e “la tigna” gli permettevano di saltellare per ore sopra un ring. Anche i suoi nipoti, ora, partecipano alle iniziative sportive dell’associazione. Longarini ci strappa sorrisi per il modo in cui elogia (senza riserve) il lavoro della Uisp nel territorio, ma soprattutto quando legge il suo “curriculumme”: quarant’anni di lavori che riemergono per episodi e capitoli. Come quelli che sta scrivendo nella biografia da consegnare ai Maestri del Lavoro: la Sasib, lo spionaggio industriale, la consulta provinciale della Protezione Civile e l’impegno politico nel quartiere. Per il video completo clicca qui

Chi non ama sedersi su un divano ad ascoltare i racconti dei nonni? Si è trattato di questo con Longarini e, probabilmente, avrebbe potuto tenerci nel suo studio per giornate intere mostrandoci le carte e le foto di una vita. Fra qualche anno sarà sempre più raro ascoltare le storie di chi è vissuto durante la Seconda guerra mondiale, di chi ha visto un Paese rinascere, di chi ha affrontato le delusioni delle varie Repubbliche. Sta qui l’importanza dei ricordi: memoria storica e testimonianza da conservare. È questo il più bel regalo del “Diavolo Rosso”, campione di pugilato che, raccontando incontri e vittorie, ha condiviso una parte di storia. Quella che appartiene a tutti. (di Francesco Mazzanti, redazione Uisp Emilia Romagna)