Uisp Roma: tre incontri su sport sociale e popolare
Dalle radici dello sportpertutti al futuro, occasioni di riflessione dal doping delle farmacie a quello dell'"indifferenza"
Tre incontri per parlare di sport si sono svolti questa settimana nella capitale, organizzati dall’Uisp di Roma in concomitanza con lo svolgimento della Festa dell’Unità all’impianto Fulvio Bernardini di Pietralata. Tre occasioni non comuni, per interrogare le radici dello sport sociale e popolare e guardare in avanti, in prospettiva: come fare dello sport un mondo nel quale i valori dell’etica e del rispetto vengano trasmessi con trasparenza, normalità, coerenza? Senza doppiezza e falsa coscienza?
Si è cominciato domenica scorsa, 11 settembre, con il doping e tutte le storie collegate a corruzione, conflitti di interesse, cinismo giocato sulla pelle degli atleti. Sandro Donati ricostruisce la vicenda Schwazer e chiama in causa il "tradimento" dell'attuale sistema sportivo delle Federazioni sportive internazionale e del Cio rispetto ai valori educativi ed etici che le persone che lo governano hanno perso da un pezzo. Donati ha sempre combattuto le sue battaglie a viso aperto ma stavolta si sente più solo e minacciato rispetto al passato. Fa appello alla politica: intervenga per ripulire l'ambiente che ormai corre senza controllo. Attilio Bolzoni, che per Repubblica.it ha realizzato una videoinchiesta sul caso Schwazer si dice scioccato dall'omertà che esiste nel mondo sportivo, anche da parte di ambienti giornalistici. Lo sport, ha detto, è un ambiente apparentemente pieno di regole ma in realtà senza regole. E' assurdo che la giustizia cosiddetta sportiva sia composta da magistrati nominati direttamente dalle stesse Federazioni internazionali. Per non parlare dell'autorità antidoping: quando si potrà contare su autorità davvero “terze” rispetto agli interessi in ballo e non nominate dai vertici delle Federazioni internazionali? GUARDA IL VIDEO
Martedì 13 settembre “Lo sport insegna i diritti” con Gianluca Di Girolami, presidente Uisp Roma, che ha raccontato le difficoltà con le quali si scontra ogni giorno la nostra associazione in una città difficile e complessa come Roma, dove la burocrazia è padrona di tutto e nella quale è difficile far affiorare i diritti e poterli difendere, come il diritto allo sport. Gli ha fatto eco Giorgio Lo Giudice, giornalista della Gazzetta dello sport e presidente dell’atletica Uisp negli anni ’60: “non abbiamo mai smesso di promuovere l’atletica per i giovani, da allora quando ci muovevamo ispirati da Alfredo Berra ad oggi, che facciamo i salti mortali per coinvolgere le scuole, gli insegnanti e i ragazzi attraverso la Corsa di Miguel. Il fatto che quest’anno ne abbiamo portati 14.000 a correre con noi, su strada e in pista, ci dice che abbiamo ragione e che dobbiamo continuare”.
Il ciclo di incontri si è concluso giovedì 14 dicembre e si è tornati alla casella di partenza: il doping, lo sport truccato, il binario morto dell’omologazione e dell’affarismo. Il “doping dell’indifferenza” l’ha chiamato Giuliano Prasca, giornalista di Paese Sera, presidente Uisp Roma negli anni ’70 e assessore al patrimonio della giunta Petroselli. “Per risvegliare le coscienze contro i metri cubi di cemento che continuano ad essere i padroni di questa città c’è bisogno di più Uisp. Quella dello sport, ed in particolare quella dell’Uisp, non è una vita ad occhi bassi. E’ un orizzonte che guarda oltre quei palazzi che sembrano conigliere”.
La storia di "Corri per il verde" coincide in gran parte con quella dello sport popolare e sociale di Roma in questi 45 anni. Insieme a Prasca è intervenuto Ugo Ristori, presidente nazionale Uisp negli stessi anni, sino al 1982, che ha ricordato come “Corri per il verde” a Roma si legasse al progetto nazionale “Corri per la salute” Uisp. Con loro si sono alternati al microfono altri pezzi importanti della storia Uisp, da Vincenzo Bigiaretti a Claudio Ajudi. Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello sport ha parlato della sua esperienza personale, correva la manifestazione Uisp con tutta la sua famiglia e così ha incontrato lo sport, la sua passione di vita. Sono intervenuti anche Enrico Castrucci, presidente della Maratona di Roma e Fabio Martelli, Fidal Lazio. (Ivano Maiorella) Nella foto: Ugo Ristori, Vincenzo Biagiaretti, Giuliano Prasca