Uisp Sardegna: il film "Andarevia" da oggi su Cubovision
Una storia di sport sociale e disagio mentale, raccontata da un film prodotto da Uisp e Rai Cinema. Parla il regista Di Biagio
Da venerdì 15 febbraio sulla piattaforma web Cubovision è possibile vedere Andarevia, film diretto da Claudio Di Biagio e prodotto da Rai Cinema e da cinqueesei. Il film nasce dalla collaborazione tra l'Uisp Sardegna e la casa di produzione cinqueesei, che ha deciso di portare sullo schermo una storia di sport sociale: una barca con un equipaggio composto da persone con disturbi psichici che si trovano a dovere veleggiare da soli in mare aperto.
L’ultimo numero di Stile Libero, (n. 5/2012) contiene un’intervista a Graziano Chiscuzzu, autore del soggetto originale. Ne pubblichiamo alcuni passaggi, per leggere l’articolo integrale clicca qui (PDF).
Un film non facile Andarevia, ma che ha il grande merito di affrontare un tema delicato come il disagio mentale, senza buonismi, sottolineando la cattiva abitudine di considerare le persone che lo manifestano nelle forme più disparate come problemi da mettere da parte, accantonare in un angolo. E lo fa scegliendo la bellezza di uno sport particolarmente suggestivo. Graziano Chiscuzzu, trentenne di Brescia, ha lavorato al soggetto e alla produzione con il gruppo di colleghi della 5e6. “Il soggetto è rimasto chiuso nel cassetto per tre anni. Poi nell’estate del 2011 ho incontrato Claudio Di Biagio, un giovane regista molto promettente. Con lui ho condiviso questa mia idea e alla fine abbiamo ricevuto un’offerta da Rai Cinema per sviluppare il progetto. Il film lo abbiamo ultimato da pochissimo: ho consegnato il master definitivo a metà dicembre”. L’idea per il film è nata dalla collaborazione tra Chiscuzzu e l’Uisp Sardegna. Per l’associazione ha curato alcuni video che hanno raccontato le manifestazioni “Matti per lo sport” e la “Settimana dello sportpertutti”(VIDEO). In questo modo ha potuto conoscere lo sport sociale che diventa terapia. “Geniale”, dice. “Molti operatori mi raccontavano come grazie allo sport possano ridurre la terapia farmacologica. Sono storie che andrebbero raccontate”. E aggiunge: “Nello sport sociale, di spunti ce ne sono: il problema sono le risorse, soprattutto per un team giovane come il nostro”. Andarevia è per certi aspetti un film cinico, spiega Chiscuzzu, non facilmente catalogabile, di certo drammatico. Perché proprio la vela? Nella realtà ciò che è deviante è definito solo per rapporto a ciò che è considerato normale. Nel mare aperto, invece, non ci sono termini di paragone. Insomma, volevamo rifletter sul concetto di normalità”. L’Uisp ha sostenuto la realizzazione del progetto: “Voglio precisare: non è un spot per l’Uisp. Non c’è un ritorno di immagine evidente. È stato un’operazione elegante nella quale l’Uisp ha dimostrato un’indole disinteressata”.