Nazionale

Uisp Sardegna: la Regione introduce lo sport nei ricettari medici

Da gennaio i medici prescriveranno l’attività fisica come prevenzione e terapia di alcune patologie. Il commento di Maria Pina Casula

 

Da gennaio in Sardegna l’attività fisica sarà inserita nelle ricette mediche come i farmaci, per curare ma anche prevenire alcune patologie croniche. La sanità pubblica sarda introduce lo sport nei ricettari come terapia sostitutiva per la cura di obesità, diabete, disturbi cardiaci e alcune malattie neurologiche, che in Sardegna rappresentano circa il 30 per cento dei pazienti, con una spesa di oltre due terzi del bilancio sanitario regionale.

“Un aspetto molto importante di questo progetto sperimentale è relativo alla presa di coscienza del fatto che promuovere l’attività motoria in tutte le fasce della popolazione sia un preciso dovere degli amministratori, in particolare insieme all’Azienda per la tutela della salute della Regione Sardegna – commenta Maria Pina Casula, presidente Uisp Sardegna - L’Uisp ha promosso pioneristicamente in Sardegna i primi corsi di attività motoria per anziani all’inizio degli anni settanta, quando il medico presenziava agli allenamenti non per rilevare i benefici dell’attività fisica ma per accertarsi che all’anziano non succedesse niente di grave. Da allora è stata fatta tanta strada, grazie ad associazioni come la nostra che hanno da sempre considerato lo sport come un diritto di cittadinanza, come bene che interessa la salute e la qualità della vita delle persone”. Inoltre, nel 2016 l’Uisp ha firmato un Accordo quadro di collaborazione per la promozione di stili di vita sani e attivi in tutte le fasce di età della popolazione, con Regione autonoma della Sardegna, Anci e MIUR-Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna.

L'obiettivo della sperimentazione sarda è rendere più responsabili i pazienti sostituendo i farmaci con l'attività fisica definita secondo un protocollo di cura multidisciplinare. Il piano di investimento complessivo è di circa 165mila euro, e il servizio sarà garantito a tutti a costo zero. “Siamo soddisfatti che la nostra Regione investa in maniera concreta sulla prevenzione anziché sulla cura – continua Casula - e questo, in tempi di ristrettezze economiche in cui si lavora abitualmente sulle emergenze, è indicativo di una precisa volontà politica di cambiare direzione, riconoscendo e applicando nella pratica il principio che investire in prevenzione vuol dire risparmiare in spesa sanitaria pubblica. È sicuramente dunque un grande passo avanti, una campagna di sensibilizzazione forte, il cui obiettivo strategico dovrebbe essere quello di rendere la popolazione più consapevole e responsabile nella scelta del proprio stile di vita”.

“L’aspetto che, tuttavia, ci lascia un po’ perplessi – conclude la presidente del comitato regionale Uisp -  riguarda non certo i benefici che deriveranno dall’applicazione della “cura fisico-motoria” in luogo di quella farmacologica, quanto lo sviluppo del senso di responsabilità nelle scelte da parte degli individui. La prescrizione non è mai una scelta, è un’imposizione che fa leva sulla paura delle persone di contrarre malattie o, peggio, considerata come un farmaco l’attività fisica rischia di essere circoscritta al solo periodo in cui non si è in buona salute, confondendo attività fisica con fisioterapia. In questa meritoria iniziativa manca però il coinvolgimento della società civile, quello che il Piano Regionale di Prevenzione definisce approccio trasversale e multisettoriale. Lo stile di vita non è un farmaco ma un costrutto culturale per modificare il quale è necessario un grande lavoro dal basso, occorrono opportunità di condivisione dell’attività fisica che, oltre al fisico, curino anche lo spirito. È necessario acquisire la consapevolezza che lo sport fa bene quando è benessere, divertimento, condivisione, socializzazione e, soprattutto, attenzione alla persona”. (Elena Fiorani)

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