Una grande giornata di sport e aggregazione si è tenuta il 20 giugno nella palestra dell’istituto Falcone di Quarto (Na), con il torneo di Sitting Volley 2.0. L’evento è stato organizzato dall’ASD Disabili in azione, un’associazione affiliata all’Uisp che si occupa delle persone con disabilità e, in particolare, dell’integrazione di ragazze e ragazzi tramite lo sport.
Ma cos’è il sitting volley? È uno sport che consiste nel giocare a pallavolo stando seduti sul pavimento: la rete è alta 1,20 metri da terra e il campo è di dimensioni più piccole. È un’attività che favorisce l’integrazione sociale perché può essere praticato insieme da persone con disabilità e senza e non c’è bisogno di alcun tipo di attrezzatura ulteriore per giocare.
Il presidente dell’Uisp Campania Antonio Marciano spiega il significato profondo di questo sport che “nasce dall’idea di aggregare le famiglie delle persone che fanno parte dell’ASD Disabili in azione, che ringrazio perché organizza attività di qualità per questi ragazzi. E poi ringrazio i genitori dei ragazzi che ci seguono e danno anche il loro contributo”. Per il futuro, “l’idea è quella di ingrandirsi e proporlo ad altre associazioni e ad altre ragazze e ragazzi per cercare di coinvolgere quante più realtà possibili”, per creare così dei tornei di sitting volley sempre più inclusivi e senza frontiere.
Il presidente dell’ASD Disabili in azione Luca Follero, organizzatore e giocatore della manifestazione, ci spiega come si è svolta la giornata nel dettaglio. “Al triangolare hanno partecipato una squadra di soli ragazzi e ragazze con disabilità composta da otto giocatori, una composta dalle loro mamme (sei giocatrici) e una da fratelli e sorelle (sette giocatori)”. Pertanto, i giocatori in campo erano sei più eventuali sostituzioni. Per Follero “le partite si sono giocate tra le famiglie per creare un momento di aggregazione importante”.
Molto importante anche il legame con il territorio visto che le famiglie che hanno partecipato “sono tutte provenienti dall’area flegrea”. Ma la grande novità rispetto al sitting volley dove giocano persone con disabilità (e con limitazioni funzionali) è quella per cui la versione 2.0 consente di “includere ragazze e ragazzi con autismo e con lievi disabilità intellettive” che altrimenti non potrebbero giocare.
Un momento significativo della giornata è stato quando il capitano della squadra vincente, una persona affetta da nanismo, ha alzato la coppa per tutto il suo team. “Questi ragazzi non hanno mai avuto una medaglia e dare loro un riconoscimento è stata una grande soddisfazione”, ribadisce Follero. Il presidente sottolinea poi come questo torneo triangolare sia stato importante perché “fino ad ora ci eravamo solo allenati ma grazie a questa idea siamo riusciti a organizzare un torneo con delle partite e con delle premiazioni”.
“Inoltre - prosegue Follero - ringrazio lo staff Uisp per essere stato insieme a noi ed aver condiviso questa giornata e il presidente Marciano per aver sposato il nostro progetto”.
Naturalmente il tutto si è svolto all’insegna del divertimento, dell’amicizia e dello stare insieme: “Il torneo è stato vinto dalla squadra dei ragazzi con disabilità ma ciò che conta è l’integrazione e l’aver vissuto una giornata di sport e unità”, conclude Follero. (Edoardo Arturo Scali)