Si chiamano Bubucar, Severinus, Mamadou e Ali e provengono da Senegal, Gambia, Niger e Ghana: sono quattro ragazzi del Centro di Accoglienza di Ottava di Sassari (ex hotel Marini gestito dalla cooperativa “The Others”) che lo scorso martedì 19 dicembre per la prima volta hanno preso parte a un allenamento con la squadra FENIX Sassari ASD che partecipa al campionato Open di basket organizzato dall’UISP di Sassari.
Questa la prima pagina di una storia di sport e inclusione che il comitato sassarese sta realizzando in collaborazione con il Gruppo Umana Solidarietà della Sardegna e il centro di accoglienza di Ottava. 
“Il processo di inclusione sta ottenendo i suoi frutti anche e soprattutto grazie alla fitta rete di associazioni sportive affiliate Uisp che permettono a tanti immigrati di cimentarsi in diverse attività sportive: sportpertutti nel vero senso del termine. - afferma la responsabile del progetto Marianna Delogu - Un esempio è la giornata di pallacanestro del 19 dicembre.”
I quattro ragazzi hanno partecipato a una sessione di allenamento “completamente diversa rispetto a qualunque training precedente - ha commentato Paolo Casu, presidente dell’associazione sportiva FENIX Sassari ASD - I primi problemi di comunicazione dovuti alla lingua sono stati superati, e abbiamo puntato all’insegnamento della tecnica di tiro dal momento che nessuno dei quattro ragazzi aveva mai giocato a pallacanestro. La timidezza iniziale è venuta meno e tutto è stato molto spontaneo, tanto che abbiamo suggellato la giornata con una gara di tiri.”
Da parte dei rifugiati c’è la speranza che quella dello scorso martedì non sia un’esperienza isolata ma il primo anello di una catena che li porti a conoscere nuove cose dell’Italia, nuovi coetanei con cui condividere la passione per la pallacanestro e a vivere una reale esperienza di inclusione in una realtà che sia in grado di superare la xenofobia e i pregiudizi.
Prossimo obiettivo del Comitato UISP di Sassari è allargare il numero di persone ed associazioni coinvolte in queste esperienze di inclusione: a breve anche giovani donne migranti saranno protagoniste di iniziative sportive, occasione per loro di riscatto e integrazione.
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