Nazionale

La storia

“Nella storia cammina il futuro”: era lo slogan di un Congresso Uisp degli anni novanta e sintetizza bene il percorso della "Carta dei diritti delle Donne nello Sport" fuori e dentro l'Uisp.

Come in un curriculum vitae partiamo da adesso: nel 2016" nell’ ambito del Progetto ENWoSP, l'Uisp ripropone la "Carta Europea dei diritti delle Donne nello Sport"  in una nuova veste a fumetti, indirizzata a catturare l’attenzione delle ragazze e dei ragazzi.

Dal 2011 ad oggi abbiamo percorso l'Italia con iniziative di presentazione della "Carta Europea dei diritti delle Donne nello Sport"  frutto del lavoro del Progetto Olympia, raccogliendo il suo recepimento da parte di numerose Amministrazioni Locali, che significa l'impegno a fare la propria parte per concretizzare l'accesso alla pratica sportiva, e discutendone con gli studenti.

Nel 2014 la Camera dei Deputati ha approvato una mozione che accoglie i principi contenuti nella "Carta europea dei Diritti delle Donne nello sport’" per la promozione della parità di genere nella pratica sportiva e che impegna il Governo a recepirne gli indirizzi nell’ordinamento italiano .

La Carta Europea infatti ha riscritto e sistematizzato  i principi enunciati dalla “Carta dei diritti delle Donne nello Sport" scritta dall' l'Uisp nel 1985, esplicitando i compiti dei vari soggetti da impegnare per ampliare il diritto allo sport delle donne.

A questo punto è utile illustrare perché l'Uisp nell'85 inventò la Carta ci sono motivazioni interne, relative alla natura ed alla mission dell'Uisp ed altre che riguardano in generale il panorama sportivo.

Erano gli anni in cui l'Associazione cominciava a sentire stretti i panni nell'organizzazione dello 'sport popolare' ed era cominciato il percorso che ci avrebbe portati allo sportpertutti.

I temi dei diritti, delle pari opportunità per tutti, della valorizzazione  delle differenze e dello sport a propria misura diventavano una costante dell agire quotidiano dell'Uisp ed il primo macroscopico diritto inevasi era quello delle donne.

I dati Istat del 1985 riferiscono un 14,4 di praticanti sul totale della popolazione femminile contro  il 30,4 degli uomini, ma all'interno di questi numeri la realtà è paradossale: in discipline come il calcio, il rugby, la pallanuoto le relative Federazioni non riconoscevano la pratica femminile, cosi come la  FPI non ammetteva le pugilatrici e la Federscherma le tiratrici di spada.

Inoltre diventava sempre più evidente come il doping fosse un elemento strutturale  per alcuni tipi di prestazione di alto livello e la manipolazione ormonale uno degli aspetti più odiosi del fenomeno.

In questo scenario matura la redazione della "Carta" scritta dalle donne dell'Uisp con il sostegno di tutto il gruppo dirigente ed in particolare del Presidente Gianmario Missaglia che individuava in essa un  passaggio cruciale  per  l'evoluzione del'core business' dell'Associazione.

La "Carta" ebbe una grande rilevanza sulla stampa sportiva e non, e raccolse adesioni di atlete di alto livello ,di giornaliste e di donne impegnate nella politica poichè toccava anche i nodi, tuttora irrisolti, delle disparità di trattamento economico, di copertura mediatica e di presenza nelle strutture decisionali  rispetto agli uomini .

Nell’ottobre del 1987 a strasburgo il Parlamento europeo approvò una Risoluzione che riprendeva i temi proposti dalla ‘nostra’ Carta, con particolare riferimento al ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nell’orientare la visione dello sport al femminile  nell’opinione pubblica.

 Non crediamo sia presuntuoso affermare che la Carta scritta dalle donne dell’UISP contribuì a dare una spallata ai pregiudizi nelle Federazioni, poiché nel giro di pochi anni calcio, rugby e pallanuoto femminili vennero riconosciute, come pure la pratica della spada.

Con la Carta misuriamo le conquiste e la strada ancora da fare per le pari opportunità per le donne nello sport e la CartaFumetto, disegnate da Franziska, nome d’arte di Francesca Casano, fumettista di 28 anni che ha reinterpretato i contenuti della Carta attraverso i suoi disegni è ancora una volta un modo per attualizzarla e proporla ad un’ altra generazione di giovani donne (e uomini).

 

 

Responsabile: Manuela Claysset
Segreteria Tel. 06/43984350
politichedigenereediritti@uisp.it