Il progetto “Attivati! Stili di vita attivi contro la sedentarietà” prende sempre più forma in tutta Italia. Tantissime sono le attività che vengono portate avanti nel nostro territorio rivolte a grandi e piccoli. Il progetto, finanziato da Sport e Salute Spa, si rivolge alla popolazione, anche migrante, di tutte le fasce d’età (dai 3 anni agli over 60) e alle persone con disabilità con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano e attivo nella quotidianità.
La prima storia che vogliamo raccontarvi si svolge a Taranto dove, tra monumenti storici e un incrocio di mari, troviamo dei ragazzi e delle ragazze che attraverso il canottaggio scoprono nuovi mondi e tratti interiori fino ad ora celati. Tra i due mari, Mar Grande e Mar Piccolo, in Puglia si trova l’ASD Vogatori Città di Taranto, società affiliata alla Uisp che ha preso parte al progetto e che, da metà marzo, offre attività di canottaggio a ragazzi e ragazze con disturbi dello spettro autistico.
“Attivati! ha coinvolto 17 ragazzi e ragazze che stanno svolgendo le nostre attività in modo gratuito – esordisce Cosimo Conte, maestro di voga con esperienza ultraventennale e responsabile dell’ASD – abbiamo aperto le porte a questi nuovi partecipanti che stanno frequentando il corso con molto piacere traendone giovamento a livello terapeutico”.
L’attività che viene svolta è il canottaggio a sedile fisso in grandi imbarcazioni da 10 remi e timoniere con uscite in mare della durata di 2 ore. “Taranto si articola su due mari, il Mar Grande e il Mar Piccolo – spiega Cosimo – e in caso di forte vento, abbiamo la possibilità di riversarci in entrambi i mari. Abbiamo cominciato stando vicino alla banchina per poi, nelle lezioni successive, allontanarci di 100 metri fino all’ultimo allenamento dove ci siamo spinti nella vecchia Taranto riuscendo a vedere il Ponte di Pietra e il Ponte Girevole (unico al mondo insieme a quello francese)”.
Ma come si sono approcciati i ragazzi alla voga? “L’ASD Vogatori Città di Taranto ha un’esperienza pregressa con i ragazzi con disabilità, quindi inizialmente abbiamo messo un istruttore per ogni panca e rinforzato la barca. Insieme a queste accortezze, durante le prime uscite, abbiamo imbarcato qualche genitore e accompagnatore, questo perché i ragazzi in un primo momento sono restii alle novità”.
Una volta però accettata questa novità, sono bastati un paio di appuntamenti per catturare la curiosità di tutti i partecipanti che successivamente non vedevano loro di prendere parte alla lezione. I ragazzi, secondo i psicologi e i medici da cui vengono seguiti, hanno avuto miglioramenti a livello terapeutico. Sotto il punto di vista motorio ci sono stati progressi a livello di coordinazione, mentre dal punto di vista sociale c’è una migliore relazione con gli altri. “Un pomeriggio – testimonia Cosimo – stavamo vogando quando all’improvviso tutti i ragazzi si sono fermati all’unisono e hanno guardato in un punto. Era il Mar Grande, dove ci sono le navi che si trovano in posizione di ormeggio. Per loro è stata una cosa completamente nuova in un contesto dove non c’era rumore (aspetto che viene molto apprezzato dai ragazzi con disturbi dello spettro autistico) e i loro sguardi erano semplicemente stupendi di fronte a questa novità”.
Dopo il periodo covid, tante Asd hanno avuto problemi, specialmente con gli adolescenti perché c’è stato un aumento importante della sedentarietà. Il progetto promosso dalla Uisp mira proprio a far ritornare i ragazzi e le ragazze a svolgere attività sportive e a perdersi, come nell’esempio di Taranto, in una distesa infinita di acqua dove le meraviglie sono dietro l’angolo. (Sergio Pannocchia)