Nazionale

E' nato a Roma il servizio di psicologia dello sport

Come dialogano questi due mondi? Risponde F. Lucidi

La psicologia può essere d’aiuto allo sport? Un approccio professionale all’aspetto psicologico dell’atleta e del gesto sportivo, può servire a migliorare la prestazione sportiva e la soddisfazione del praticante? Secondo alcuni studiosi dell’Università La Sapienza di Roma la risposta è sì. Per questo motivo è nato, presso il Dipartimento di psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione, il Servizio di psicologia dello sport, che è stato presentato martedì 6 novembre a Roma. Fabio Lucidi, psicologo dello sport e professore alla facoltà di psicologia dell’Università La Sapienza, è il responsabile del servizio che è offerto da una rete di studiosi e professionisti che possono vantare significative esperienze nel mondo dello sport e pubblicazioni di livello internazionale. Il servizio è rivolto ad atleti, squadre, allenatori, genitori, dirigenti, come anche società sportive, Enti di promozione sportiva e federazioni.

Abbiamo chiesto a Fabio Lucidi, che tipo di aiuto può dare la psicologia in ambito sportivo. “Ci sono due dimensioni fondamentali del discorso. La prima è quella dell’incremento della prestazione: la prestazione sportiva è costruita potenzialmente dal rapporto tra allenatore e atleta, però poi queste potenzialità devono in qualche modo esprimersi. E debbono esprimersi in momenti particolari, in cui nulla può essere lasciato al caso. Ad un secondo livello c’è un altro obiettivo che le persone perseguono all’interno dei contesti sportivi, che è quello della promozione della propria salute e del proprio benessere. Anche in questo ambito il problema non è legato al fatto di fare sport, ma al modo in cui lo sport si fa e si interpreta”.
Per informazioni: psicosport@uniroma1.it
Ascolta Fabio Lucidi intervistato, martedì 6 novembre, dal Giornale Radio Sociale (AUDIO)