Nazionale

Uisp Catanzaro: una camminata ecologica e solidale

Domenica 12 marzo si è tenuta la "Camminata di benvenuto" che ha accolto nel gruppo minori rifugiati ospiti della Fondazione "Città solidale"

 

È stata un successo l'iniziativa proposta domenica 12 marzo dall’Uisp Catanzaro con l’ASD Calabriando, in collaborazione con l’UNICEF di Catanzaro e la Fondazione Città solidale Onlus. Sono stati circa settanta, infatti, i partecipanti alla “Camminata di benvenuto", nei territori di Squillace e Stalettì (Cz), cui hanno preso parte anche volontari dell'UNICEF e dieci minorenni stranieri, provenienti da vari paesi dell'Africa e del medio oriente, oggi ospiti delle strutture di accoglienza, "Vivarium" e “Il Golfo” della Fondazione Città solidale Onlus.

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“È un giorno bellissimo per noi – ha commentato Idris, uno degli ospiti della Fondazione - uscire con tutte queste persone per fare una passeggiata. È piaciuto a tutti, questa esperienza ci ha resi ancora più contenti”. L’iniziativa, nata per promuovere la conoscenza della storia dei luoghi e delle locali ricchezze artistiche, architettoniche e naturalistiche, e favorire un corretto rapporto con la natura, stimolando la solidarietà e la socializzazione, è stata anche un'occasione per promuovere l’integrazione e l'inclusione dei minori non accompagnati, attraverso l’attività sportiva e la conoscenza del territorio che li ospita. La camminata è stata, infatti, inserita nel progetto “Insieme per i bambini e i giovani migranti”, promosso dall’Unicef di Catanzaro proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti e le condizioni di questi ragazzi che scappano dalle guerre e che hanno storie terribili, e tutte diverse, alle loro spalle.

La camminata ha preso il via a Copanello, il gruppo si è messo in marcia sui sentieri della zona, inerpicandosi per un chilometro e mezzo di salita ripida fino in cima alla Coscia di Stalettì, il costone sopra Copanello. Poi è stata effettuata una visita al centro storico di Stalettì e al convento di San Gregorio ed il cammino è ripreso lungo i resti della via Grande, una antica strada romana lastricata con basole di pietre che si snodava sul versante jonico per 321 miglia romane congiungendo “Regium” (Reggio) con “Tarentum” (Taranto).
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