Nazionale

Uisp Firenze: sabato 13 maggio in bici con la "Staffetta Bartali"

Il grande ciclista celebrato anche dal nuovo libro di Paolo Raineri, "A colpi di pedale" che ne racconta la vita con narrazioni e fumetti
 
Il 5 maggio del 2000 moriva Gino Bartali, il grande ciclista toscano che ha interpretato l’anima dell’Italia popolare dagli anni ’30 del novecento, rimanendo nell’immaginario dello sport italiano. In questi primi giorni di maggio sono molte le occasioni per ricordarlo e celebrare la sua figura di sportivo, ma anche di cittadino e uomo, riconosciuto nel 2000 “giusto tra le nazioni” allo Yad Vashem di Gerusalemme, per il suo impegno in aiuto di molte famiglie ebree durante la seconda guerra mondiale.

L’Uisp Firenze organizza per sabato 13 maggio la Staffetta Bartali, manifestazione che celebra Gino Bartali come uomo e ciclista, con una pedalata che partirà alle 15.30 da Piazza Duomo a Firenze. toccherà il Museo Bartali e giungerà a Ponte a Ema, dove Bartali era nato nel 1914. La manifestazione è organizzata dal G.S. Ciclisti Grassina in collaborazione con Uisp Firenze, Comune di Firenze, Quartiere 3 e con il patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli.

La vita di Gino Bartali, ricca di successi e dell’affetto del pubblico, è raccontata anche in un libro di recente pubblicazione, dal titolo “A colpi di pedale. La straordinaria storia di Gino Bartali” (Ed. Ave, 128 pag., € 10.00), di Paolo Reineri. Il libro contiene anche le illustrazioni di Valentino Villanova. Le parole e le pedalate di Gino Bartali arrivano fino a noi, dall’estate del 1948 quando vinse il Tour de France, rappresentando la voglia di riscatto dell’intera Italia dopo le vicissitudini della guerra. La storia di Bartali, cattolico fervente e iscritto fin da giovane all’Azione cattolica italiana, si dipana a colpi di pedale i cima ai Gran premi della montagna e poi in picchiata verso il traguardo, per trionfare nelle grandi corse a tappe e nelle classiche di mezza Europa. Il libro è aperto da una sezione a fumetti che racconta il periodo della guerra in cui Bartali sfruttò la sua notorietà e le sue potenzialità sportive per salvare gli ebrei, trasportando documenti falsi. Inizia poi un racconto della sua carriera, con episodi e citazioni tratti dalla grande carriera del ciclista toscano.

Il volume si chiude con una intervista a Vincenzo Nibali, che afferma: “E' stato un grande campione, un atleta dal carattere indomito e un gran lottatore: in questo mi ci rivedo. Non mi sento ne “bartaliano” né “coppiano”. Seppur diversi, sono stati entrambi due fuoriclasse che hanno segnato la loro epoca e anzi si sono ritagliati la gloria per l’eternità”.