Comitato Regionale

Basilicata

Uisp Basilicata al Move Congress per definire la partnership internazionale del progetto Open Playful Space

 

Delegazioni da tutto il mondo, compresa quella lucana, riunite a Birmingham. Parlano Michele Di Gioia e Vincenzo Manco.

L'Uisp è intervenuta al Move Congress Isca, svoltosi a Birmingham. in varie sessioni illustrando progetti, campagne e iniziative in cui lo sport è protagonista di inclusione e integrazione sociale. La partecipazione di Uisp Basilicata – dichiara il presidente regionale Uisp Basilicata Michele Di Gioia - ci ha permesso di incontrare i partner internazionali interessati alla nostra idea progettuale per Matera 2019. Grazie alla collaborazione con Uisp Nazionale, abbiamo sviluppato strategie comuni che porteranno valore al progetto.

 

Fondamentale la collaborazione con Isca ( International Sport & Culture Association) che ha favorevolmente accolto la nostra proposta di una connessione tra i temi di sport e cultura da sviluppare nel 2019 tra le due capitali europee della cultura Matera e Plovdiv. A riguardo si è raggiunto un importante accordo di collaborazione con l’associazione BG Be Active di Plovdiv per realizzare azioni comuni già dal 2018. Ugualmente valida la prospettiva di una collaborazione con Move Malta, associazione de La Valletta ( capitale europea della cultura nel 2018 ) per intraprendere analoghe iniziative.

  Visualizza il video On the way to Europe on the way to 2019

In generale i temi trattati in questa edizione del Move Congress - dice Vincenzo Manco - sono frutto della forte contaminazione culturale e politica che la Uisp ha saputo costruire in tutti questi anni nel rapporto con Isca. Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp ha dichiarato  " Già nella passata esperienza di Copenaghen avevamo provato ad affermare che era necessario pensare ad una seria riflessione su ciò che stava accadendo sul terreno dei diritti umani, in Europa e nel mondo, a partire dal fenomeno migratorio. La Uisp infatti negli ultimi due anni ha caratterizzato la propria azione di advocacy e la proposta sportiva proprio partendo dal diritto alla libertà di muoversi nei luoghi, tutti i luoghi, in cui l'uomo opera, agisce, definisce la propria dimensione e costruisce di conseguenza relazioni e comunità. Aumenta sempre di più la consapevolezza che la cultura del movimento e lo sport sono motori di cambiamento non solo degli stili di vita e dei comportamenti di ognuno di noi ma soprattutto che attraverso essi si possano immaginare trasformazioni sociali e culturali per avere città sempre più inclusive ed accoglienti, a misura di ciascuna persona". "Per fare questo è necessario agire in rete, pensare in una dimensione globale e promuovere azioni concrete sul piano locale, coinvolgendo tutti i soggetti che possano permettere le trasformazioni necessarie, a partire dalle scuole, le istituzioni, organizzazioni della società civile - conclude Manco.