Nazionale

Festival della comunicazione sportiva a La Sapienza di Roma

Si parlerà di informazione e sport sociale, dal 19 al 21 settembre nella Città universitaria. Verrà presentata anche l’esperienza di Uispress  

 

La seconda edizione del Festival si terrà dal 19 al 21 settembre a Roma e si intitola “Comunicare sport e stili di vita sostenibili” e si rivolge a tutti coloro che studiano e operano nel settore dello sport e della mobilità sostenibile. Sport, salute, spazi, spostamenti sono le parole chiave intorno alle quali si snoda un itinerario dinamico e multidisciplinare, in cui si affronterà il tema della sostenibilità in tutte le sue dimensioni: economica, sociale, ambientale e tecnologica.

La manifestazione è organizzata dallo staff di WeComSport del CORIS in collaborazione con il Centro di Servizi Sportivi SapienzaSport e l’area Mobility Manager di Sapienza, Università di Roma. 

Lo sport costituisce un volano strategico nella promozione e nella valorizzazione di buone pratiche che concorrono a migliorare la qualità della vita, nonché in processi socio-economici e culturali. In tal senso, il festival rappresenta un’opportunità di confronto tra molteplici realtà nell’ambito di un Ateneo, molto attivo nel concorrere alla realizzazione di vari progetti a sostegno della sostenibilità nello sport e nella mobilità. Le tre giornate di confronto intendono quindi favorire un’intensa attività di riflessione che sia piacevole, costruttiva e stimolante.

Il Festival si articolerà in tre giornate, dal 19 al 21 settembre tra la sede del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale - CORIS (in Via Salaria, 113), la città universitaria (Piazzale Aldo Moro) e il Centro Servizi Sapienza Sport (Via Fornaci di Tor di Quinto, 64). (ECCO IL PROGRAMMA COMPLETO)

Sarà, al contempo un’occasione di discussione e approfondimento a cui verranno dedicati molteplici incontri ed attività previste in tutte e tre le giornate, durante le quali sarà possibile confrontarsi con docenti, giornalisti, istituzioni, protagonisti del mondo sportivo e delle realtà produttive del Paese.

Per quanto riguarda la programmazione, ad ogni giornata è stata assegnata una o più dimensioni della sostenibilità: si partirà con la dimensione economica il primo giorno, per poi passare alle dimensioni sociale ed ambientale durante il secondo, fino ad arrivare a quella tecnologica nel giorno di chiusura. 

Venerdì 20 settembre alle 16.30 (Città Universitaria), Ivano Maiorella, responsabile nazionale stampa e comunicazione Uisp, presenterà l’esperienza di Uispress e del sistema Uisp, come esempio di comunicazione sociale attraverso lo sport. Lo sport è sepolto da pregiudizi culturali e accerchiato da qualche "pigrizia" di un certo modo di fare il giornalismo sportivo (puntare sul risultato, sul campione, sul record).

Provare a liberare il racconto sportivo dai clichè, scomporre i criteri classici di notiziabilità e scoprirne di nuovi. I “cinque cerchi” della comunicazione sociale nello sport: valori, territorio, insieme, linguaggio, storie.  Lo sport per raccontare la società potrebbe essere una risposta a chi pensa che alcune categorie giornalistiche siano esaurite: approfondimento, racconto, cronaca. Ripartire dalle periferie (anche dello sport) e dal territorio, con i suoi protagonisti,

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per contribuire a dare futuro ad un giornalismo in crisi, di ruolo e di idee. A sfuggire dalla dittatura dell’intrattenimento fine a se stesso. Inoltre il terzo settore (un mondo in evoluzione normativa e in continua emersione) produce posti di lavoro, in un contesto economico che si sta contraendo, anche per i comunicatori. Produce fatti e culture che chiedono di essere trasformati in notizie.  

Ripartire dalle periferie (anche dello sport) e dal territorio, con i suoi protagonisti spesso anonimi ma esemplari, può contribuire a dare una nuova prospettiva anche al giornalismo sportivo, a sottolinearne gli aspetti deontologici e il ruolo civile. Con una attenzione esemplare al linguaggio e al rispetto degli altri (dalla Carta di Roma al Manifesto di Assisi).

E, di conseguenza, spingere su questo terreno gli editori e stimolare il pubblico. E’ un auspicio e la possibilità di provare a fare qualcosa con l’Ordine dei giornalisti e la Fnsi, a livello nazionale e regionale, per cercare di aprire il perimetro dei “giornalisti” alle nuove figure professionali dei “comunicatori”. (a cura di Ivano Maiorella)

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