Il Comune di Milano ha da poco approvato il Piano Integrato di Intervento Mind-Milano Innovation District sull’ex area di Expo 2015. Dopo 5 anni dalla fine dell’esposizione internazionale finalmente si ha la conferma su cosa diventerà l’area. Ma oggi è un progetto superato e da integrare con tempestività. La proposta innovativa è dentro la stessa crisi sanitari attuale e non può che far diventare l’area un luogo per la lotta e il contrasto al Coronavirus.
Più di 1 milione di metri quadri dedicati alla ricerca scientifica, allo sviluppo della telemedicina e la creazione di luoghi per l‘ospedalizzazione specifica ai virus, ma anche luogo di accoglienza e residenza per i malati di diverso grado (quello che si può definire “assistenza attiva”). Si potrà inoltre favorire l’insediamento di strutture per la produzione di dispositivi di protezione e per lo sviluppo di nuove tecnologie al servizio del contrasto alla diffusione del virus.
L’area potrebbe quindi diventare sede permanente della Comunità Europea e Agenzia per la tutela e difesa dalle pandemie (in collaborazione con l’agenzia Europea del farmaco di Amsterdam).
L’area dovrà essere finanziata dalla Comunità Europea è sottoposta a sospensione del codice degli appalti e all'abolizione del regime delle autorizzazioni preventive, così da liberare i cantieri dalla burocrazia e procedere in tempi molto rapidi alla sua realizzazione.
Riduzione delle aliquote fiscali e una flat tax al 10% per tutte le imprese che investiranno nella ricerca e innovazione del settore medico sanitario, tecnologico/ informatico e di nuovi modelli “work safe” saranno interventi efficaci per attrarre il mondo dell’impresa a partecipare attivamente al progetto. Un luogo che produca linee guida scientifiche unitarie europee e direttive per salvaguardare il tessuto produttivo europeo, le aziende, i posti di lavoro e la possibilità di ripresa in sicurezza.
Inoltre, guardando al post emergenza, sarà necessario rimettere al centro dell’azione politica la necessità di rilanciare la discussione sui temi di sanità pubblica e visione sinergica di quest’ultima con la sanità privata. Come? Tornando a investire nelle aziende dell’healthcare e sulle tematiche collegate al distanziamento sociale e al tracciamento dei contagiati tramite i dispositivi elettronici.
Dovrà inoltre essere dato il via a nuove startup per lo studio di innovative procedure sull’igiene pubblica, la progettazione di nuovi dispositivi per l’accoglienza negli impianti sportivi, nei ristoranti, nei locali e nei luoghi di aggregazione, cultura e centri commerciali.
La speranza è che i futuri interventi che verranno effettuati in città, in occasione anche delle Olimpiadi Invernali 2026, siano progettati fin d’ora affinché la loro fruibilità, una volta conclusosi l’evento internazionale, possa essere immediata e garantire un forte impatto sul territorio.
Dott. Antonio Iannetta – dirigente UISP e manager del sociale