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Il Terzo settore interviene su Caivano: "Prevenzione è cultura e sociale"

Il Forum terzo settore commenta il decreto Caivano. L'Uisp al fianco di Fondazione con il Sud con "La Bellezza necessaria". Parlano T.Pesce e A.Marciano

 

Cultura, scuola, educazione e presidi sociali: è qui che bisogna prioritariamente concentrare l’attenzione e investire affinchè si riesca a prevenire i sempre più diffusi episodi di violenza, ma anche di disagio sociale, tra i giovanissimi. Le misure punitive da sole non bastano, né serve il loro inasprimento. Allo stesso tempo, però, bisogna essere consapevoli che la prevenzione necessita di politiche serie e di lungo termine, che facciano leva anche sul contributo che il terzo settore dà e può continuare a dare alla costruzione di una socialità positiva, di relazioni sane e di senso”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

“Le nuove generazioni - prosegue - hanno bisogno di modelli positivi, di principi in cui credere, di opportunità per emanciparsi da contesti pericolosi e degradanti, di prospettive di vita e di lavoro. La società in cui stanno crescendo, invece, ne offre sempre meno: questo è anche il frutto di un disinvestimento nel welfare costante negli anni, che il mondo del terzo settore vive e denuncia da tempo”. 

“Spesso le realtà sociali sono rimaste le sole a operare sui territori più difficili, grazie anche al fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile. E’ da queste esperienze consolidate, da strategie che già si sono mostrate efficaci, che bisogna partire. Se le attività del terzo settore non sono sostenute dalle politiche pubbliche, a cui dovrebbero affiancarsi e non sostituirsi, il risultato, anche in termini di costruzione di strade alternative alla criminalità, non sarà mai sufficiente. Occorre invertire la marcia, e in fretta”, conclude Pallucchi.

Caivano è un complesso di edilizia popolare a nord di Napoli nel quale vivono 37.000 persone. Costruito dopo il terremoto dell'80, aveva dato alloggio a 300mila sfollati. Poi è diventato la più grande piazza di spaccio d'Europa.
In questa situazione delicata ed esplosiva sono sorti molti progetti di intervento sociale, come la Bellezza necessaria”, promosso da Uisp Campania e una serie di associazioni del territorio, grazie al sostegno di Fondazione con il Sud.

"Servono interventi continuativi che ricostruiscano coesione sociale in maniera permanente - dice Tiziano Pesce, presidente Uisp nazionale -  Il nuovo campo del Parco verde è il simbolo degli interventi che l'Uisp grazie a Fondazione con il Sud e ad una fitta rete associativa sta portando avanti Grazie alle numerose attività avviate e al lavoro di operatori Uisp e di altre associazioni del territorio, lo sport diventa strumento di inclusione sociale e costruisce coesione nelle comunità. La 'Bellezza necessaria' porta avanti attività sportive sociali e di base, relazionandosi con i più giovani ma penetrando anche nelle famiglie e nel territorio, al fianco delle istituzioni scolastiche".

Ristrutturazione di spazi destinati alla socialità e allo sport, con attività ricreative e culturali, che nelle scorse settimane aveva visto l’inaugurazione di una panchina rossa, simbolo del “no” alla violenza sulle donne. "Il progetto - racconta Antonio Marciano, presidente Uisp Campania - è partito con due autobus incendiati. Quando entri in un contesto così devi farlo in punta di piedi, ti devi far conoscere, devi far in modo che le persone possano fidarsi di te".

"Oggi su quel campo e alle nostre attività partecipano oltre cento minorenni fino ai dieci anni. Li abbiamo intercettati con moltissima fatica e ancora di più la fatica la sentiamo quando proviamo a coinvolgere la fascia d’età immediatamente successiva. Qui lo Stato davvero non è presente, le persone vivono abbandonate a loro stesse, dove il riferimento principale dei ragazzi è l’illegalità, non la legalità". Lo stupro al Parco Verde di Caivano "è un fatto terribile - dice Marciano - anche se questi fatti non avvengono solo nei contesti più fragili, non possiamo non denunciare come in certe zone fenomeni così drammatici si verificano con molta più frequenza. Qui per alcuni ragazzi andare in carcere ti fa onore".

Anche il cardinal Zuppi chiede interventi concreti: “Per affrontare la grande questione educativa, perché non diventi velleitario e quindi illusorio o addirittura nocivo, servono interventi concreti. Facendo tesoro anche dei fallimenti, dei ritardi, delle omissioni che favoriscono la crescita di disagi giovanili”.

Per Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze Diversità e socio della cooperativa Dedalus di Napoli, la repressione da sola diventa propaganda: "Da un lato c’è stato un aumento forte delle povertà, delle crisi, della mancanza di aspettative di milioni di persone nella possibilità di avere un futuro differente - dichiara in un'intervista a Vita - Dall’altra parte lo smantellamento dei servizi. Quando c’è questo mix la violenza esplode: sopraffazione,  rancore che diventa rivendicazione identitaria della componente più fragile, fragilità che spesso si scaricano sui nemici opportuni. Ecco io in questo momento non vedo elementi normativi che possono rispondere a queste complessità, complessità che sono il tema vero". (a cura della redazione nazionale Uisp, fonte Ufficio stampa Forum terzo settore)