Comitato Territoriale

Varese

A cavallo oltre gli "anta"

"I cavalli mi sono sempre piaciuti, avrei voluto imparare ma ormai, alla mia età ..."; "Da giovane cavalcavo, poi ho smesso e adesso che ho più tempo, sono passati troppi anni per riprendere ..." .  Quante volte ci sarà capitato di sentire pronunciare, con una nota di sottomesso rammarico,  frasi simili da parte di gente con una fascia d'età collocabile tra i 40 e oltre 60 anni.

 Va da sé che, come in tutte le attività, i giovani sono avvantaggiati  da una maggior scioltezza fisica, da una capacità di apprendimento più immediata e da quel pizzico di spavalderia che crescendo svanisce,  quando prendiamo cognizione della prudenza.  Cavalcare però non è sinonimo di pericolose galoppate a briglia sciolta nei prati o di salti da m. 1,50 da trofei internazionali. Ci sono tanti modi per vivere il cavallo, basta scegliere quello più vicino al nostro ideale.

Lo sport non ha età ed è per tutti;  è la filosofia di USIP - Lega Attività Equestri Lombarda. A qualunque età  desideriamo imparare, o qualunque sia già il nostro grado di pratica, non dobbiamo porci dei limiti ma solo degli obiettivi ragionevolmente raggiungibili per la preparazione del momento, sia nostra che del cavallo. All'inizio, come per tutti i neofiti, si tratterà di fare lezioni più brevi basate principalmente su esercizi di ginnastica a cavallo; la padronanza delle azioni e la conduzione indipendente sarà progressivamente il passaggio successivo. Anche nella bella equitazione di alto livello, gli esercizi  si imparano e si insegnano al cavallo, oltre che all'allievo, alle andature lente (passo-trotto) per arrivare poi a perfezionarle al giusto movimento di esecuzione. Non dobbiamo dunque vergognarci o sentirci a disagio nei confronti dei più esperti se, da "giovani pensionati",  a 60 anni decidiamo di imparare a cavalcare per il piacere di affezionarci e di occuparci di un cavallo, per condividere con lui momenti di svago e sereno impegno, per conoscere un mondo nuovo molto ampio e scambiare opinioni col altri appassionati come noi.

Poco conta se tutto questo lo facciamo al passo, mirando più a perfezionare la nostra tecnica e la precisione degli esercizi che la velocità, se questa ci intimorisce. Anche così possiamo provare la soddisfazione di raggiungere e lasciarci dietro gli obiettivi che ci eravamo posti all'inizio, possiamo passeggiare tranquillamente in campagna e perché no, partecipare col sano spirito del divertimento che avevamo da ragazzi alle attività ludico-addestrative che possono essere organizzate dal maneggio. E poi non dimentichiamo che la sicurezza nei movimenti viene con la pratica regolare e con l'impegno, e sicuramente la voglia di riuscire è tanta ed è la motivazione che ci spinge a non arrenderci alle possibili difficoltà, perché cavalcare è come imparare una lingua straniera:  all'inizio ci sembra di non capire nulla, poi pian piano ci rendiamo conto che anche noi la possiamo parlare.

Non trascuriamo oltretutto il lato benefico che l'attività motoria ha su un fisico non più giovane o semplicemente arrugginito dalla pigrizia;  chi sostiene che sul cavallo si sta seduti e basta, in sella non è mai salito! L'equitazione porta a ginnasticare praticamente tutto il nostro corpo dalla testa ai talloni, con piccoli movimenti controllati e coordinati dal ragionamento mentale perché spesso non sono simmetrici e vanno  adattati all'equilibrio nel movimento del cavallo che varia ad ogni passo. Cavalcare aiuta dunque a mantenere attiva la circolazione, la scioltezza delle articolazioni, la rispondenza dei muscoli e degli impulsi nervosi, la capacità di ragionare, altro che non fare niente!

Cosa aspettiamo a salire in sella? L'unico requisito richiesto è avere  passione e sincero rispetto per il cavallo.

Gabriella Varsalona
A.S.D. Al Rovo - 338/2873151