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Varese

Futuro sotto canestro, Vagaggini: “Ragazze, tornate sul parquet”

 

Il basket Uisp si è preso una giusta pausa pasquale, ma settimana prossima è pronto a tornare più avvincente di prima. Anche se la Struttura Basket Varese pensa già al futuro. «I campionati sono due, quest’anno, perché il nostro basket ha riscosso talmente tanto successo da dover raddoppiare il campionato – racconta il reponsabile Renato Vagaggini – da una parte Macron, la sezione più corposa, dall’altra Easy, più breve e “tranquilla”. Ma ho ancora un sogno nel cassetto: il campionato femminile».

Già, perché se le squadre maschili senior sono in continuo aumento, quelle femminili di pari età sono ancora una rarità. Macron ed Easy raggruppano, rispettivamente, 48 e 12 squadre, provenienti non solo da Varese, ma anche da Como, Milano, Novara e perfino Vercelli, con il Borgo Sesia. Il raddoppio del campionato quest’anno è stato necessario: troppo diverse le esigenze delle diverse squadre. «Il campionato Macron, in particolare – spiega Vagaggini – conta tre gironi da trenta partite l’uno. Più i play off e la Final Four, che quest’anno è in programma al palazzetto di Malnate per il 26 e 27 maggio. L’Easy pure avrà la final four in quella data a Malnate, per un finale spettacolare, ma le partite sono “solo” ventidue, oltre  ai play off». Un bel traguardo per un campionato partito, dieci anni fa, con solo otto squadre, e che oggi conta 1600 tesserati. Tutti, però, uomini.

«È un vero dispiacere, per me, che ho allenato per anni le ragazze nelle giovanili – spiega ancora Vagaggini – anche perché mi rendo conto che si tratta anche di una situazione dovuta, prima di tutto, a questioni culturali». Ovvero ai pregiudizi legati al basket femminile: renderebbe troppo mascoline, in più uno sport ad alto contatto fisico è visto come “pericoloso”, o comunque poco adatto a quella che, in teoria, dovrebbe essere la “grazia femminile”. Insomma, non è stato fatto nessun passo dal 2014 quando, con l’hashtag #spicchiAmo, le ragazze della “Use” di Empoli, squadra di serie A3, hanno tentato di sensibilizzare le ragazze come loro a proposito della bellezza della pallacanestro, anche per le donne.

«Del resto, è l’esperienza quotidiana che parla: le ragazze, una volta cresciute, se continuano la pratica sportiva solitamente preferiscono attività individuali: la palestra o la corsa. Pochissime vanno avanti con lo sport. Ma anche qui, la cultura c’entra: perché i ragazzi, invece, continuano senza problemi le loro partite di calcetto tra amici». Insomma, il messaggio è chiaro: ragazze, tornate sul parquet. La Uisp vi aspetta.