L'Uisp e la riforma dello sport

Il nostro paese sta attraversando un momento delicato nell'ambito legislativo e sociale. In questa trasformazione rientra anche lo sport, legato per tradizione in Italia alla logica del risultato e della prestazione. Inoltre, l’ordinamento italiano presenta un quadro normativo frammentario e disorganico, in particolar modo per tutto ciò che concerne lo sport di base e la possibilità dei cittadini che intendono avvicinarsi alla pratica sportiva a qualsiasi livello.

Se n'è parlato lunedì 2 marzo, a Cagliari, nel convegno organizzato dal Comitato Regionale UISP della Sardegna, con il patrocinio del Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, intitolato "Le Legislazioni a confronto - Nazionale e Regionale" e dedicato al confronto sulle nuove proposte di Legge sullo Sport.

I lavori, moderati da Carlo Paris, Direttore di Rai Sport, hanno avuto alcuni interventi autorevoli sulle materie proposte. Il giornalista apre il convegno con un messaggio inviato del Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, impossibilitato a partecipare al Convegno: "Ritengo che lo sport possa ancora rappresentare un’arma vincente capace di educare alla convivenza, al rispetto degli altri, alla disciplina e al sacrificio; l’esercizio sportivo rimane strumento unico in grado di valorizzare e promuovere la socializzazione fra i giovani, aiutandoli ad acquisire senso di responsabilità e attitudini a partecipare in maniera costruttiva alla vita della collettività". 

Salvatore Farina, Presidente della UISP Sardegna, ricorda gli 70 anni di nascita della UISP, e spiega le motivazioni per le quali si è organizzato questo appuntamento, augurandosi che il contributo di tutte le Federazioni e gli Enti di Promozione Sportiva possano apportare quelle modifiche alle proposte in senso migliorativo. "Abbiamo bisogno di una legge sullo sport per produrre benefici sociali. Oggi mettiamo a confronto legislazione nazionale e regionale sullo sport perchè vogliamo valorizzare le potenzialità dello sport per renderlo produttivo, soprattutto di salute".

Filippo Fossati, onorevole del Parlamento Italiano, ex Presidente della UISP Nazionale, firmatario della proposta di Legge Nazionale dello Sport, concentrando il suo intervento su tre aspetti principali:

1. la definizione di Sport oggi in Italia, che non può essere più quella del 1942, con l'istituzione del Coni;
2. gli aspetti legati alle società sportive di Base, il riconscimento normativo del volontariato sportivo, l'affidamento degli impianti sportivi, un no deciso alla burocrazia e l'aumento della franchigia dei 7500 € previsto dall'art. 69 del TUIR - Testo Unico Imposte Redditi;
3. la necessità di un Testo Unico dello Sport.

"Lo sport è un valore sociale perchè riguarda le attività motorie che le persone praticano in vari modi e in alcuni casi prendono la forma dell'attività agonistica." chiude Fossati, "per questo c'è bisogno di una nuova legge quadro".

Deriu Roberto, onorevole del Consiglio Comunale della Sardegna, firmatario della proposta di Legge Regionale dello Sport, spiega alcuni principi cardine della legge:

1. il collegamento comprovato tra Salute e Sport, ossia aumentare il tasso di salute (aumentando il numero di sportivi attivi) si ripercuote positivamente sulla diminuzione della necessità sanitaria (si vorrebbe destinare l'1% del bilancio della sanità alla promozione dell'attività sportiva, ossia 30 milioni di euro)
2. Piano annuale, verifica della salute, beneficio della salute, nuovo piano con altri obiettivi

Il presidente del CONI Sardegna, Gianfranco Fara, interviene su tema compiacendosi del collegamento tra sport e salute, parla di necessità urgenti di politiche attive sulle energie alternative da destinare agli impianti sportivi utilizzate dalle società sportive, augurandosi che queste leggi non siano blindate ma aperte a miglioramenti costruttivi.

Vincenzo Manco, Presidente in carica della UISP Nazionale, esamina, punto per punto, alcuni temi forti e di attualità dello Sport in Italia e, conseguentemente, della necessità di una riforma concreta dello sport nazionale e regionale. Il riconoscimento del valore sociale dello sport, il Nuovo Regolamento degli Enti di promozione sportiva, la qualità delle tessere emesse e soluzioni che combattono la mercificazione delle tessere, più sport nella scuola, nelle carceri e nei dipartimenti di salute mentale, la certificazione sanitaria per le attività non agonistiche prevista dal decreto Balduzzi, la rigenerazione degli impianti sportivi (no al massimo ribasso). Termina il suo intervento parlando di sport e quindi di salute, cultura e inclusione sociale ricordando che il 75% degli attuali costi sullo sport ricadono ancora sulle famiglie.

Il Presidente dell'Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, ha trattato i temi sull'associazionismo, sul volontariato e sul ruolo delgi enti locali previsto nelle due leggi porposte. Le leggi devono essere "connettori tra la politica e le istituzioni, devono essere vicine ai cittadini".

Il Presidente della Fidal Sardegna, Sergio Lai, lamenta che sulla proposta regionale non vi è alcun riferimento alla Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), e ricorda che il problema degli enti locali non è tanto degli amministratori ma dei funzionari comunali che interpeetano quelle leggi.

Pino Farris, membro dei Garanti Nazionali della UISP, ricorda che le strutture scolastiche esistenti sono di proprietà dei Comuni, che li usano solamente negli orari scolastici. Quante di quelle strutture, domanda Faris, possono essere utilizzate in orari extrascolastici? Si toccano anche i temi della "brocrazia che uccide" come avviene negli Albi Coni + Regionale + Comunale "manca una comunicazione efficace tra gli enti preposti a redigrli e mantenerli attivi".

In sede europea, la promozione dell'attività fisica a vantaggio della salute, l'istruzione e la formazione, il volontariato e le organizzazioni sportive senza scopo di lucro, l'inclusione sociale nello sport ed attraverso lo sport, il finanziamento sostenibile dello sport di base e la buona governante sono dei temi ritenuti prioritari per la realizzazione della strategia Europa 2020. Lo sport quindi, oltre a essere un indispensabile fattore di crescita, è ritenuto uno strumento di educazione, di welfare, di integrazione e di coesione sociale.

L’Italia invece continua ad essere agli ultimi posti in Europa per la diffusione della pratica sportiva: il tasso di sedentarietà nel nostro Paese è del 46%. Siamo al quart’ultimo posto, prima di Bulgaria, Malta, Portogallo. Le istituzioni e la politica devono perciò interrogarsi su come l’attività sportiva possa favorire la crescita e l’innovazione nel nostro Paese, oltre ad essere uno degli strumenti che può favorire l'uscita dalla crisi. Si rende perciò necessario elaborare una legge quadro nella quale si riconosca il volontariato sportivo e s’incoraggino le società sportive del territorio, la gestione degli impianti, degli spazi sportivi e le detrazioni fiscali.

Intervista al Presidente Nazionale della UISP, Vincenzo Manco, e al Presidente UISP Sardegna, Salvatore Farina >> Visualizza

Intervista al Consigliere Regionale della Sardegna, Roberto Deriu >> Visualizza

[fonte Comunicazione Lega Calcio UISP Nazionale]