Nazionale

Si sta svolgendo il 17° Congresso di Arci Servizio Civile

“Per un servizio civile davvero universale” è il titolo dell’appuntamento che si terrà in parte dal vivo e in parte da remoto, il 21 e 22 maggio

 

Sarà Roma ad ospitare, venerdì 21 e sabato 22 maggio, presso lo Spazio Rossellini, il 17esimo Congresso nazionale di Arci Servizio Civile, con i delegati che parteciperanno da remoto. Al lungo lavoro preparatorio che lo ha preceduto hanno contribuito decine di Assemblee e Congressi regionali e territoriali, che hanno visto la partecipazione di quasi 600 associazioni locali socie. Il titolo scelto, “Per un servizio civile davvero universale”, sta ad indicare che molti passi sono ancora da fare prima di poterlo definire davvero tale. I delegati nazionali Uisp al Congresso di Arci Servizio Civile sono Tiziano Pesce, presidente Uisp e Manuela Claysset, coordinatrice delle Politiche associative Uisp. Molto folta anche la presenza dei delegati Uisp dal territorio, tra i quali: Enzo Bonasera (presidente Uisp Sicilia), Simone Ricciatti (presidente Uisp Marche), Massimo Aghilar (presidente Uisp Torino), Stefano Squadroni (presidente Uisp Jesi) e molti altri ed altre dirigenti dell'associazione.

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Quest'anno Asc Aps, di cui fa parte anche l'Uisp, celebra i 35 anni dalla sua fondazione. La sua storia ha attraversato le tappe del servizio civile italiano, ha visto la fine del servizio di leva obbligatorio, l’arrivo del servizio civile nazionale volontario e aperto alle donne, la trasformazione in servizio civile universale. Sono stati anni accomunati dal fil rouge della consapevolezza dell’immenso valore che l’esperienza di servizio civile ha nel formare nuove generazioni di cittadini attivi e consapevoli, attraverso l’imparare facendo.

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Quello trascorso è stato un anno di emergenza per tutti, che ha visto selezioni e formazione effettuate da remoto, uno sforzo generale attuato affinché i giovani potessero vivere il loro anno di servizio. Ora si deve “costruire una nuova ordinarietà”, perché il nostro Paese ha bisogno di una generazione che sappia come mettere in pratica i valori della Costituzione.

Licio Palazzini è stato intervistato dalla redazione del Giornale Radio Sociale, per lanciare l’appuntamento nazionale ASCOLTA L’AUDIO 

“E' un Congresso per definire le attività dei prossimi quattro anni - spiega Palazzini - siamo un'associazione e quindi raggruppiamo i nostri dirigenti e operatori per decidere quali sono le mission che ci diamo in concreto. Abbiamo scelto questo titolo (Per un servizio civile davvero universale) perché veniamo da una riforma che l’ha definito in questo modo: qualcosa ha iniziato ad andare in quella direzione, ad esempio il leggero aumento dei finanziamenti che hanno permesso l'anno scorso e quest'anno di avere circa 50000 posizioni di servizio civile, ma non possiamo ancora definirlo davvero universale. Quindi durante il congresso indicheremo quelle azioni che a nostro avviso sono necessarie per chiamarlo effettivamente universale, soprattutto venendo da un anno, quello della pandemia, in cui il servizio civile ha fatto la sua parte, per le comunità e per i giovani che l’hanno vissuto”. 

“Speriamo che le azioni anticipate col Piano nazionale di ripresa e resilienza ci siano già nel 2021 e non si debba aspettare il 2022 - ha proseguito Palazzini - i giovani del servizio civile entreranno in attività il 25 maggio, sono 2400 i giovani che inizieranno l'anno di servizio civile con noi e da subito potranno contribuire alla vita della propria comunità con tutte le attività messe in programma. Guardando un pochino più avanti ci aspettiamo di capire meglio in che modo, come organizzazioni del privato sociale e del terzo settore, possiamo contribuire alla transizione ecologica e alla transizione digitale, che sono due delle mission del PNRR. Potremmo anche sostenere due macrosettori come la salute delle persone e l’istruzione dei giovani, su cui il servizio civile potrebbe dare molto, costruendo azioni importanti a vantaggio dei giovani delle scuole secondarie superiori, che hanno vissuto e vivono la dad e sono gli stessi ragazzi che nei prossimi anni potranno fare domanda di Servizio civile”.

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