Nazionale

Dal calcio amatoriale alla serie B in 5 anni con l’Uisp

È la storia di Junior Messias, giovane brasiliano scoperto dall’ex allenatore del Torino e approdato ora al Crotone che milita in serie B

 

Nel 2011 Junior Messias, 20enne brasiliano, ha lasciato la sua patria per cercare fortuna in Italia, stabilendosi a Torino, dove ha fatto il corriere di elettrodomestici, vivendo nel quartiere di Barriera di Milano e giocando a calcio con l’Uisp nello Sport Warique, la formazione della comunità peruviana in Italia. È proprio qui che, nel 2015, viene notato da Ezio Rossi ex allenatore del Toro, che scopre il suo talento portandolo con sè in Eccellenza al Casale. Junior ottiene da subito grandi risultati e segna 21 gol, iniziando la scalata al grande calcio: Chieri, Pro Vercelli, Gozzano tra serie D e C. Solo cavilli burocratici legati al tesseramento di giocatori extracomunitari hanno impedito a Messias di esprimersi nelle serie più alte, dove molti club, come il Crotone, lo stavano già cercando.

Adesso è arrivato il grande momento e Messias ha giocato la gara di Coppa Italia tra Crotone e Sampdoria. Ezio Rossi lo ha visto giocare e ha scritto su Facebook: "Accendo la Tv c’è Crotone Sampdoria, e mi sento orgoglioso di aver aiutato un ragazzo a rincorrere il suo sogno. Un sogno a cui questo ragazzo aveva smesso di credere. Quattro anni fa giocava nel campionato Uisp, poi, fiero di dire, sono arrivato io...”

Oggi, infatti, dopo tanti sacrifici, il giovane brasiliano può finalmente dire di aver centrato il suo obiettivo: ha firmato per il Crotone e giocherà nella serie cadetta. Un premio strameritato per chi, nel lontano 2011, è approdato in Italia con una valigia piena di sogni. Desideri che, a dispetto di una tecnica di alto livello, ha dovuto inseguire a lungo prima di vederli realizzati. È partito dal Brasile, dove è cresciuto nel villaggio di São Cândido e giocato per l'Ideal, fino ad arrivare alla terza serie del Mineirão, per raggiungere il fratello a Torino e giocare nel calcio che conta. La realtà che si è trovato di fronte si è rivelata, invece, ben diversa e, sempre a causa dell'assenza del passaporto comunitario, è finito nella "Barriera di Milano", un quartiere della città piemontese. Il campo non bastava, c'era bisogno di lavorare per mantenere lui e la famiglia, composta da moglie e due bambini. E allora il talento verdeoro è stato costretto a lavorare come fattorino di elettrodomestici porta a porta.

Nel frattempo non ha smesso di inseguire il suo obiettivo con il pallone, ma si è dovuto accontentare delle serie minori e si è aggregato allo Sport Warique, la formazione della comunità peruviana, nel campionato amatoriale Uisp. Anni di fatica, fino a quando nel 2015 Ezio Rossi non si è accorto di lui. L'ex allenatore granata, in quel periodo allenatore volontario in una squadra di rifugiati che partecipava all'Uisp, non ha potuto metterlo da subito sotto la sua ala protettiva e gli ha consigliato di rivolgersi al Fossano per un primo salto di qualità. Niente da fare però, perché "lo stipendio offertomi non era sufficiente a mantenermi". La svolta è arrivata, così, con l'insediamento di Rossi sulla panchina del Casale. Trasferimento in Eccellenza andato a buon fine, 21 gol in campionato e promozione centrata in Serie D, prima del passaggio al Chieri.