Nazionale

La storia del Discobolo Uisp: 1956-2016

In occasione del 60° anniversario de Il Discobolo, nato nel 1956, nel 2016 l’Uisp nazionale ha realizzato una mostra, curata dall’Ufficio stampa e comunicazione nazionale Uisp con Luciano Senatori e Ivano Maiorella, che ripercorre la storia della pubblicazione Uisp. La mostra, composta da dieci pannelli, verrà esposta per la prima volta a Montesilvano, durante il Congresso nazionale Uisp: le copertine storiche della rivista e il testo che le accompagna raccontano sessant’anni di storia del nostro Paese, dell’Uisp e dell’associazionismo sportivo italiano: ne proponiamo una sintesi. Per guardarde i pannelli della mostra clicca qui

 Il Discobolo compie 60 anni: informazione sportiva contromano, dalla parte dei meno forti, dei più critici. Ma anche informazione tenace, sessant’anni non sono pochi per una testata. Significano almeno tre cose: un editore associativo, l’Uisp, che ha garantito continuità e libertà ai redattori e collaboratori, che nel corso degli anni si sono avvicendati.  Poi: contenuti originali da trasmettere. Infine: un pubblico attento al quale parlare. Perché lo sport? Perché è un racconto popolare dell’Italia, perché è ricerca fisica di un nuovo linguaggio e di nuove storie. Il Discobolo, ovvero: ricerca  di nuovi  punti di vista, notizie, approfondimenti che altri media spesso sottovalutano o ignorano. E tante storie dello sport popolare, sociale e per tutti. II l Discobolo è il filo rosso che lega lo sport popolare al movimento antifascista che ha liberato e costruito l’Italia democratica. 

Il Discobolo ha accompagnato la storia dell’Uisp dal gennaio 1956 ad oggi. Quell’edizione del Discobolo andò avanti sino al 1960 (direttore responsabile Pasquale Modola e direttore Arrigo Morandi). Tra i redattori penne del calibro di Antonio Ghirelli e Alfredo Berra. Dopo n’interruzione di tre anni, le pubblicazioni del Discobolo ripresero per un decennio,  dal 1963 al 1972 (con la direzione politico-editoriale di Ugo Ristori). Nelle pagine interne “L’inserto giallo” curato da Giorgio Lo Giudice, con note di carattere tecnico sportivo.

Nei primi anni ’70 prese corpo nell’Uisp l’idea associativa ed editoriale di lavorare insieme all’universo Arci. Nacque “Dimensione A”, una rivista culturale e sportiva che andò avanti per una dozzina di anni e assorbì parte della redazione del Discobolo. Il Discobolo riprese le pubblicazioni nel luglio del 1980 (direttore responsabile Cinzia Bellumori) coinvolgendo nella redazione e tra i collaboratori alcune importanti firme del giornalismo italiano: Vittorio Zambardino, Dario Laruffa, Carlo Albertazzi, Giorgio Viglino, Daniele Poto, Carlo Marcucci, Carmine Fotia, Oliviero Beha, Luciano Minerva e tanti altri.

Un’attenzione particolare viene data alla grafica curata da Eleocadia Rizza e tra i collaboratori compaiono anche i nomi di G.P. Ormezzano e Vanni Loriga. Nel gennaio 1993 cambia la veste grafica, la direzione viene assunta da Gianmario Missaglia. Nell’occhiello della testata compaiono le tre parole chiave di Uisp sportpertutti: diritti, ambiente, solidarietà. Un’edizione che copre un quinquennio, con cadenza  bimestrale. Anche in questo periodo le firme di molti articoli sono prestigiose e vanno da Gianni Mura a Giorgio Tosatti, da Maurizio Crosetti a Massimo De Luca.

Dal 1993 al 1998, firmavano articoli anche: Valerio Piccioni,  Aligi Pontani, Gianni Bondini, Corrado Sannucci, Gianbattista Notiarianni. Dall’inizio del Duemila le cose cominciano a cambiare nel mondo dell’editoria e la centralità della comunicazione interna ed esterna si sposta sul web: per un biennio, dal 1999 al 2001 Il Discobolo esce in edizione doppia, cartacea e “informatica”, con continui rimandi al web per contenuti ipertestuali, foto e video.

Dal 2002 l’informazione Uisp si sposta progressivamente sul web, Il Discobolo viene affiancato dalla newsletter  on line “Uispnet” e dal periodico cartaceo “Uispress”, dedicato alle attività. Alleggerito dalla necessità di garantire un flusso di notizie,  il Discobolo è sempre più destinato alla pubblicazione di  numeri monografici dedicati a progetti specifici, alla storia dell’Uisp e a calendari annuali di attività.