Nazionale

Sport sociale di prossimità con l’Uisp sul Corriere della Sera

Su Corriere Buone Notizie di oggi l’esperienza partita da tre condomini milanesi che sta coinvolgendo tutta l’Europa. Gli interventi di V. Manco e S. Pucci

 

Lo sport sociale fa notizia: il Corriere della Sera-Buone Notizie accende oggi i riflettori su "Lo sport di condominio modello europeo", grazie ad un articolo di Giulio Sensi: "Uisp ha coinvolto tre condomini di quartieri milanesi in un progetto di sport di prossimità - si legge nell'occhiello - adulti e bambini hanno avuto la possibilità di fare attività fisica a costi contenuti e di conoscersi. Le relazioni sono proseguite anche nel lockdown con il supporto da remoto degli istruttori. E grazie ad un bando europeo nascerà ora un manuale di buone pratiche a disposizione dei sedentari".

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Obiettivo: promuovere lo sport sociale per il benessere personale e contro l’isolamento, per costruire nuove comunità. Questi sono da sempre gli obiettivi dell’Uisp, che ogni volta inventa un modo nuovo per coinvolgere ed unire le persone. Il progetto europeo, Next-Neighborhood Sport – Get healthy, get closer!, cui prendono parte anche Danimarca, Croazia, Romania, Spagna e Germania, viene illustrato da Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp e Stefano Pucci, presidente Uisp Lombardia e responsabile nazionale Uisp Politiche per la salute e l'inclusione.

“L'isolamento fisico degli ultimi mesi è stato meno duro per circa 250 abitanti di tre condomini milanesi nelle zone di Niguarda e San Siro - si legge nell'articolo - accanto a loro con i mezzi digitali c'erano gli istruttori della Uisp che li hanno aiutati a fare attività motoria in casa. Fino a poco prima si ritrovavano negli spazi comuni in un esperimento riuscito di sport di prossimità”. 

“L'idea è nata - racconta Stefano Pucci - per promuovere l'attività motoria nei condomini per tutte le fasce d'età. Grazie alla collaborazione delle cooperative di abitanti Ecopolis e Abitare abbiamo avviato un progetto con l'uso delle salette condominiali. Al mattino facciamo ginnastica dolce con gli anziani, nel pomeriggio gioco libero con i bambini e nelle fasce serali corsi di fitness da sala, ginnastica finalizzata alla salute, tai chi o ginnastica di mantenimento per gli adulti. La risposta degli abitanti dei condomini è stata positiva e la nostra iniziativa, oltre a consentire la possibilità di fare attività fisica a costi contenuti, ha migliorato le relazioni tra le persone”.

Esperienze simili sono state condotte dall'Uisp anche a Reggio Emilia e Sassari, sempre con ottimi risultati di partecipazione e socialità. Durante il lockdown causato dall’emergenza sanitaria le attività del progetto si sono inserite nella campagna nazionale Uisp “La palestra è la nostra casa”: “È stata la campagna con cui la Uisp ha risposto in questi mesi all'emergenza - racconta il presidente nazionale Vincenzo Manco - un contenitore che ha raccolto video tutorial e altri prodotti multimediali con proposte di attività motoria da fare in casa, con il supporto di istruttori da remoto e affiancamento di psicologi per curare il benessere delle persone”. 

Il fine ultimo è sempre quello di rimettere in movimento le persone di tutte le età, dato che, come confermano i dati Eurobarometro, i sedentari italiani sono più di 23 milioni, il 39,1% della popolazione, e sono in maggioranza donne. “Il progetto di cui parliamo - conclude Manco - vuole favorire le attività di tutti, e cioè di bambini, adulti e anziani, ma pone particolare attenzione a questi ultimi: un anziano che si mantiene in forma fisica è un anziano che è più propenso a uscire di casa ed a coltivare relazioni sociali. L'idea di un'attività motoria diffusa nelle sale condominiali e sotto casa è preziosa perché abbatte i costi e coinvolge le persone in modo più capillare, in ambienti protetti e con le dovute coperture assicurative. A maggior ragione in situazioni di post emergenza sanitaria, in cui le persone oltre ad aver bisogno di sentirsi protette avranno anche minori possibilità economiche. Così si costruisce il benessere e si tengono unite le comunità”. (A cura di Elena Fiorani)