Nazionale

Terzo settore: "Serve un Fondo nazionale per ripartire"

E' la richiesta chiara e precisa di Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, dopo aver confermato al premier l'impegno di tutto il settore

 

Negli scorsi giorni nelle sue vesti di portavoce nazionale del Forum del terzo settore, Claudia Fiaschi, ha presentato una memoria contenente gli emendamenti al DL 18/2020 (Cura Italia). Una serie di interventi che hanno l’obiettivo di sostenere "le organizzazioni, i volontari e gli operatori che stanno affrontando con coraggio e responsabilità questo momento difficile, dando un sostegno fondamentale ai cittadini più fragili e più in difficoltà. Tanti volontari e tanti operatori stanno continuando a fornire servizi ad anziani soli o persone malate o con disabilità, a minori, persone con dipendenze, a senza fissa dimora e migranti, attivandosi anche con forme di sostegno a distanza". Ma il sostegno nell’emergenza non può essere sufficiente. Nelle ore in cui, toccato il picco, l’Istituto superiore di sanità ipotizza la discesa dei contagi e il ministro della Salute Roberto Speranza sottolinea in Parlamento il contributo fondamentale dato dal sociale e dal terzo settore, occorre cominciare a immaginare anche il dopo coronavirus. E per la ripartenza Claudia Fiaschi lancia in un'intervista rilasciata a Vita una richiesta chiara e precisa: "Serve un fondo nazionale di sostegno al terzo settore". 

"Il Fondo deve essere costruito da una parte di fondo perduto, perché e necessario e urgente “risarcire” almeno in parte gli ETS dai mancati introiti dell’autofinanziamento - ha detto Fiaschi - ricordo che l’85% del terzo settore non utilizza finanziamenti pubblici, e da una parte destinata al sostegno anche pluriennale di un programma di rilancio e innovazione delle organizzazioni e delle reti. Durante questa emergenza stiamo registrando un grande impulso delle non profit a modificare la forma dei loro interventi. Sostanzialmente non si fanno più le cose che si facevano prima o comunque non si fanno più nel modo in cui si sono fatte fino a ieri. Si tratta di innovazioni che rimarranno anche dopo la fase emergenziale. Da qui la necessità di un programma di consolidamento di queste esperienze".

Esperienze che si manifestano soprattutto nel mondo della disabilità, psichicae fisica, in cui si contano numerosi servizi dal vivo o in digitale di supporto alle famiglie. "Un altro esempio sono le piattaforme di welfare, nate per coordinare i servizi nei territori, in particolare i servizi domiciliari - prosegue la portavoce - Si tratta di infrastrutture territoriali avanzate, la cui mancanza è emersa in modo drammatico durante l’epidemia, in particolare nei confronti degli anziani. Un altro settore molto attivo è poi quello della cultura, che ha cominciato a gestire i circoli, ma anche i rapporti e le proposte ai propri associati con strumenti on line. Già solo questo quadro sintetico dà l’idea delle nuove forme civiche che si stanno sviluppando dentro la crisi".
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Il commento del Forum terzo settore sugli interventi a favore delle famiglie in difficoltà, affidati ai Comuni, era stato positivo: “Abbiamo apprezzato le parole del Presidente del Consiglio quando ha voluto ricordare il ruolo fondamentale che svolge il volontariato e tutto il terzo settore affiancandolo a quello delle amministrazioni comunali come antenne sociali sui bisogni delle persone. L’impegno a cui ci chiama il Governo a nome di tutti gli italiani - ha proseguito Claudia Fiaschi - non è mai mancato da quando è cominciata la crisi e siamo pronti ad intensificarlo. In questa battaglia siamo stati da subito in prima linea per aiutare le tante persone che si trovano in una situazione di disagio e fragilità alle quali da sempre siamo a fianco e sicuramente non risparmieremo le nostre energie".

"Ma per essere davvero utili ed efficaci – spiega Fiaschi – è indispensabile che volontari ed operatori vengano dotati almeno dei dispositivi di protezione individuali, oggi mancanti. Diversamente la nostra operatività diventa molto rischiosa, per noi stessi e per le persone con cui veniamo a contatto. Ricordo che le organizzazioni di terzo settore, associazioni, cooperative, sono state duramente colpite da questa emergenza come e più degli altri comparti dell’economia del Paese. Ci aspettiamo che Governo e Parlamento adottino misure appropriate alla gravità della situazione, per evitare che questa grande risorsa di solidarietà e di impegno civico vada perduta”. (Fonti: Vita e Ufficio stampa Forum nazionale del terzo settore)