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"Transition town Uisp": la montagna Uisp riparte dalle città

Una riflessione su spazi comuni e condivisione del bene pubblico, per rimodulare la visione della pratica sportiva, promossa da Sda Montagna, Uisp Napoli e Uisp Campania

 

Rimodulare la visione della pratica sportiva non significa sconvolgere l'approccio che sino ad oggi ci ha accompagnato, ma aprirsi a progettualità lasciate in sospeso, come le “palestre all’aperto e le palestre popolari”, in cui è possibile praticare attività sportiva, in ambienti e spazi urbani pubblici e/o privati appartenenti alle Asd, che possono essere rivalutati e che danno così la possibilità di creare veri centri aggregativi e alla portata di tutti. Riprendere il concetto quindi di "Open Space", di spazi aperti da prendere possibilmente in gestione, come gli spazi esterni delle scuole per rimodularli secondo la propria attività, laddove possibile. Si parlerà di questo approccio nell'incontro in programma venerdì 24 luglio alle 19 a Boscoreale (Na), presso l'associazione Damo ti ling, in piazza Vargas 32. L'iniziativa è promossa da Sda Montagna, Uisp Napoli e Uisp Campania.

La prima idea “transition town Uisp” è nata nel 2014 presso la scuola media O. Bordiga di Napoli, attraverso l’uso di spazi comuni e di una condivisione del bene pubblico: in quella occasione è nato il progetto “Il cantiere delle idee” e il convegno “La costruzione di una città di apprendimento attraverso la scuola, la rete sociale, le palestre popolari”.

L'obiettivo è ampliare l'offerta di attività sportiva, che non sarà più solo quella fino ad adesso declinata, ma comprenderà la proposta di vivere gli spazi all’aperto con un'idea di condivisione, rinforzando la proposta sportiva con la creazione di officine fai da te che promuovano una cultura della sicurezza, come accade con gli approfondimenti sul Risk Management. L’Uisp ha il compito e la possibilità di attuare e creare politiche sugli stili di vita in cui non sia inclusa la sola alimentazione ma ci si proponga come agricoltori del proprio benessere e di quello altrui, attraverso la creazione negli spazi verdi di orti verticali ed orizzontali, per produrre alimenti da condividere. Ciò può creare una visione culturale e pragmatica utile a sostenere se stessi e gli altri. (Stefano Dati, responsabile Innovazione SDA Montagna)