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La scomparsa di Davide Ceccaroni: il ricordo di Vincenzo Manco

Lo storico dirigente Uisp aveva 62 anni ed era presidente Uisp Forlì Cesena. Riportiamo il saluto commemorativo tenuto da Vincenzo Manco

 

Davide Ceccaroni, presidente Uisp Forlì-Cesena, è scomparso lunedì 14 aprile dopo una inesorabile malattia, lasciando nell’intera Uisp un vuoto e un dolore inconsolabile. Alla sua famiglia, alla moglie Marzia e a i figli Erica e Giacomo vanno le più commosse condoglianze della presidenza nazionale Uisp e regionale Emilia Romagna, di tutta l’associazione, dell’Uisp Forlì-Cesena e del Settore di attività ciclismo del quale è stato a lungo responsabile nazionale.

Ceccaroni dirigente nazionale dello sportpertutti Uisp a 360 gradi, ha saputo lasciare il segno nella sua attività nazionale, regionale in Emilia Romagna e a livello territoriale nel suo Comitato di Forlì-Cesena di cui era presidente.  E’ stato dirigente del Partito democratico  di Cesena, città della quale è stato consigliere comunale dal 2011 al 2019. Ma soprattutto è stato un uomo di campo, sempre a contatto con le realtà sportive e le società sportive del territorio, a cominciare da quelle di ciclismo, attività della quale era stato per molto tempo presidente della Lega nazionale Uisp e successivamente responsabile nazionale Settore di attività.

In occasione della commemorazione pubblica, che si è tenuta a Cesena, giovedì 17 aprile alle 10, Vincenzo Manco, responsabile del Centro studi ed ex-presidente Uisp, ha tenuto un discorso commemorativo. All'estremo saluto a Davide Ceccaroni hanno partecipato moltissime persone che si sono strette intorno ai familiari, tra queste il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce. Con loro tanti dirigenti Uisp, rappresentanti delle istituzioni e del Partito Democratico.

Ecco l'estremo saluto a Davide Ceccaroni, pronunciato da Vincenzo Manco, in rappresentanza dell'intera Uisp:

Caro Davide, carissimo amico, compagno Cecca,

mai avrei voluto trovarmi in un momento come questo, con te che stai per lasciarci, tra tanta gente che ti vuole bene e che è qui per riservarti l’ultimo saluto.

Qui, in un momento doloroso per tua moglie Marzia, i tuoi figli Erica e Giacomo, i tuoi cari, le istituzioni, il Sindaco, gli amici, la tua Uisp. Qui, dove tutto sembra essersi fermato.

Addolorato e sopraffatto dalla notizia dell’altro giorno, non trovavo le parole per esprimere ciò che sentivo e mi sono consegnato al silenzio.

Nel silenzio scorrevano i ricordi. Gli attimi, le ore, le giornate, i mesi, gli anni trascorsi insieme in un viaggio appassionato, nel quale il rapporto umano si mescolava alla politica, con quel fervore che ci portava sempre ad essere convinti di stare dalla parte giusta del mondo.

Quella dove i diritti sono calpestati, le disuguaglianze sono insostenibili, le sofferenze insopportabili. Ovvero dalla parte di chi ha bisogno di essere sostenuto, accompagnato, rappresentato.

Ma ad un certo punto quei ricordi hanno rotto il silenzio…e mi hanno spinto ad uscire in strada, per fare l’ultima passeggiata con te.

Ma quale silenzio! Con te le chiacchierate, le discussioni, i confronti sono sempre stati rumorosi, senza sconti. Spinti da una franchezza, una lealtà, una trasparenza, una forza trascinanti. Una passione ed una umanità oggi molto rare, in un mondo che produce esclusioni, isolamento, guerre, barbarie.

La tua umanità contagiosa, vera, popolare con tutte le radici di questa terra, la tua, la nostra terra. Ecco, dopo un centinaio di metri alzi la voce, andiamo allo scontro. Si, anche questo c’è stato tra di noi, momenti di conflitto sanguigno e non solo con me, con tanti di noi.

“No Vince, questo non va bene, questa scelta non mi piace, non è una soluzione che posso accettare”. “Davide, fermati, riflettiamo ancora, per il bene della Uisp dobbiamo sforzarci di trovare una sintesi, il bene collettivo lo richiede”.

Si, il bene comune è sempre stata la chiave per trovare una mediazione, convinto com’eri che nella vita (non solo nella Uisp e nella politica) occorra anteporre il noi all’io.

“Vince, ricordati che sono un comunista”! “Ed io, Davide, non lo sono di meno. Lo so che con te non la chiudo facile, ma alla fine vedrai che saremo soddisfatti tutti”.

Quanto ho imparato da te. Nel fare associazione, nel costruire relazioni, nel promuovere partecipazione. Ci hai sempre ricordato che per sviluppare le attività associative era necessario coinvolgere le istituzioni, le realtà sportive, le reti sociali, i soci, i tesserati.

La politica si fa andando a trovare le persone, mettendosi al servizio, a disposizione degli altri e non seduti dietro ad una scrivania aspettando che qualcuno bussi alla porta…questo continuavi a suggerire. La militanza! Ti ha caratterizzato. Sentirsi militante nei confronti della vita prima di tutto, della politica, della Uisp.

Siamo al caffè. Abbiamo incrociato un bar e ci siamo seduti. Mi incalzi e mi riporti al recente congresso del tuo Comitato di Forlì-Cesena. La Uisp, mi ricordi, non deve parlare di rigori dati o negati, la nostra associazione deve costruire, con le proprie attività sportive, le condizioni affinché si raggiunga un benessere non solo per i singoli ma per tutta la comunità.

Deve soprattutto immaginarsi come un presidio sociale capace di muovere la cultura della cooperazione e della mutualità che sono a fondamento della nostra storia associativa.

Combattente! Ti ho sempre vissuto con una forza e una voglia di futuro condite di consapevolezza, senso di appartenenza e responsabilità politica.

Mentre ci alziamo dal tavolino e torniamo a camminare mi sorridi. Il tuo sorriso…una luce travolgente.

E mi proponi una cena per una riunione importante, si, una da vivere anche con quella leggerezza necessaria a saldare le relazioni umane oltre che politiche.

“Vince, si fa da me, a casa mia, al mare e invitiamo anche gli altri”. Quante storie ci siamo raccontati, insieme ad altre ed altri dirigenti della Uisp. Con la tua forza che animava le serate, esibendo una invidiabile capacità organizzativa anche in cucina, producendo un inconsapevole “effetto umiliazione” nei miei confronti. Io, che utilizzo un’intera batteria di pentole per preparare un solo piatto.

Anche quelle sono state occasioni utili per scambiarci idee, aprire o affrontare nuove sfide, perché le trasformazioni corrono e ci dicevamo che noi, la Uisp, aveva (ha) la responsabilità di stare al passo, di immaginare il futuro.

“Perché il futuro, Vince, non bisogna subirlo, semmai occorre fare uno sforzo costante per saperlo anticipare, governare programmare”.

Futuro che ti è stato strappato da una terribile malattia che non lascia scampo e contro la quale hai lottato fino all’ultimo con la forza e la dignità che ti erano proprie.

“Siamo agli ultimi metri, stiamo per rientrare dalla nostra, purtroppo ultima, passeggiata. E ti voglio dire che lungo il tragitto che abbiamo percorso non eravamo soltanto io e te. Ma insieme a noi c’era tutta la Uisp, a tutti i livelli, a partire da Tiziano, Enrico, Tommaso, Manù, Marco, Ermes, alle tante e ai tanti dirigenti che ti abbracciano da qui o da lontano”.

Noi abbiamo un impegno: la tua eredità umana, morale e politica continuerà a permeare le nostre scelte: siamo sicuri che laddove ci sarà un’attività con la bandiera della Uisp, tu sarai con noi…ti porteremo sempre con noi!

Ciao Davide, carissimo amico fraterno, compagno Cecca…buon viaggio e che la terra ti sia lieve.

Fonte UISP Nazionale

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