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Supercoppa italiana in Arabia Saudita ancora per quattro anni

Uisp al fianco di Amnesty International e Sport 4 Society contro lo sportwashing: ancora una volta, si calpestano i diritti umani

 

L’assemblea della Lega calcio di Serie A ha deciso il cambio di format della Supercoppa italiana ma ha confermato di voler disputare le prossime quattro edizioni in Arabia Saudita.

"A pochi mesi dai Mondiali di calcio in Qatar, ecco che, ancora una volta, si creano le condizioni per calpestare i più elementari diritti umani - commenta il presidente nazionale Uisp, Tiziano Pesce - Avanti con lo sportwashing, con la Lega Serie A che ha deciso che la Supercoppa italiana si svolga in Arabia Saudita per altri 4 anni. Ancora una volta siamo al fianco di Amnesty International per denunciare queste situazioni, per cui indignarsi soltanto non basta più! Sotto il governo del principe ereditario Mohammed bin Salman e di suo padre, Re Salman, il numero delle esecuzioni in Arabia Saudita è quasi raddoppiato: tra il 2015 e il 2022, infatti, sono state effettuate in media 129 esecuzioni all’anno. In Arabia Saudita la pena di morte viene usata anche per mettere a tacere dissidenti e manifestanti.
Ma mentre il Regno Saudita diventa sempre più crudele, il resto del mondo sta progressivamente abbandonando questa pratica disumana. Oggi 144 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica, e più della metà degli stati del mondo l’ha abolita definitivamente per ogni reato".

L'Uisp condivide e rilancia le parole del giornalista Riccardo Cucchi, storica voce della trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” e presidente della giuria del premio "Sport e diritti umani" di Amnesty International - Italia e Sport4Society, con cui l'Uiosp porta avanti l’esperienza della "La partita della Parità e del Rispetto": "Il rispetto dei diritti umani fa parte dei valori fondanti dello sport. Il denaro non può essere più importante dell’impegno a difenderli. È un grave errore sfruttare il calcio per operazioni di sportwashing utili solo a chi vuole nascondere la violazione dei diritti umani. Il calcio non può certamente cambiare, da solo, il mondo. Ma può impegnarsi a migliorarlo”.

“La situazione dei diritti umani in Arabia Saudita è grave. Con questa scelta la Lega di Serie A mostra assoluta insensibilità e disinteresse - prosegue - L’obiettivo dello sportwashing è organizzare grandi eventi sportivi per mostrare un’immagine lontana dalla realtà e ostacolare la denuncia delle violazioni dei diritti umani. Silenzio in cambio di denaro: il calcio italiano non sia complice di queste operazioni”.

Fonte: UISP Nazionale

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