Comitato Regionale

Emilia-Romagna

A che gioco giochiamo?

Dodici anni di Lega sport e giochi tradizionali e le evoluzioni nel nuovo contesto socio-culturale.

di Ivan Lisanti ed Erasmo Lesignoli

(da Area Uisp n. 12)

BOLOGNA - Dodici anni or sono, correva l'anno 1998, in occasione del 50° anniversario dell'associazione, la nostra organizzazione sostenne la pubblicazione di un vademecum delle attività da utilizzare per la fondazione e la gestione circoli del gioco Uisp, che prevedeva l'integrazione di discipline delle Leghe Sport e giochi tradizionali, Tennis tavolo, Biliardo, Bocce e Scacchi. Il gruppo di lavoro era coordinato dal presidente della Lega Sport e giochi tradizionali con la partecipazione di differenti esperti: tra questi Aste, Ceccaroni, Chiozzi, Reali, Serraglini e Zerbini. Questo gruppo, che annovera al suo interno nomi di persone tutt'oggi attive nella Lega, produsse un valido strumento di sviluppo del gioco.

L'obiettivo generale era di coinvolgere associazioni sportive, circoli, case del popolo, parrocchie, ludoteche, bar, bowling, bocciodromi e comunità ludiche autogestite in un torneo a squadre, il "gioco dei giochi", con fasi provinciali, regionali e nazionali, nel quale fossero connesse tra loro diverse attività, con punteggi combinati di almeno tre discipline: in breve, una sorta di "triathlon" ludico. Il progetto produsse il vademecum, un video promozionale delle discipline ludiche e sportive delle cinque Leghe coinvolte ed un corso di formazione per animatori ludici. Il vademecum constava di ben 83 pagine, di cui quattro dedicate alle proposte organizzative, sei all'inquadramento culturale a firma di Paolo Tissot e Nicola Porro, dieci al video promozionale e 63 alla presentazione di giochi con sezioni dedicate all'inquadramento storico, alle attrezzature, alle regole e relativa bibliografia. Le discipline individuate per il lancio dei circoli del gioco Uisp furono il biliardino, il biliardo, le bocce, il braccio di ferro, bridge, briscola, subbuteo, dama, Dungeons & dragons, freccette, master mind, othello, scacchi e tennis tavolo mentre alcune discipline proposte nel circuito de' "Il gioco dei giochi", come mah jong e risiko, non compaiono nelle presentazioni dei giochi.

I risultati attesi di dieci circoli per ogni Comitato territoriale e l'inizio delle attività entro ottobre del 1998 non furono realizzati mentre la formazione di animatori ludici ebbe un successo di iscritti ma non di reclutamento: nessuno dei formati restò presso la Uisp. Da un punto di vista organizzativo il progetto non funzionò per i seguenti motivi:
1) l'intellettualismo e l'approccio direttivo che non aveva studiato adeguatamente le offerte e i bisogni/desideri ludici concreti presenti nell'associazione e nella società; la scelta di giochi non conosciuti; la formula pesante e non fruibile del torneo;
2) i costi crescenti di investimento in compensi per gli esperti della formazione, non sostenibili in assenza di risultati tangibili per l'organizzazione;
3) la competenza senza l'appartenenza ai valori ed alla prassi associativa unita alla cultura dell'evento e dell'immagine da parte di diversi esperti coinvolti.

In ogni caso alcuni contenuti e proposte culturali erano e restano valide, se adeguate ai mutamenti intervenuti nella società, nell'organizzazione dell'associazione e nello sviluppo di vecchie e nuove discipline ludiche e sportive. L'organizzazione della struttura della Lega Sport e giochi tradizionali è profondamente mutata: ai responsabili di linea delle 77 discipline sportive e ludiche, accorpate in 28 settori, sono stati affiancati responsabili di staff. Alle competenze e alle performance individuali si sono sostituite le competenze diffuse e organizzate del gruppo dirigente. Nello specifico sono stati istituiti centri di responsabilità politica nazionali sui circoli e sulla formazione, mentre i giochi circolistici sono stati accorpati in giochi di carte, di tavolo (tra cui gli scacchi), di ruolo e di simulazione, in un unico settore il carrom board e il biliardo, mentre restano settori separati biliardino, bocce e freccette.

Nel dicembre 2010 si concluderà il percorso del progetto "Sub specie ludi", sostenuto dalla Uisp, con l'incontro tra i ricercatori esperti della Lega, con la formulazione di una proposta sul giocopertutti e la redazione di un manuale sui giochi-giochi. Ma certo non si metterà fine alla ricerca teorica e neppure al confronto permanente tra ludofili e ludosofi. La prospettiva è infatti quella di fare tesoro di spunti e di errori del passato, nonché delle esperienze maturate in questi anni: dai convegni in occasione del 60° anniversario della Uisp a Rimini e quello riuscitissimo "Il diritto di giocare in pace" di Pesaro, dal confronto teorico di Rimini 2009 alle pubblicazioni di diversi ricercatori in Veneto, Lombardia, Sardegna fino alle sperimentazioni circolistiche in Toscana ed Emilia.

Nel merito il gruppo dei ricercatori si confronterà sui seguenti punti:
1) l'analisi critica, punti di forza e debolezza, delle precedenti proposte;
2) confronto tra i nuovi ed i vecchi modelli di produzione e consumo ludico nella società;
3) la proposta di percorsi per giungere ad un'Area comune del gioco che unisca le esperienze e le competenze, nella rispettiva autonomia gestionale, delle Leghe Sport e giochi tradizionali, Biliardo, Bocce e Scacchi, superate tutte dai tempi, come dimostrato ad esempio dalla presenza di nuovi cittadini che ha accresciuto il numero delle discipline ludiche e sportive tradizionali non italiane praticate ed ha fatto perdere il senso eurocentrico dei giochi "tradizionali" proposti ieri;
4) la riproposizione di nuovi circoli del gioco denominate "case del gioco", inseriti in strutture esistenti come i Centri sociali o già frequentate da nuovi cittadini, gruppi informali di giovani non soci, da coinvolgere nell'ideazione e nella gestione di attività ed eventi. A questo proposito è in atto una sperimentazione nei Comitati di Bologna e Reggio Emilia, con approccio partecipativo e modelli plurali costruiti su/con i bisogni/desideri concreti dei frequentatori;
5) la promozione di gruppi di ricerca territoriali aperti alle relazioni con altri settori della Uisp come Peace Games, forte di esperienze ludiche nella cooperazione internazionale da riportare nell'educazione alla mondialità ed all'intercultura nelle scuole e il Centro di documentazione nazionale Uisp che ha aperto una sezione sui giochi e che in collaborazione con il Comitato di Pesaro e la Lega pubblicherà nel 2011 due manuali sui giochi popolari arabi e un manuale plurilingue sui giochi da tavolo dei paesi del mondo, da utilizzare nelle scuole;
6) la pubblicazione di un giornale culturale elettronico dell'Area del Gioco da diffondere a soci e istituzioni in collaborazione con Area Uisp, nel quale raccontare esperienze e progetti, spiegare giochi, formulare proposte pratiche, confrontarsi su ipotesi teoriche, promuovere e recensire ricerche e pubblicazioni;
7) promuovere l'organizzazione di conferenze e presentazioni di pubblicazioni sul gioco;
8) promuovere un metodo di lavoro inclusivo che, con il concorso di tutti, formi e sostenga nel tempo competenza ed appartenenza, sviluppando un'intellettualità diffusa in possesso di saperi, anche politici ed organizzativi, capace di sintesi culturali e di proposte operative all'organizzazione.

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