Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Chiusa la campagna congressuale 2013 dei comitati territoriali

"Dal dibattito emerge la necessità di posizionare la nostra associazione in una rete sociale più vasta". Così Vincenzo Manco, presidente Uisp Emilia-Romagna, sintetizza gli 11 congressi in regione. Tutti gli approfondimenti pubblicati nello speciale sul sito regionale Uisp

di Mario Reginna

 

BOLOGNA - Molte conferme, un avvicendamento e l'occasione per segnare il punto di partenza di una stagione di rinascita. Si potrebbe sintetizzare così l'esito degli undici congressi territoriali dei comitati Uisp in Emilia-Romagna - i cui report sono raccolti in uno speciale sul nostro sito - una regione in cui la continuità dirigenziale l'ha fatta da padrone. I presidenti uscenti sono stati infatti confermati nella quasi totalità delle sedi (Marco Pirazzini per la Bassa Romagna, Fabio Casadio a Bologna, Enrico Balestra a Ferrara, Gianluca Soglia a Forlì-Cesena, Paola Lanzon nel territorio di Imola-Faenza, Andrea Covi a Modena, Enrica Montanini a Parma, Sabrina Olivè a Piacenza, Athos Maggioli a Ravenna). A Rimini invece Lino Celli è stato designato alla presidenza dopo la difficile stagione apertasi con il commissariamento del settembre 2011, mentre a Reggio Emilia Silvana Cavalchi ha preso il posto dell'uscente Mauro Rozzi, candidato alla presidente regionale della Uisp Emilia-Romagna assieme a Paola Lanzon.

Oltre che sedi di discussione e presentazione dei programmi per il nuovo quadriennio regionale, i congressi sono stati sede di dibattiti anche accesi. La crisi economico-finanziaria e la difficile situazione conseguente hanno rappresentato il fulcro della discussione, in cui spesso hanno trovato spazio anche temi di politica internazionale e nazionale. "Rispetto alla stagione del 2009 - afferma Vincenzo Manco, presidente della Uisp Emilia-Romagna - si è manifestato un elevato tasso di partecipazione, frutto non solo della crescita numerica di molti territoriali. Ho registrato infatti una maggiore volontà di essere presenti e protagonisti nel dibattito congressuale. Dibattito che ha sottolineato quanto sia necessario posizionare la Uisp in una rete sociale più vasta, trasformandola sempre più in un interlocutore centrale nell'associazionismo del territorio e in un punto di riferimento del sistema di tutela dei cittadini e della qualità della vita. Spesso e volentieri ho riscontrato il riconoscimento del lavoro del regionale a supporto dei territoriali, elemento su cui viene chiesta un'amplificazione e un rinforzo nella prossima legislatura che si dovrà basare anche sullo stimolo ai territori di promuovere innovazione della progettualità e della proposta. Terzo elemento di rilievo è la volontà della maggior parte dei comitati di chiedere un impegno, oggi che la stagione politica sta per cambiare, per una riforma del sistema sportivo in generale di cui la Uisp deve farsi promotrice. Quarto elemento, la consapevolezza di trovarsi in un comitato regionale che, nonostante le difficoltà legate alle disponibilità di un quadro dirigente prestato anche a ricoprire incarichi nazionale, è riuscito su attività, progettazione e formazione a realizzare la riforma e l'innovazione delle attività, come accaduto con l'area del gioco e quella degli sport in ambiente".

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