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Emilia-Romagna

Il gioco della vita associativa in Uisp. A Rimini un seminario per gli operatori

L'appuntamento è fissato per il 7 e 8 novembre all'hotel Kursall. Il presidente nazionale della Lega Giochi Erasmo Lesignoli: "Vogliamo rilanciare lo spirito di appartenenza".

Uno stand della Lega Giochi Uispdi Vittorio Martone


RIMINI - Un momento di riflessione sul gioco e sulla vita associativa, per meglio comprendere dinamiche e forme di interpretazione dell'impegno sociale all'interno dell'Uisp. Su questi principi si basa il seminario della Lega Sport e Giochi tradizionali in programma a Rimini, presso l'hotel Kursall in via Regina Elena, per le giornate del 7 e 8 novembre. L'incontro rappresento il punto di arrivo di un percorso di riflessione interno alla Lega avviato nel corso dell'assemblea nazionale tenutasi a Montesilvano il 13 e 14 febbraio 2009.

Abbiamo chiesto ad Erasmo Lesignoli, presidente nazionale della Lega Sport e Giochi tradizionali, quali fossero le esigenze che hanno portato alla convocazione di questo incontro.
"Negli ultimi anni siamo stati positivamente travolti da numerosi impegni legati alla promozione delle nostre attività, una situazione di cui siamo molto contenti poiché rappresenta un indicatore positivo della bontà del nostro lavoro tra la gente. In questo repentino sviluppo abbiamo però notato comportamenti non proprio positivi in alcuni dei nostri dirigenti. Inoltre, da molto tempo un gruppo di ricercatori sul gioco interno alla Lega ci chiedeva di riunirci per definire meglio e in maniera collegiale un progetto di ricerca finalizzato ad elaborare una proposta organica dell'attività ludica da sottoporre alla Uisp nel suo complesso".

Spiegaci meglio in cosa consiste questo progetto di ricerca.
"Si tratta di uno studio per noi fondamentale sull'innovazione del gioco e sul rapporto tra gioco e sport. In sostanza all'interno della nostra Lega annoveriamo un gruppo di circa venti persone che da tempo fanno ricerca sul gioco, lavorando però sempre sul proprio territorio, e che ora hanno manifestato l'esigenza di impegnarsi e confrontarsi anche sul livello nazionale. Il compito che è stato loro affidato dall'assemblea nazionale di Montesilvano nonché dalla direzione nazionale Uisp del marzo scorso è quello di costruire un percorso di innovazione per le attività future della Lega Sport e Giochi tradizionali che sia valido per i prossimi anni ma già a partire dal 2010. Questo studio, inoltre, è incentrato anche sull'esigenza cui accennavo prima di identificare uno spirito nuovo di partecipazione e di comportamento in tutto il comparto del gioco Uisp".

In quale modo saranno strutturati i lavori seminariali?
"Innanzitutto a questo incontro abbiamo invitato, proprio per il desiderio di fare un lavoro collegiale, tutti i membri del consiglio nazionale nonché i presidenti ed i dirigenti regionali, i responsabili delle discipline e lo staff operativo di Lega. Sul piano organizzativo partiremo con una seduta plenaria nella mattinata di sabato in cui affronteremo un'introduzione globale alle tematiche dell'incontro. Il lavoro successivo sarà diviso in tre commissioni: quella dei ricercatori, in cui si discuterà di progetti, formazione e ricerca, e sarà presieduta da Ivan Lisanti e Tatiana Olivieri; l'altra, presieduta da Vincenzo Manco e da me, in cui si seguirà il lavoro su identità associativa, appartenenza all'Uisp, Lega e attività; infine, quella di riflessione sui comportamenti associativi".

Mi hai parlato appunto di "problemi comportamentali" all'interno della Lega. Di cosa si tratta nello specifico?
"L'incomprensione di fondo sta nel fatto che alcuni settori stanno scimmiottando i comportamenti delle federazioni, soffermando quindi sulla ricerca del campione, piuttosto che sulla voglia di far giocare la gente, e sulla selezione al posto della socializzazione. Si tratta di un comportamento che, oltre a minare lo spirito familiare della nostra Lega che abbiamo costruito in questi vent'anni di storia, rischia anche di farci perdere in un colpo solo il credito e la fiducia che ci siamo conquistati in molti settori, tra cui anche quello della scuola, con progetti come le Olimpiadi dei giochi tradizionali".

Di fronte all'emergere di alcune problematiche avete scelto come Lega la strada della formazione, del confronto e della riflessione. Come agirete se questa non dovesse funzionare?
"Credo che in tal caso ci potrebbero anche essere dei provvedimenti drastici quali l'estromissione dalla Lega. Anche a costo di ritrovarci con meno persone e di doverci sobbarcare maggiore lavoro, vogliamo sinceramente evitare che il clima che abbiamo instaurato si comprometta a causa della mancanza di senso di appartenenza all'associazione. Per questo per noi è molto importante la presenza al seminario di Vincenzo Manco, non solo nelle sue vesti di presidente regionale dell'Emilia Romagna e di vice presidente nazionale, ma anche in quella di responsabile regionale del dipartimento attività".

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