Il Settore scherma in Uisp si è sviluppato negli ultimi due anni, all'interno della Lega sport e giochi tradizionali, con il fine di avvicinare sempre di più quest'arte alla persona ed aumentare, di conseguenza, le tipologie di scherma riconosciute. Obiettivo principale di questo lavoro di revisione è stato quello di sviluppare una metodologia nuova, rivolta alla persona e quindi in linea con la visione Uisp, che punti a sviluppare l'attività motoria come strumento di crescita personale e di integrazione sociale. In particolare il nuovo settore nasce dalla considerazione che tra i giochi che i bambini fanno per divertimento esiste il confronto con bastoni e spade finte. Da qui l'idea di rilanciare un'attività cui bambini ed adolescenti sono istintivamente portati e che però patisce la contraddizione di perdere di interesse per queste categorie nel caso della pratica costante. Questa situazione è frutto dell'attuale sistema didattico della scherma, che tende ad essere poco motivante per la sua eccessiva rigidità. La nostra proposta è invece quella di una scherma tesa prima di tutto a stimolare i ragazzi all'attività fisica in generale e che parta dalla sensibilizzazione al movimento prima per passare poi all'approccio al gioco e solo successivamente allo sport. Nel nostro caso, tutto ciò passa per lo studio e lo sviluppo di contaminazioni e collaborazioni tra diversi tipi di scherma, che in sé rappresentano modi diversi di fare lo stesso gioco con differenze che emergono solo nel punto d'incontro sportivo.
La scherma Uisp viene dunque proposta in maniera differenziata innanzitutto per fasce d'età (dai 5 ai 10 anni; dagli 11 ai 15; dai 16 ai 25, dai 26 ai 50 etc.). In ognuna di queste fasce sono stati studiati protocolli di lavoro diversi accomunati dalle medesime basi. Allo stesso modo tutti i sottosettori in cui si divide il Settore scherma Uisp hanno principi comuni ma sviluppi differenti. Gli elementi comuni rappresentano innanzitutto la metodologia, che prevede nei primi anni un lavoro tecnico in totale sicurezza e si sviluppa sempre in base alle esigenze dei singoli gruppi. I sottosettori rappresentati sono: scherma classica, scherma moderna (quella prettamente sportiva), scherma antica, scherma filippina, scherma da rievocazione storica.
Il sottosettore della scherma classica, di cui è responsabile Tatiana Olivieri, riunisce alcune associazioni che studiano la tecnica di combattimento inerente le arti di spada, fioretto e sciabola dei primordi dell'unificazione d'Italia.
Il sottosettore di scherma antica, il cui responsabile nazionale è Marco Rubboli, è a sua volta suddiviso, per maggiore definizione di programmi e per ragioni di rigore storico, in scherma antica (relativa al periodo greco-romano), scherma medievale (in cui si studiano le discipline dall'inizio del '200 alla fine del '400), scherma rinascimentale (che si basa sui trattati della Scuola Bolognese che hanno funto da punto di riferimento della scherma europea dal '400 al '600) e la "Striscia di Tirreno" (area dedicata alle tecniche del '600). Un primo importante appuntamento del sottosettore scherma antica è stato il I Campionato nazionale di scherma storica Uisp tenutosi a Sportilia, in provincia di Forlì, dall'8 al 10 maggio, in cui i partecipanti hanno potuto mettersi alla prova in diverse specialità quali la spada di lato, la partigiana e la spada e pugnale.
La scherma filippina, il cui responsabile nazionale è Davide Laringi, rappresenta invece un'arte orientale ancora non molto nota ma particolarmente affascinante. Diffusa nel mondo con nomi diversi, tra cui "Kali", "Arnis" ed "Escrima" (che ha il medesimo significato dello spagnolo "esgrime", vale a dire scherma, da cui deriva), è nota nelle Filippine con il nome di Tagalog. Il primo contatto storico di questa disciplina con il mondo occidentale si ha nell'epoca delle prime conquiste coloniali che seguirono alle esplorazioni dei "nuovi mondi" agli inizi del '500. Quando i conquistadores spagnoli arrivarono nelle Filippine trovarono infatti ad aspettarli tribù belligeranti che usavano armi tradizionali per difendersi. Magellano, in particolare, venne ucciso nella battaglia di Mactan del 1521 dal capotribù Lapu Lapu: è lo stesso Pigafetta che descrive nel suo diario di viaggio come gli indigeni uccisero Magellano con lance e con un "gran terciado (che è come una scimitarra, ma più grosso, ndr)". Dopo la conquista, gli spagnoli bandirono l'arte marziale indigena (che però rimase nascosta nelle danze e nei rituali popolari) sostituendola con la scherma spagnola. Segno di questa storia è presente nel kali moderno che risente ancora adesso dell'influenza ispanica.
Infine la scherma da rievocazione storica, il cui responsabile nazionale è Gianluca Battistini, che si caratterizza come una disciplina imprescindibile per tutti quei gruppi di rievocazione che desiderano coniugare l'arte scenica della scherma spettacolo con i dettami della vera arte marziale occidentale.