Nazionale

Antibo con l'Uisp. Il fondista azzurro è un pezzo di storia della manifestazione e dell'atletica italiana. Il suo intervento alla presentazione

La conferenza stampa nazionale di Vivicittà che si è tenuta a Palermo martedì 29 marzo è stata l’occasione per rincontrare Totò Antibo, ex fondista italiano due volte campione europeo sui 5000 e 10000 metri e vice-campione olimpico dei 10000 metri piani a Seul 1988. È l’unico atleta italiano ad avere vinto una gara in Coppa del mondo ed è tuttora primatista italiano dei 5000 e 10000 metri. Nel 1988 e 1989 ha vinto Vivicittà ed è tornato con piacere alla presentazione della manifestazione podistica dell’Uisp.

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“Ringrazio le persone che mi hanno invitato – ha detto Antibo – per me non è stato facile, perché vivere con la mia malattia, l’epilessia, è molto difficile. Però ho voluto essere presente, perchè sono una persona che ama molto lo sport e credo cheVivicittà non si può dimenticare: si svolge da tanti anni e alla città di Palermo ha dato grandi soddisfazioni, come far vincere uno come me e incoraggiare tanti altri ragazzi ad andare avanti con lo sport. Ringrazio il sindaco per le parole che mi ha rivolto, ma io sono una persona normale, siamo tutti uguali e per me la grande soddisfazione non è stata tanto vincere, ma girare il mondo, divertire il pubblico, i risultati non hanno importanza. Mi auguro che la manifestazione cresca ancora, in questi 33 anni ha dato tantissimo allo sport e alla società. Con lo sport si possono raggiungere tanti risultati: dare ai ragazzi la possibilità di correre è una cosa eccezionale, io apprezzo l’impegno dei ragazzi perchè fare sport è straordinario. Speriamo che anche quest’anno Vivicittà dia grande divertimento a tutti i partecipanti che, sono sicuro, saranno tantissimi”.

Il biennio 1989-90 fu il suo periodo d’oro: fu l’ultimo europeo in grado di rivaleggiare con gli africani, prima questi prendessero definitivamente il dominio nella categoria. Infatti Antibo era il favorito ai ai Mondiali di Tokyo del 1991 per i 10.000 ma subì un improvviso e fortissimo calo fisico nella seconda parte della gara. Riuscì a terminare, ma da ultimo. Dopo la gara si verrà a sapere che la causa della crisi era stata un attacco di epilessia, malattia che già gli era stata diagnosticata da giovanissimo. Riuscirà tuttavia a tornare a gareggiare ottenendo, tra l’altro, un brillante 4º posto ai Giochi di Barcellona 1992.