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La buona novella, utopia possibile: Uisp ricorda Candido Cannavò

Dieci anni fa scompariva lo storico direttore della Gazzetta dello sport: le iniziative con l'Uisp e un incontro a Milano il prossimo 18 marzo

 

La buona notizia fa notizia? Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello sport, scomparso il 22 febbraio di dieci anni fa, avrebbe risposto di sí. Proprio a lui e alla sua (apparente) utopia di informazione positiva è dedicato l’incontro di formazione giornalistica ”Comunicare il sociale attraverso lo sport, comunicare lo sport attraverso il sociale”, promosso dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia, che si terrà a Milano, Palazzo Marino lunedì 18 marzo dalle 9.30 alle 13.30.

Interverranno, tra gli altri, Franco Arturi, La Gazzetta dello sport; Alessandro Galimberti, presidente Odg Lombardia; Sabrina Gandolfi, Rai Sport; Gianni Mura, La Repubblica; Roberto Natale, responsabile Segretariato Sociale Rai; Elisabetta Soglio, caporedattore e responsabile Buone Notizie del Corriere della Sera; Ivano Maiorella, direttore Giornale Radio Sociale e Il Discobolo. L’incontro sarà aperto dai saluti di Roberta Guaineri, assessore allo Sport del Comune di Milano e Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp.

Si tratta di una nuova proposta sulle tematiche dello sport e della comunicazione sociale come nuovo orizzonte narrativo per "illuminare le periferie" e come risposta a chi pensa che alcune categorie giornalistiche siano esaurite in nome della semplificazione e dell'immediatezza: approfondimento, racconto, cronaca. Ripartire dalle periferie, dallo sport del territorio e dalle storie che diventano notizie. Una sfida che molto probabilmente sarebbe piaciuta a Candido Cannavò che nel 1996, da direttore della Gazzetta dello Sport, aderì ad un’impresa di sport e solidarietà: il suo giornale e l’Uisp riempirono una nave di aiuti e di attrezzature sportive per Sarajevo, ancora sofferente a causa dell'assedio durato quattro anni e della guerra in Bosnia. Ad Ancona, a salutare dal molo, Cannavò c’era, e più in là a Sarajevo sarebbe andato di persona, con Mario Pescante, presidente Coni, a ricevere i ringraziamenti del Comitato olimpico bosniaco. (Ivano Maiorella)