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Vietato vietare: a Milano si torna a giocare nei cortili

“VIETATO VIETARE”, A MILANO SI TORNA A GIOCARE NEI CORTILI: “ERA ORA! DIFFONDIAMO IL GIOCO LIBERO IN TUTTE LE CITTA’ ITALIANE”. Intervento di V. Tursi

A Milano è “vietato vietare” ai bambini di giocare nei cortili condominiali. Il Comune ha infatti modificato il regolamento di polizia urbana, consentendo così il gioco libero in spazi ormai quasi esclusivamente destinati al parcheggio delle automobili: “Il provvedimento della giunta – si legge su Repubblica del primo luglio – segue le proteste di decine di genitori per cortili trasformati in parcheggi di auto o lasciati deserti per evitare ogni rischio di disturbo”. Ora i genitori potranno eventualmente impugnare al Tar regolamenti condominiali che vietino il gioco ai bimbi. Milano segue così un provvedimento analogo di Torino e anche Bari sarebbe intenzionata ad andare nella stessa direzione.
“Era ora – commenta Verter Tursi, responsabile politiche educative Uisp – Sosteniamo da tempo quanto i giochi sotto casa siano fondamentali. E’ necessario fare attività sportiva specifica, magari due volte a settimana, ma solo attraverso il gioco libero, lo sport in senso ampio, la possibilità di fare attività in autonomia, si assicura la continuità, il movimento quotidiano auspicato anche da soggetti come l’Organizzazione mondiale della sanità”

Dalle prime proposte “Sport, gioco avventura” (oggi, non a caso denominate “Gioco, sport, avventura, con una significativa sottolineatura del "Gioco"), l’Uisp propone di recuperare gli spazi urbani e restituirli al gioco: “Si tratta di un evidente salto di qualità nel governo delle città – prosegue Tursi – Dobbiamo prendere spunto da questa scelta, essere ancora più “aggressivi” su questa battaglia. Spesso i parchi pubblici sono di fatto vietati ai bambini: perché non possono giocare a pallone o entrare con la bici. Dobbiamo studiare la soluzione adottata, anche da un punto di vista burocratico-amministrativo, e farla nostra e diffondere politiche simili in tutte le città dove siamo presenti. Se queste scelte dovessero propagarsi, sarebbe poi più facile proporre delle attività e delle iniziative legate ai quartieri, in cui la componente tecnica passi in secondo piano. Tornei liberi di calcio, pallacanestro, volley da affiancare ai giochi di strada e all’attività più destrutturata”. (di Francesco Sellari)