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Varese

Allarme doping: sempre più positivi tra giovani e dilettanti

È allarme doping: anche nello sport dilettantistico è in aumento il ricorso alla chimica illegale per ottenere risultati sportivi al di sopra delle proprie possibilità. Alla fine del mese di agosto, infatti, ben il 3,6% degli atleti sottoposti a controlli antidoping in centinaia di gare sportive dilettantistiche o perfino giovanili è risultato positivo ai test.

I dati sono in salita rispetto agli anni scorsi: per questo il ministero della Salute ha reso noto pochi giorni fa che nel 2011 le risorse investite nei controlli antidoping nelle gare dilettantistiche e giovanili sono raddoppiate: «da 1,2 a 2 milioni di euro - ha dichiarato il ministro della Salute Ferruccio Fazio pochi giorni fa a "L'Unità" - Questo sforzo, in un momento di congiuntura negativa, vuole essere un chiaro segnale di attenzione al problema». La commissione ha rivolto la propria attenzione soprattutto allo sport non professionistico con due obiettivi principali: tutelare la salute degli atleti e creare un effetto deterrente, dato da controlli a tappeto soprattutto nelle discipline più colpite da questa nefasta abitudine. Le sostanze dopanti sono spesso integratori alimentari adulterati oppure veri e propri farmaci come gli steroidi, anabolizzanti o l'efedrina. Ma anche la cannabis è utilizzata, oltre ad ormoni umani.

Sono soprattutto gli uomini, più delle donne, a ricorrere al doping: sono il 4,6%. Pesistica e culturismo si rivelano le discipline dove si fa più ricorso alla chimica, con il 9,7% di atleti positivi, seguite dal ciclismo con il 4,5% e dagli sport invernali che chiudono la triste classifica con il 4,1%. Un problema non da poco, soprattutto perché gli atleti che si "dopano" abitualmente rischiano problemi di salute molto seri, da scompensi ormonali fino addirittura alla morte in gara. Del resto, se l'obiettivo principale nella vita di tutti è il successo, il passo che porta alla visione estremista dell'ideale del successo è molto breve. Anche nello sport dilettantistico, dove il solo scopo dovrebbe essere quello di partecipare, appunto, per diletto.